Coronavirus, la storia di Eleonora: "Non so se l'ho contratto ma ho tutti i sintomi. Aiutiamoci: stiamo tutti a casa!"
“Trovo questa condizione allucinante! Morale? Tuteliamoci noi perché - spiega Eleonora - nessuno ci aiuta, le persone che ci mettono la faccia sono gentilissime e fanno un lavoro encomiabile, ma per tutto il resto ci dobbiamo arrangiare, i protocolli sono rigidi e nn vengono adattati alle persone".

CASALMAGGIORE – Una ragazza di Casalmaggiore, Eleonora, ha probabilmente contratto il Coronavirus. Non può saperlo, perché il tampone non le è stato somministrato, ma da lei arriva un appello per tutti. “Martedì sera – racconta Eleonora alla nostra testata – ho iniziato a sentimi male in modo abbastanza pesante: febbre a 38, raffreddore, tosse, mal di gola e un mal di testa davvero invalidante. Ho fatto 3 giorni fuori gioco, quando mio marito era al lavoro, venivano i miei genitori a tenere mio figlio (2 anni e mezzo), questo fino a venerdì notte quando mi sono svegliata due volte perché mi mancava il respiro. Spaventata ho chiamato il 1500 (alle 4:00 di mattina) e mi hanno risposto consigliandomi di chiamare la guardia medica al numero verde, per sentire il da farsi. Sabato mattina inizio a chiamare la guardia medica, dopo 4 ore chiamo il 112 per dire che non riuscivo a contattare la guardia medica, ma vengo bloccata subito dicendo che quello era il numero e non c’era nient’altro da fare. Presa dallo sconforto ho scritto ad una ragazza che conosco, che lavora all’Oglio Po e che, come tutte le persone li dentro, sa darti l’anima per aiutarti, nonostante la situazione critica”.
“Alla fine, su suo suggerimento – spiega Eleonora – ho richiamato il 112 per chiedere se e come si può fare un tampone domiciliare per il Coronavirus. E qui un’altra odissea, altri due numeri verdi da chiamare. Finalmente domenica mattina, dopo 24 ore di telefonate ho preso la linea con l’ATS Valpadana. Ho spiegato i sintomi e combaciavano tutti, ho detto di non sapere se ho incontrato persone positive al Coronavirus, ma svolgendo un lavoro a contatto con il pubblico non è un’ipotesi così remota. Bene… Il risultato? Nessuno! Il tampone viene fatto solo se ci sono i sintomi e se si è venuti a contatto con una persona che ha contratto il virus (entrambe le cose) altrimenti niente, altrimenti te ne stai a casa in isolamento per 14 giorni, anche se a casa c’è tuo marito e tuo figlio di due anni e mezzo e rischi di contagiarli, anche se i tuoi genitori fanno parte della fascia degli over 65 a rischio e per aiutarti con il nipote rischiano la salute, anche se sei guarita – perché forse era solo un’influenza – e magari in ufficio hanno bisogno di te, perché il tuo collega è da solo e neanche lui sta troppo bene e anche se hai perso una giornata cercando di avere qualche risposta e delucidazione in più”.
“Trovo questa condizione allucinante! Morale? Tuteliamoci noi perché – spiega Eleonora – nessuno ci aiuta, le persone che ci mettono la faccia sono gentilissime e fanno un lavoro encomiabile, ma per tutto il resto ci dobbiamo arrangiare, i protocolli sono rigidi e nn vengono adattati alle persone. Dobbiamo essere responsabili e pensare a quanto un nostro gesto potrebbe danneggiare qualcun altro, anche in modo irreparabile. Dobbiamo stare in casa! Fatelo per voi e per le le persone che amate e anche per chi non conoscete”.
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