Cronaca
Coronavirus, la Prefettura di Mantova fa chiarezza sul Decreto tra spostamenti e misure da rispettare
Sono 35 i punti di ingresso/uscita dalla provincia di Mantova verso i territori limitrofi individuati da Palazzo di Bagno ma al momento non c’è alcuna disposizione di restrizioni rigide. Mantova tra l’altro ha una caratteristica frontaliera molto particolare confinando con ben tre regioni e otto province.
Dalla Prefettura nessuno stop per ora alla mobilità, ma la raccomandazione di spostarsi il meno possibile. Indicazioni per i datori di lavoro. La Prefettura di Mantova non emetterà alcune direttiva e il Questore non firmerà alcune ordinanza relativamente alla mobilità tra il territorio mantovano e quelli limitrofi fino a quando dal Ministero dell’Interno non arriveranno circolari interpretative che facciano chiarezza sul decreto ministeriale sul contenimento della diffusione del coronavirus firmato la scorsa notte dal premier Giuseppe Conte.
E’ in sintesi quanto emerso dall’incontro dell’Unità di Crisi della Prefettura per definire gli accessi e il controllo delle strade nei punti di confine tra la provincia di Mantova e quelle contigue. All’incontro hanno preso parte, tra gli altri, il Prefetto Carolina Bellantoni con alcuni suoi collaboratori, il Questore Paolo Sartori, il comandante provinciale dei Carabinieri Antonino Minutoli, il vice comandante della Guardia di Finanza, il presidente della Provincia Beniamino Morselli con il dirigente del settore Infrastrutture e Trasporti dell’ente Giovanni Urbani, e il sindaco di Mantova Mattia Palazzi.
In attesa dunque che dal Ministero si faccia chiarezza su alcuni passaggi del decreto non saranno effettuati controlli sulle strade e dal mantovano si potrà transitare verso le altre province tenendo però ben presente le raccomandazioni specificate nel decreto che invita a limitare il più possibile gli spostamenti proprio a tutela della salute. Durante il vertice è stato poi fatto presente che il testo del decreto parla di “evitare ogni spostamento delle persone fisiche in entrata e in uscita dai territori” e non di vietare“, quindi si ricondurrebbe di più al mettere in pratica un atteggiamento il più responsabile possibile, ovvero a muoversi il meno possibile.
Sono 35 i punti di ingresso/uscita dalla provincia di Mantova verso i territori limitrofi individuati da Palazzo di Bagno ma al momento non c’è alcuna disposizione di restrizioni rigide. Mantova tra l’altro ha una caratteristica frontaliera molto particolare confinando con ben tre regioni e otto province. In attesa che arrivino chiarimenti interpretativi da Roma è stato però calcolato che, per ognuno di questi varchi, ci vorrebbero almeno un paio di uomini su quattro turni, il che significherebbe avere a disposizione ogni giorno 280 persone.
Numero che si tradurrebbe a sua volta (tenendo presente orari e turnazioni) con una disponibilità per questo servizio di almeno 500 persone. Un’ipotesi ben difficile da concretizzare a meno che non venga coinvolto l’esercito. La circolazione delle merci non sarà fermata in alcun modo ma anche in questo caso dovranno essere specificati degli accorgimenti affinchè i camionisti facciano tutto nel modo più sicuro possibile e perchè anche il carico/scarico delle merci avvenga in situazione di sicurezza (si è ipotizzato a mascherine per chi è impegnato nelle operazioni o a far dirigere i camion solo e direttamente nelle aziende dove devono recarsi ma al momento queste sono solo ipotesi).
Per tale ultimo punto sono intercorse prime valutazioni anche con il Presidente di Confindustria Mantova Edgardo Bianchi volte ad adottare le misure che riducano il rischio di contagio. Garantiti anche gli spostamenti per lavoro. In attesa di avere chiarimenti da Roma, si è ragionato sull’opportunità di attestazioni per i dipendenti/collaboratori di un’azienda di da parte dei datori di lavoro che certifichino che una persona deve recarsi in un luogo proprio per questioni di lavoro.
I datori di lavoro o i dirigenti dovrebbero poi cercare di organizzare il lavoro nella propria ditta o nei propri uffici con meno personale possibile presente sui luoghi di lavoro anche ricorrendo, ma non in modo obbligatorio, al discorso di ferie o congedi. E’ una nota stessa diffusa dalla Prefettura a dichiarare: “In linea generale, non si intravedono ostacoli, al momento, per la mobilità dei lavoratori in genere e per coloro che si muovono per motivi di salute. Resta ferma la raccomandazione ad evitare tutti gli spostamenti non seriamente motivati, in quanto le limitazioni previste sono, ovviamente, finalizzate a ridurre il rischio di diffusione del virus.
