Salute

Bozzolo, don Elio Culpo sta meglio ed è arrivato il primo carico di mascherine. Visite ginecologiche spostate in un nuovo spazio esterno?

"Grazie ad un momento dì lucidità pare verrà accolto il vivo desiderio di evitare la promiscuità con l’ospedale di Bozzolo di esami e visite ginecologiche per le mamme in attesa, provenienti da Asola, ove è stato chiuso tale servizio. Lunedì andremo a verificare le possibilità di utilizzare un altro spazio esterno all’ospedale per realizzare tale nuovo reparto".

BOZZOLO – Il consueto aggiornamento di Giuseppe Torchio, sindaco di Bozzolo, sulla situazione del proprio comune, porta con sé una bella notizia: “Don Elio Culpo sta meglio!!! Con questa notizia di speranza, comunicatami dal Poma dal primario ed amico Rino Frizzelli, apro il resoconto quotidiano – spiega Torchio -. Voglio fare al nostro Prete della Piccola Betania, assistente spirituale dell’ospedale, gli auguri più fervidi di tutta la comunità”.

“Nell’occasione ricordo – prosegue Torchio – che il numero dei “positivi” a Coronavirus è aumentato a due familiari mentre una terza persona è deceduta in una vicina struttura geriatrica. Un pensiero ed una preghiera. L’amara sorpresa mattutina della  chiusura dell’unico supermercato, per un contatto positivo a coronavirus, la solidarietà e la vicinanza con auguri di pronta ripresa e l’impegno dell’azienda a procedere alla completa sanificazione della struttura di vendita e destinare nuovo personale da lunedì prossimo. Oggi si è lavorato sodo sulla destinazione di una persona sola in fase post ricovero, pur permanendo l’obbligo della quarantena. Problemi che si presenteranno ancora nei prossimi giorni”.
L’altra buona notizia riguarda le mascherine. “Si è poi verificato il quasi miracolo di reperire, grazie allo sforzo di Carlo Bottani, sindaco di Curtatone, ed al viaggio in quella corte agricola trasformata in Comune, dopo le cento di ieri a Castelgoffredo, le prime mille mascherine chirurgiche in vendita da stamattina (domenica) in farmacia, aperta, di turno a Bozzolo. Ora i comuni mantovani si stanno coordinando per una mega commessa di altri 20-30 mila pezzi. Chi ne avesse bisogno si faccia avanti!”.

Altro tema, quello dell’ospedale. “La sua nascita si perde nella notte dei tempi, prima del raddoppio gonzaghesco della città e la sua continuità è l’elemento identitario per eccellenza. La sala consiliare cittadina è dominata dalla presenza di ritratti di figure emblematiche dell’amministrazione ospedaliera ed, insieme, della città: ci guardano con piglio deciso quasi a chiederci conto, ogni giorno, del nostro operato. Non sono stati portati a Mantova, in qualche nobile sala cittadina. Sono rimasti qui, al pari di preziosi strumenti  ed attrezzi per la diagnosi e la cura ospedaliera. Sono la memoria del nostro passato, la mission da portare avanti con vigore per scommettere nel futuro. Ci richiamano ad una particolare cura del governo cittadino che nominava direttamente gli amministratori dell’ospedale. Una connotazione autonoma molto sentita anche con lo status conferitogli da Regione Lombardia come unico nosocomio gestito direttamente dall’Asl e dotato di un Corso Universitario per Fisioterapisti. Poi la Regione, come acutamente ricordato da Piergiorgio Mussini, ha perso la possibilità di gestione diretta degli ospedali per non incorrere nell’equivoco di amministratore/amministrato.  Fu così che Bozzolo fu messo sotto l’ospedale di Asola, anche per compensare i conti in rosso di quest’ultima con il bilancio ampiamente positivo del nostro. Ed ora si avverte tutta la necessità di un ritorno all’autonomia della nostra struttura riabilitativa. La figura di coglione non la fa solo il sindaco, non informato delle decisioni dei manager della sanità mantovana: la fa tutta la filiera istituzionale, che calpesta, con danni irreparabili di credibilità, il riferimento democratico ed elettivo locale”.

“E la fa tutta la città, in un momento di crisi e di sbandamento, in cui la credibilità delle istituzioni – prosegue Torchio – diventa un baluardo imprescindibile della Repubblica democratica. Ogni giorno avvertiamo, da mille fatti ed indizi, di essere l’ultima ruota del carro per il vezzo italico di diffondere i contenuti di ogni provvedimento governativo, prima alla stampa ed ai social network e solo dopo, molto tempo dopo, alle istituzioni locali. Bozzolo, certo, poteva fare a meno di questo regalo, soprattutto perché aveva già donato le competenze tecniche e professionali a quattro ospedali, pur mantenendo in sede le principali funzioni riabilitative. Grazie ad un momento dì lucidità pare verrà accolto il vivo desiderio di evitare la promiscuità con l’ospedale di Bozzolo di esami e visite ginecologiche per le mamme in attesa, provenienti da Asola, ove è stato chiuso tale servizio. Lunedì andremo a verificare le possibilità di utilizzare un altro spazio esterno all’ospedale per realizzare tale nuovo reparto. Con l’impegno a rispettare le nuove norme restrittive del decreto emesso dalla Regione Lombardia ed i provvedimenti annunciati nella conferenza stampa del presidente del consiglio un’ora fa. Una preghiera anche per Suor Celina, religiosa di clausura a San Sigismondo e per tutte le religiose ed i religiosi in difficoltà!!! Il grazie a loro ed a quanti stanno spendendo il tempo e le risorse in questo evento epocale”.

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