Cronaca

Bozzolo, omaggio al 'don Primo Mazzolari', struttura fondamentale per la lotta al Covid19

“Hanno risposto all’appello praticamente tutti i 26 sindaci che anni fa si spesero per non depotenziare l’ospedale di Bozzolo e, in generale, gli ospedali di frontiera” ha commentato Torchio. Ad accompagnare il momento anche il suono della tromba che ha intonato il “Va’ pensiero”. GUARDA IL VIDEO

BOZZOLO – Un omaggio al grandissimo lavoro degli ‘ospedali di ringhiera’, come li ha definiti il primo cittadino Giuseppe Torchio. Un omaggio alla lotta, all’abnegazione, al coraggio del personale di una struttura – intitolata a don Primo Mazzolari – che negli anni è stata depotenziata e mutilata in nome di un risparmio e di una razionalizzazione che poco ha avuto a che fare con la razionalità. Bozzolo, il suo ospedale, è stato e sta continuando ad essere fondamentale, come Oglio Po ed Asola per la lotta al Covid19.

Bozzolo, Viadana, Rivarolo Mantovano, Marcaria, San Martino, Gazzuolo, Dosolo, Curtatone, Castellucchio, Commessaggio, Rivarolo del Re, Scandolara Ravara, Calvatone e Tornata. E forse ne abbiamo lasciato per strada qualcuno. C’era una buona parte 26 sindaci che tempo fa avevano firmato per non depotenziare la struttura. Quasi tutti presi poi per i ‘fondelli’ da una regione che ha spostato la riabilitazione cardiologica a Pieve di Coriano, che si è disinteressata del lavoro delle strutture di frontiera. C’erano quasi tutti – uniti come non mai anche se sarebbe stato bello vederne qualcuno in più del cremonese – a rendere omaggio all’ospedale, alla sua gente, alla sua utenza, al personale. Al lavoro fatto, a quel personale che è andato a dare una mano al Poma di Mantova, a quello che è restato a combattere qui.

Una struttura vitale il ‘Don Primo Mazzolari’ di Bozzolo: Reparti Covid-19 Subacuti, Riabilitazione, Esami, Radiologia. Tanti professionisti impegnati lontano dai riflettori, lontani dagli ospedali di riferimento, quasi mai citati da ASST o dalle storie prese ad esempio ma teatro di tante piccole storie e di tanti piccoli gesti quotidiani che sarebbero poi da raccontare.

E’ stata la Protezione Civile Torre d’Oglio a organizzare l’evento, che visto la partecipazione della Protezione Civile di Castellucchio. Presenti, con Gianfranco Casella della Polizia Locale, i volontari del trasporto sociale, Piedibus, servizio civico, Pro Loco, San Vincenzo, manutenzione aree pubbliche, i ragazzi del servizio civile, che, quotidianamente assolvono alle importanti funzioni di raccordo con malati, anziani e disabili per consegna medicine, pasti caldi, mascherine, espletamento buoni spesa.

Ad attendere la rappresentanza territoriale il direttore dell’Ospedale di Bozzolo dottor Paiola, i primari tra cui il dottor Ferraro, i responsabili sanitari ed il corpo medico infermieristico, posizionato sulle scale esterne ai reparti e nel cortile degli ingressi ai reparti.

Il flash mob è iniziato con uno struggente silenzio eseguito alla tromba da Andrea Compagnoni. Sindaci e uomini della protezione civile immobili a seguirne le note in un cielo plumbeo che mai come questa sera ha brillato di luce propria. C’è stato poi il tempo per l’inno nazionale ed un’appassionata esecuzione del ‘Va Pensiero’, sempre alla tromba, la benedizione di don Luigi Pisani e la consegna di un uovo di cioccolato gigante da parte del sindaco a tutto il personale.

“Un ringraziamento particolare a Don Luigi Pisani, arciprete, per l’attesa è molto apprezzata benedizione, ad Andrea Compagnoni per la bellissima esecuzione musicale del Silenzio fuori Ordinanza e di Nabucco. Un grazie alla Fabbrica del Cioccolato per il generoso dono del maxi uovo di Pasqua agli operatori dell’Ospedale. Un pensiero al vice presidente dell’Ail di Mantova Natalino Barbiani che collabora con l’Ospedale nel settore ematico. Hanno risposto all’appello un buon numero di sindaci – ha detto Giuseppe Torchio – che anni fa si spesero per non depotenziare l’ospedale di Bozzolo e, in generale, gli ospedali di ringhiera insieme ai ragazzi della Pro Loco e a chi ha distribuito le mascherine. Un ospedale questo che è un bene di tutto il territorio. Gli ospedali di ringhiera come Bozzolo, Oglio Po, Asola, sono stati quelli che hanno dato la possibilità anche a tanti cremonesi di essere assistiti perché noi avevamo una percentuale di contagi più elevata d’Italia. Si è dimostrata l’importanza di queste strutture, e speriamo ci si ricordi anche dopo, per il recupero della riabilitazione respiratoria e quant’altro visto che qui ci sono le potenzialità. Speriamo che la dirigenza si renda conto di questo e di portare a casa risultati. Questa vicenda sia maestra di futuri sviluppi, per una sanità che funzioni non solo nei capoluoghi ma anche nei territori intermedi”.

Nazzareno Condina (foto e riprese, montaggio video Giovanni Gardani)

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