I sindacati pensionati regionali chiedono incontro a Gallera: 'Fase 2 per le Rsa'
“Tra i suoi compiti, – scrivono ora – c’è quello di monitorare e migliorare le condizioni assistenziali degli anziani” ospiti delle Rsa. In queste circa 700 strutture socio sanitarie, distribuite a macchia di leopardo in tutte le province lombarde, sono ospitati circa 67.000 ospiti anziani ricoverati, molti affetti da più patologie e/o non autosufficienti".
I sindacati regionali dei Pensionati di Cgil Cisl e Uil manifestano preoccupazione per il futuro delle case di riposo, un settore che in provincia di Cremona conta oltre 20 strutture, una concentrazione tra le più alte della regione. La richiesta di un incontro attraverso l’Osservatorio Rsa con l’assessorato regionale al Welfare di Giulio Gallera, fatta la prima volta il 26 febbraio, non è mai stata soddisfatta.
“Tra i suoi compiti, – scrivono ora – c’è quello di monitorare e migliorare le condizioni assistenziali degli anziani” ospiti delle Rsa. In queste circa 700 strutture socio sanitarie, distribuite a macchia di leopardo in tutte le province lombarde, sono ospitati circa 67.000 ospiti anziani ricoverati, molti affetti da più patologie e/o non autosufficienti. Da mesi sollecitiamo la convocazione di questo Osservatori Rsa, e la mancata risposta di regione Lombardia induce a pensare che forse, delle condizioni degli anziani ospiti in Rsa e delle loro famiglie in apprensione da settimane, alla regione Lombardia non interessa più di tanto. Oggi più che mai, la necessità di isolare e curare appropriatamente i casi di sospetto contagio, la necessità di garantire la fornitura di adeguati dispositivi di protezione a ospiti e operatori, la necessità di verificare che gli stessi operatori non siano portatori di coronavirus, la necessità di trovare modalità di collegamento tra ospiti ricoverati e loro familiari conferma esigenza e opportunità di mettere intorno ad un unico tavolo tutti i soggetti coinvolti e interessati a questi temi, per guardare avanti e non lasciare indietro nessuno.
Molti anziani sono ancora in lista d’attesa per accedere alle RSA, ma le famiglie sono ancora disponibili a ricoverare i loro cari in queste strutture dopo gli ultimi avvenimenti? Questa rete si è ora smagliata, e prima di tutto occorrerà ristabilire un nuovo rapporto di fiducia tra sistema Rsa e le stesse famiglie se si vuole affrontare con più consapevolezza e responsabilità la successiva fase 2 che tutti auspichiamo. Nelle RSA vi sono reparti per le cure intermedie, le RSA integrano da tempo i servizi sanitari della regione. Nelle RSA aperte sono state attivate piccole palestre per la riabilitazione e il recupero delle funzionalità motorie. Sempre nelle RSA da tempo funzionano i Centri Diurni che garantiscono in molti casi l’Assistenza Domiciliare, quale risposta ai bisogni del territorio con il quale interagiscono in rapporto anche con il sindacato dei pensionati e con gli enti locali. Per tutti questi motivi richiediamo e pretendiamo la convocazione immediata dell’Osservatorio Rsa, per affrontare insieme le difficoltà di oggi ma soprattutto per costruire una prospettiva futura che abbia a cuore la salute ed il benessere dei nostri nonni e dei nostri genitori”.
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