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I pensieri della quinta di Vicomoscano: tanta tenerezza e un grazie alle maestre

grazie a voi, carissime maestre, che con noi ci avete aiutati a crescere, saranno la generazione futura che ha vissuto una guerra senza armi apprezzando di più le semplici cose come stringersi le mani abbracciarsi

VICOMOSCANO – I ragazzi della quinta della Scuola Primaria di Vicomoscano, dopo più di due mesi di chiusura delle scuole e di Didattica a distanza, con le ultime disposizioni, con grande tristezza, hanno appreso che il loro saluto alla Scuola Primaria, agli amici e in particolare alle loro insegnanti sarà a distanza. Il nemico invisibile ha reso impossibile vivere le esperienze degli ultimi mesi, si chiude così un pezzetto che di fronte all’intera vita può sembrare piccolo… 5 anni… ed invece sono quelli indimenticabili, spensierati ma formativi, traboccanti di emozioni che gettano le basi per il futuro di questi ragazzi.

Dopo aver sentito genitori, insegnanti diamo voce anche ai bambini, ai ragazzi a Alice, Giada, Alessandro, Nicholas, Letizia, Alisia, Francesco, Rebecca, Samuele, Camilla, Juliette, Anna, Vanessa, Jennifer, Rocco, Christine, Giovanni, Anthony, Michele, Christian, Davide, Stefano, Samuele, Nicol, Rosemary, Noemi, Celven, Melissa e Obed, della quinta di Vicomoscano che sono “alla fine di questi stupendi 5 anni passati insieme, è l’ultimo anno ma è molto strano non abbiamo potuto fare tante cose” c’è chi “lo sto vivendo malissimo, questo piccolo virus così potente ci ha sconvolto la vita, questa particolare esperienza è molto difficile da gestire e sono già due mesi che le scuole sono chiuse per colpa di questo nemico invisibile ma pericoloso”. Qualcuno “Mi sento triste perché non possiamo andare a scuola vivere la nostra vita come prima, non possiamo incontrarci divertirci insieme e passare dei bellissimi momenti in compagnia”. E’ difficile ammetterlo ma “Chi l’avrebbe mai detto che la scuola non è noiosa e brutta anzi è bellissima, della scuola ci mancano tante cose: la campanella che ti rompe le orecchie, la nostra Lim che quando la usavamo c’era sempre qualche problema, le nostre due panchine sia quella degli zaini che non ci stavano mai tutti e non rimanevano su e l’altra per i giochi dove lasciavamo sempre le nostre costruzioni più belle e le coperte sotto negli scaffali con cui facevamo la casetta e ridavamo, le nostre isole, i lavori insieme e le nostre mitiche maestre che supplicavamo per andare nel campone, ci siamo sempre riusciti”. Il COVID-19 non le ha fermate “Fin da subito hanno cercando di fare le lezioni, in tutti i modi, le nostre maestre sono proprio eccezionali perché, oltre alle lezioni, ogni giorno, la sera ci danno modo anche di poterci vedere tra noi. Quanto tempo passato per insegnarci le cose più difficili, grazie per averci accolto così calorosamente, per averci sostenuto nei momenti difficili e per le sgridate che mi hanno fatto imparare le cose giuste. Ho tanta voglia di vivere, ridere e spero che questo brutto periodo passi velocemente per sentirmi meno sola, mi mancano i miei compagni che mi hanno sempre supportata in ogni momento” Non manca il bilancio della loro esperienza” In questi quattro anni quasi cinque, al di là delle materie, ho imparato molte cose come ad esempio il rispetto reciproco, le regole di convivenza e l’amicizia, quando succedeva un pasticcio, un guaio lo risolvevamo insieme come una grande famiglia. In questi lunghi giorni sono cresciuta molto perché mi sono presa le mie responsabilità ad esempio ho iniziato ad aiutare mia mamma, a cucinare pulire ci rivediamo attraverso il computer ed anche se siamo lontani possiamo aiutarci a vicenda rispettando le regole che ci chiedono i medici proprio come a scuola, non è uno dei momenti migliori, distanti ma Uniti ce la faremo!”. Sono straordinariamente consapevoli “A settembre non li ritroverò ma so che la nostra amicizia non verrà mai cancellata” E per concludere la tenerezza della loro età con lo sfondo del futuro “Vorrei tanto che le mie maestre mi seguissero fino alla fine dei miei studi, sicuramente le porterò sempre nel mio cuore CINZIA, SABRINA, REBBI, ANGELA E MINA, Vi voglio un mondo di bene e non potete immaginare quanto ma veramente, veramente tanto bene. Non vi dimenticherò mai, care maestre e sappiate che siete tra le persone più importanti della mia vita”.

E mentre scorriamo queste righe ci rendiamo conto che i nostri cuccioli sono cresciuti, sono diventati ometti e donnine grazie a voi, carissime maestre, che con noi ci avete aiutati a crescere, saranno la generazione futura che ha vissuto una guerra senza armi apprezzando di più le semplici cose come stringersi le mani abbracciarsi e perché no danzare, giocare a pallavolo, a basket o a calcio tutti insieme. (LA MITICA QUINTA)

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