Si raccomanda a tutti i datori di lavoro pubblici e privati di rimodulare, senza incidere sull’efficienza delle attività produttive e non, la presenza del personale nei siti di lavoro, anche con il ricorso alle ferie anticipate o ad altri strumenti previsti dai contratti di lavoro, ciò per ridurre l’affollamento e la mobilità, garantendo però la continuità dei servizi. Sarà cura della Prefettura rendere noti gli ulteriori approfondimenti che si potranno acquisire nelle prossime ore e giornate sull’applicazione delle misure.
Oltre, poi, alle misure strettamente sanitarie dirette ai pazienti colpiti dal contagio, tra le quali la raccomandazione di rimanere al proprio domicilio e limitare al massimo i contatti sociali ed il divieto assoluto di mobilità dalla propria abitazione o dimora per i soggetti sottoposti alla misura della quarantena ovvero risultati positivi al virus, durante il vertice sono state confermate, in relazione alle attività di sorveglianza da attivare da parte delle Forze di Polizia, le misure relative a:
sospensione degli eventi e delle competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, in luoghi pubblici o privati. Resta consentito lo svolgimento dei predetti eventi e competizioni, nonché delle sedute di allenamento degli atleti professionisti e atleti di categoria assoluta che partecipano ai giochi olimpici o a manifestazioni nazionali o internazionali, all’interno di impianti sportivi utilizzati a porte chiuse, ovvero all’aperto senza la presenza di pubblico. In tutti tali casi, le associazioni e le società sportive, a mezzo del proprio personale medico, sono tenute ad effettuare i controlli idonei a contenere il rischio di diffusione del virus COVID-19 tra gli atleti, i tecnici, i dirigenti e tutti gli accompagnatori che vi partecipano;
sospensione di tutte le manifestazioni organizzate, nonché gli eventi in luogo pubblico o privato, ivi compresi quelli di carattere culturale, ludico, sportivo, religioso e fieristico, anche se svolti in luoghi chiusi ma aperti al pubblico, quali, a titolo d’esempio, grandi eventi, cinema, teatri, pub, scuole di ballo, sale giochi, sale scommesse e sale bingo, discoteche e locali assimilati; nei predetti luoghi è sospesa ogni attività;
chiusura dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura;
esercizio delle attività di ristorazione e bar limitato alla fascia oraria dalle 6.00 alle 18.00, con obbligo, a carico del gestore, di predisporre le condizioni per garantire la possibilità del rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro di cui all’allegato 1 lettera d), con sanzione della sospensione dell’attività in caso di violazione;
sono consentite le attività commerciali diverse dai bar e dai ristoranti a condizione che il gestore garantisca un accesso ai luoghi con modalità contingentate o comunque idonee a evitare assembramenti di persone, tenuto conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei locali aperti al pubblico, e tali da garantire ai frequentatori la possibilità di rispettare la distanza di almeno un metro di cui all’allegato 1 lettera d), tra i visitatori, con sanzione della sospensione dell’attività in caso di violazione. In presenza di condizioni strutturali o organizzative che non consentano il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di un metro, le richiamate strutture dovranno essere chiuse;
nelle giornate festive e prefestive sono chiuse le medie e grandi strutture di vendita, nonché gli esercizi commerciali presenti all’interno dei centri commerciali e dei mercati. Nei giorni feriali, il gestore dei richiamati esercizi deve comunque predisporre le condizioni per garantire la possibilità del rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di un metro di cui all’allegato 1 lettera d), con sanzione della sospensione dell’attività in caso di violazione. In presenza di condizioni strutturali o organizzative che non consentano il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di un metro di cui all’allegato 1 lettera d), le richiamate strutture dovranno essere chiuse. La chiusura non è disposta per farmacie, parafarmacie e punti vendita di generi alimentari, il cui gestore è chiamato a garantire comunque il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di un metro, con sanzione della sospensione dell’attività in caso di violazione;
sono sospese le attività di palestre, centri sportivi, piscine, centri natatori, centri benessere, centri termali (fatta eccezione per l’erogazione delle prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza), centri culturali, centri sociali, centri ricreativi.
Alla riunione del Comitato è seguita poi quella dell’Unità di crisi, allargata anche ai rappresentanti dell’Azienda ospedaliera Poma, di Areu e dell’ATS Val Padana, finalizzata a fare il punto della situazione sotto l’aspetto sanitario e di supporto agli operatori del settore. Sono stati, in particolare, valutati alcuni aspetti, come quelli riguardanti l’estensione dell’attività dei COC (centri operativi comunali), in corso di istituzione nei Comuni su richiesta della Prefettura, cui affidare importanti funzioni di “care giving” sociale nei confronti delle persone anziane e fragili presenti sul territorio, per dare loro indicazioni di comportamento in relazione al rischio di contagio. Viene evidenziato tra l’altro che la Prefettura, impegnata nella prossima settimana, ad assicurare le misure di applicazione del decreto ed il supporto a Sindaci ed autorità sanitarie, rimarrà chiusa al pubblico a partire da martedì 10 marzo 2020, con possibilità, comunque, di accedere agli uffici solo per le pratiche urgenti e per gli appuntamenti già programmati.
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