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Casalmaggiore, CNC, mano tesa alla maggioranza: "Disponibili a prenderci le nostre responsabilità"

CASALMAGGIORE – Il Coronavirus dovrà per forza modificare il futuro in vari ambiti. Ci costringerà a rivedere il welfare, la sanità, le città, gli spazi e la mobilità. E bisogna farsi trovare pronti in tutto questo. A farsi portavoce delle istanze di CNC il consigliere anziano Mario Daina.

“Se non terremo conto degli insegnamenti che ci vengono dal dramma coronavirus – spiega Daina – sarà come non aver rispetto per tutti coloro che a causa del virus hanno perso la vita. Quello che abbiamo sentito, letto, ascoltato, quello che è successo all’Oglio Po o al Busi, non può essere solo una storia da dimenticare quando ne usciremo, anzi quella storia deve essere una storia di grande insegnamento.

La buona politica non può fare a meno della verità e la verità è che l’attuale sistema sanitario, soprattutto anche in provincia di Cremona, prima in percentuale per numero di morti, non regge più. La politica sanitaria regionale ha trasformato il welfare in business, ha privilegiato i privati, trasformato gli Ospedali in grandi cliniche adatte ad affrontare la singola precisa patologia, dimenticando però completamente la medicina territoriale dove si coltiva la salute e la qualità di vita (ospedali di prossimità, consultori, medicina di base, assistenza domiciliare, residenze socio assistenziali, centri per disabilità, terzo settore).

Sono anni che CNC si batte per questa visione politica complessa della salute e continuiamo a tenere un filo diretto con tutte queste realtà constatando situazioni incredibili di cui, come già detto, daremo conto.

Egregio Sindaco Lei non può più stare a guardare in attesa che arrivi la “manna” dal cielo, Lei ha la responsabilità della salute e della sicurezza dei suoi cittadini, Lei pertanto oggi ha il dovere di denunciare le situazioni tragiche in cui si è trovata a operare il territorio, ha il dovere di appoggiare a gran voce la proposta di Oglio Po Covid free perché diversamente il nostro ospedale verrebbe smantellato e invece continuiamo a non sentire una parola da lei se non per avvertirci su facebook che si sta alzando il vento.

Soprattutto bisogna che incominci a dirci come intende affrontare il presente ed il futuro. E speriamo che lo voglia fare finalmente coinvolgendo la minoranza che a partire dalle battaglie per l’ospedale e la Rsa, passando per la istallazione delle colonnine per il controllo dell’aria e la richiesta di un registro epidemiologico ecc. ecc., ha spesso contribuito a dettare l’agenda dell’amministrazione.

Per far fronte all’emergenza occorre conoscere, ascoltare e preparare progetti che guardino in avanti, le città dovranno essere il motore della ripartenza del paese, le città saranno un grande laboratorio di presente e di futuro: della tenuta sociale, del nuovo modo di stare insieme, della gestione e della fruizione degli spazi, dell’ambiente, del lavoro che manca.

Due sono le domande a cui rispondere: come risolvere i problemi più urgenti, quelli che determinano la vita delle persone; l’altra domanda è come mettere in campo un disegno complessivo di prospettiva. Per rispondere ai bisogni immediati occorre aver chiaro cosa succede oggi nel tessuto sociale di Casalmaggiore, emerge una nuova mappa delle fragilità , ma emergono anche delle competenze e delle possibili reti solidali che di fatto possono costituire l’inizio di revisione di un sistema di welfare sempre più territoriale e comunitario.

Serve un sistema di welfare nuovo con criteri nuovi. Bisognerà occuparsi immediatamente della tenuta sociale e psicologica di una parte della nostra comunità; i dati sindacali dicono che il 12 % delle piccole imprese non riapriranno, la fase due sarà lunga e lenta, per cui occorre anche essere bravi a ripensare gli spazi pubblici, la socialità ma anche la mobilità.

Su tutto questo si aprirà una grande competizione rispetto ai vari finanziamenti, la macchina comunale e i vari assessorati dovranno dimostrare grande competenza. Credo anche che di fronte a tali e tanti problemi, nessuno abbia la soluzione in tasca già costruita, per cui occorra mettere in campo una cabina di regia che affronti e discuta tutti questi temi secondo le differenti specificità ed esigenze.

Se questa maggioranza vuole Noi come minoranza siamo disponibili ad assumerci le nostre responsabilità. Dal male, diceva Manzoni nei Promessi Sposi, può venire anche il bene e questo sarebbe il più bel ringraziamento verso tutti coloro che a causa di questa tragedia hanno pagato un prezzo devastante”.

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