Economia

Coronavirus, il Calzificio Genny riconverte e ora produce mascherine: arriverà a 10mila pezzi al giorno

Una grande prova di solidarietà verso il territorio, dato che il guadagno è minimo, ma la materia prima di produzione è ottimale (riconosciuta del resto nel settore della calza) e l’utilità, in questo momento, massima.

CASALMAGGIORE – Come molte aziende in questo periodo aveva dapprima messo i dipendenti in cassa integrazione, per la chiusura dovuta alle misure contro il Coronavirus prese dalla Regione e dal Governo. Poi però al Calzificio Genny, storica azienda di Casalmaggiore specializzata nel tessile, hanno pensato che poteva essere l’occasione per dare una mano, producendo mascherine a prezzi bassi per aiutare tutti: così mercoledì è arrivato l’ok sulla modifica del codice Ateco, e giovedì la produzione è partita.

Una riconversione in piena regola – e a tempo di record – che ha consentito in appena 48 ore e con il personale non a pieno regime – dato che non tutti i dipendenti vanno al lavoro, anche per evitare al massimo i contatti e gli assembramenti – di produrre già 6mila mascherine. Una vera e propria filiera, quella che parte da Genny, perché il prodotto tessile viene poi colorato e igienizzato, e solo a quel punto è pronto per essere venduto. In sé non si tratta di un presidio sanitario, dunque le mascherine saranno vendute in cartoleria o tabaccheria ma avranno la stessa funzione delle mascherine chirurgiche.

Al momento gli acquisti sono tutti in loco, con la tabaccheria Anversa e l’edicola Portobello primi acquirenti di Casalmaggiore, ma presto le spedizioni riguarderanno anche i comuni vicini. Non solo: l’intenzione, quando la macchina sarà ormai oliata e dunque pronta a produrre in grande scala, è di arrivare a confezionare 10mila mascherine al giorno, tutte lavabili dunque riutilizzabili, composte al 95% da poliammide e al 5% da elastane, in filato d’alta qualità. Una grande prova di solidarietà verso il territorio, dato che il guadagno è minimo, ma la materia prima è ottimale (riconosciuta da tempo nel settore della calza) e l’utilità delle mascherine, in questo momento, massima.

G.G.

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