Ambiente

Legambiente: calo del 16% di Pm10 nell'ultimo mese rispetto a media stagionale

"Questo deve farci pensare alla necessità, quando l’emergenza sarà alle spalle, di nuove politiche per la mobilità, che premino chi si muove in modo sostenibile o le aziende che favoriscono lo smart working. Perché una volta conclusa l’emergenza Covid-19, quella del clima è la sfida decisiva che ci troveremo davanti".

Legambiente ha analizzato i dati di Arpa Lombardia che parlano di qualità dell’aria tra il 20 febbraio e il 19 marzo 2020: effettivamente si registra una diminuzione di inquinanti in tutta la regione, con un focus particolare sulla ‘Bassa’ (Cremona, Lodi, Pavia e Mantova) dove la diminuzione è stata minore. In particolare, confrontando la media di emissioni degli ultimi tre anni (2017 – 2019) Legambiente rileva una diminuzione del 16% di Pm10 nelle centraline Arpa del cremonese, nel periodo considerato.

“Per cercare di fare chiarezza – continua Legambiente –  occorre valutare le variazioni su archi temporali sufficienti lunghi per ‘appiattire’ gli effetti legati alla variabilità meteo e operare un confronto con condizioni di periodi di calendario sovrapponibili in annate precedenti e recenti. Abbiamo operato un confronto sui dati delle centraline ARPA Lombardia dei capoluoghi delle province lombarde, confrontando i dati raccolti nel periodo 20 febbraio-19 marzo 2020 con gli analoghi (19 febbraio-20 marzo, un giorno in più per tener conto dell’annualità bisestile) del 2017, 18 e 19”.

“Ci troviamo di fronte a circostanze che ci portano a vivere un inusuale “esperimento” di blocco del traffico – dice Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia – e questo sta dimostrando come fossimo nel giusto: riducendo sensibilmente il traffico, infatti, gli effetti positivi sulla qualità dell’aria vengono registrati immediatamente. Questo deve farci pensare alla necessità, quando l’emergenza sarà alle spalle, di nuove politiche per la mobilità, che premino chi si muove in modo sostenibile o le aziende che favoriscono lo smart working. Perché una volta conclusa l’emergenza Covid-19, quella del clima è la sfida decisiva che ci troveremo davanti. La qualità dell’ambiente è un valore irrinunciabile – conclude Meggetto – anche per la nostra sopravvivenza e per la nostra capacità di reagire a situazioni difficili e impreviste”.

“Nonostante la diminuzione di circa un terzo sulla media del periodo dell’inquinamento polveri sottili su tutto il territorio lombardo – continua Legambiente –  però, resta il dato in controtendenza registrato dalle centraline della Bassa: un dato che dimostra come, oltre al traffico urbano, alle industrie e ai riscaldamenti, siano anche le attività di allevamento e il traffico pesante residuo, soprattutto quello autostradale, ad influire negativamente su quello che respiriamo”. “Le misure progressivamente più severe di limitazione della mobilità e delle attività al fine di contenere il dilagare epidemico da Covid-19 hanno sicuramente portato a effetti benefici sulla qualità dell’aria in Pianura Padana, su cui però le comunicazioni sono state spesso discordanti e contraddittorie”.

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