Salute

La 'supernonna' dimessa da ospedale: 'Curata da eroi che agiscono, non si esibiscono'

"La degenza è stata devastante: una feroce lotta giornaliera contro un nemico sconosciuto. Non voglio soffermarmi individualmente sul mio vissuto emozionale, ma voglio focalizzare le mie emozioni complessive sul lavoro di tutto il personale sanitario".

E’ Federica Boschi, ex insegnante di scuola dell’infanzia di 64 anni, la nonna del disegno fatto dal nipotino Alessandr0 e indirizzato ai sanitari dell’ospedale di Cremona che l’hanno avuta in cura, pubblicato sulla pagina Facebook dell’Asst. “Grazie superdottori e superinfermieri per salvare la mia supernonna dal Covid – 19” si legge nel disegno di Alessandro, mostrato dall’equipe medica, una volta tanto sorridente.

“Sono stata dimessa l’altro ieri dall’ospedale di Cremona, ricoverata da sedici giorni perché affetta da covid-19 – scrive la signora in una lettera – testimonianza -. La degenza è stata devastante: una feroce lotta giornaliera contro un nemico sconosciuto. Non voglio soffermarmi individualmente sul mio vissuto emozionale, ma voglio focalizzare le mie emozioni complessive sul lavoro di tutto il personale sanitario. Queste persone sono straordinarie, pronte a combattere quotidianamente al fronte, uomini e donne con un alto senso del dovere che va oltre l’infinito, ricchi di un’umanità corale e sconfinata, che li rende capaci di raggiungere il vero significato della condivisione; parola preziosa nella decadenza morale in cui la società è  finita negli ultimi tempi, tutti noi figli di un sistema che ci ha educati alla passività e all’individualismo.

Questi eroi in corsia invece non si esibiscono, ma agiscono. Il malato, isolato dalla famiglia, vede solo i loro volti, trovando conforto nei loro occhi che parlano e che sicuramente hanno donato un po’ di tenerezza nel momento più doloroso della solitudine. Il mio elogio è infinito, condiviso sicuramente da tutti coloro che hanno vissuto e stanno vivendo la mia  stessa esperienza. Questo è un dolore universale, le nostre coscienze devono riflettere e prendere esempio da questi angeli in corsia. Un grazie speciale all’ospedale Cremona, un rispettoso saluto a coloro che mi hanno salvato la vita, una profonda  preghiera per chi non ce l’ha fatta e per chi sta ancora lottando”.

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