Cronaca

Tredici cremazioni al giorno, ma non basta: salme portate anche a Bologna

Il trasporto viene curato da Aem e così pure le spese di trasferimento. Per procedere più velocemente sono state sospese le cremazioni che erano in programma per le salme tolte dalla terra una volta passati i 10 anni previsti dal regolamento.

Sono tutte occupate le 50 celle al Polo della Cremazione del cimitero, estrema conseguenza del contagio da coronavirus che sta falcidiando i malati di Cremona e provincia. Se in periodi normali il tempo di attesa per la cremazione è di una settimana circa, ora l’attesa è inevitabilmente più lunga nonostante il forno lavori al massimo della sua potenzialità, 13 salme al giorno.

E’ il risvolto angoscioso di questa scia terribile che il coronavirus sta lasciando dietro di sé. Massimo Siboni, presidente di Aem che gestisce il Polo per conto del Comune, ne parla con voce rotta: “E’ un momento delicatissimo per i parenti e ci sono procedure amministrative molto rigide che dobbiamo seguire, si deve essere certi che la scelta della cremazione sia irrevocabile. Una volta espletate queste procedure si può procedere. In questa fase, per non fare attendere troppo, abbiamo attivato un canale diciamo così di mutuo soccorso e trasportiamo un certo numero di salme al forno di Bologna, molto grande. Ci sono accordi di collaborazione anche con altre strutture più vicine, ma in questo periodo sono sature anch’esse, come è immaginabile”. Il trasporto viene curato da Aem e così pure le spese di trasferimento. Per procedere più velocemente sono state sospese le cremazioni che erano in programma per le salme tolte dalla terra una volta passati i 10 anni previsti dal regolamento.

Una decina le persone al lavoro presso il Polo della Cremazione, che nel medio periodo sarà raddoppiato come prevede il bando da poco pubblicato da Aem. Per quanto riguarda gli altri servizi cimiteriali, la situazione non è ancora di emergenza. “Per il momento i servizi cimiteriali stanno reggendo, con un aumento del carico del lavoro”, dice l’assessore di Cremona Simona Pasquali. “Sono nove le tumulazioni che avvengono ogni giorno al cimitero di Cremona; il sistema sta reggendo nella consapevolezza del momento delicato, toccante per i parenti. Cerchiamo di fare del nostro meglio nel rispetto di una situazione molto difficile. Teniamo presente oltretutto che i parenti possono accompagnare il feretro solo fino all’ingresso, insieme al parroco se vogliono, e non possono essere più di 4 – 5 persone: nel momento in cui si deve accompagnare un defunto, anche la scelta di chi può assistere diventa dolorosa”. Al momento non ci sono problemi per il numero di loculi e neppure per le cellette cinerarie.

g.biagi

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