Norme restrittive e file alle poste: il paradosso di un paese (a)normale
E' nell'impossibilità di vivere in un paese normale in cui i comportamenti sono fissati da norme quando servono, e le norme sono fatte rispettare poiché non vi è necessità di trasgredirle

CASALMAGGIORE – Il diavolo in genere fa le pentole, ma sovente dimentica di realizzare pure i coperchi. Ed è così che poi ci si ritrova a contraddire – e non per mancanza di volontà, ma per necessità – le norme in essere. Quella in foto è la fila di stamattina alle Poste di Casalmaggiore. Più o meno la fila di sempre, quella che c’era prima del virus e quella che c’è stata dopo. Paradossi dello stato, e della burocrazia. Perché le incombenze restano, e la gente è costretta comunque a far le file in posta. Perché è difficile andare a contestare qualcosa a tutta questa gente che ha una ragione e più che valida per essere lì.
Quando si fissano regole la gente deve essere agevolata a rispettarle. Il diavolo – governo o regione che sia, non c’è alcuna differenza – la regola l’ha fissata, dimenticandosi del coperchio, del resto. E il resto è nella foto di questa mattina. E’ in queste file necessarie. E’ nell’impossibilità di vivere in un paese normale in cui i comportamenti sono fissati da norme quando servono, e le norme sono fatte rispettare poiché non vi è necessità di trasgredirle.
Un paese normale appunto. Quello che probabilmente non siamo e non saremo mai.
N.C.