Salute

Sanità pubblica in difficoltà. Fabrizia Zaffanella entra anche nello specifico viadanese

Il campo medico è naturalmente al centro dell’attenzione come si evince anche da una professionista del settore, la candidato sindaco Fabrizia Zaffanella, che proprio sull’inversione di rotta della sanità focalizza il proprio pensiero.

VIADANA – Ridisegnare l’intera sociale sarà una priorità non appena l’incubo Covid si allontanerà da questo presente. Ma dei cambiamenti sono richiesti da più parti e da un po’ tutte le latitudini in modo da evitare il rinnovarsi di un’esperienza tanto devastante. Il campo medico è naturalmente al centro dell’attenzione come si evince anche da una professionista del settore, la candidato sindaco Fabrizia Zaffanella, che proprio sull’inversione di rotta della sanità focalizza il proprio pensiero.

“Non c’è dubbio che l’epidemia di Coranavirus (CoViD19) imponga l’esigenza di ripensare l’intera organizzazione sanitaria e che sia necessario un «cambiamento radicale, di sguardo, linguaggio, categorie e progetto». Credo serva un nuovo sguardo a proposito del dilemma etico di una sanità che sarebbe chiamata dall’emergenza a scegliere chi curare, come curare e dove curare”.

La candidata sindaco torna su una questione dibattuta su più fronti e che la stessa Zaffanella ha affrontato più volte puntando il dito su chi ha “alleggerito” le fondamenta della sanità pubblica.

“È’ vero in Italia, da molti anni, le risorse assegnate al sistema sanitario pubblico sono insufficienti, lo sono in termini assoluti con una delle spese sanitarie pubbliche più basse in Europa e lo sono sempre più in termini relativi a fronte di una popolazione che invecchia e a fronte di uno sviluppo tecnologico che incrementa costantemente le terapie e le scelte diagnostiche e i suoi costi.

È’ vero – continua -, lo dicono i numeri che descrivono anche un sistema salute nel quale crescono le disuguaglianze e nel quale orientare la spesa verso i bisogni è reso sempre più difficile da una logica orientata verso l’aspetto economico”.

Dopo aver tracciato linee generali riguardanti la salute pubblica, il focus si sposta sul comune rivierasco fortemente colpito…

“L’epidemia di Covid ha accentuato queste disuguaglianze ed ha rafforzato l’opinione di molti, soprattutto sanitari e tecnici, che la sanità pubblica – rincara Fabrizia Zaffanella – debba essere assolutamente rafforzata e valorizzata. E’ su questo fronte che esprimo la mia preoccupazione per Viadana e l’intera area casalasco viadanese per le difficoltà in cui versa l’offerta sanitaria. Da non dimenticare, infatti, il terribile tributo che Viadana ha dato, in epoca pandemica, in termini di malati e di decessi.

La degenza di sorveglianza per i pazienti Covid in situazione di convalescenza è sottoutilizzata e se ciò, per certi aspetti, rappresenta un dato positivo, speculare alla riduzione dei casi, resta vero il fatto che il servizio ha una performance ridotta. Per questo motivo, visto la presenza delle risorse umane commisurate al numero dei posti letto (30) – continua -, ci si chiede se a breve, qualora si confermasse l’andamento epidemiologico, non fosse razionale riprendere il disegno dettato dalla legge di riforma e successive normative che vedono Viadana destinataria di un POT (Presidio Ospedaliero Territoriale- La l.r. 33/2009 definisce i POT quali “strutture multi servizio deputate all’erogazione di prestazioni residenziali sanitarie e sociosanitarie a media e bassa intensità per acuti e cronici e di prestazioni ambulatoriali e domiciliari”.

All’interno dei Pot è prevista la degenza di comunità la cui collocazione sostitutiva della degenza di sorveglianza deve essere pensata da subito.Non solo: l’epidemia Covid ha determinato la sospensione di alcuni fondamentali servizi per la comunità viadanese quali il centro prelievi, i servizi specialistici e il servizio di cure fisiche.Scelta doverosa ma che ora non ha piu’ ragione d’essere: i locali sono stai predisposti prevedendo il necessario distanziamento sociale, con la separazione fra percorso sporco e pulito, gli spazi e il personale sono garantiti, la palestra e gli ambulatori di cure fisiche e fisiatria sono nuovi e ben attrezzati e con spazi adeguati e separati, cosi come per gli ambulatori specialistici che erano una realtà molto frequentata dall’utenza viadanese ( dermatologi, diabetologi, oculisti ecc).Chiediamo pertanto che l’Amministrazione Comunale si attivi , insieme anche agli altri comuni dell’area e alla ASST di Mantova e Cremona e alla ATS Valpadana affinche’ venga riconsegnata a Viadana la sua titolarita’ e la sua centralità in ambito sanitario attraverso la riattivazione di tutti i servizi sospesi causa Covid ovvero:

1. il centro prelievi funzionante per tutte le richieste e per tutti i cittadini

2. la palestra e le cure fisiche riabilitative che erano garantite anche per gli utenti esterni da fisioterapiste esperte e qualificate

3. gli ambulatori specialistici, in particolare la diabetologia, l’oculistica, l’ORL, la dermatologia, la fisiatria, l’odontoiatria

Inoltre, appena la situazione epidemiologica lo consentirà, prevedere il passaggio dall’ospedale di sorveglianza all’ospedale di Comunità nell’ambito della piu’ ampia visione di riorganizzazione sanitaria dove il POT rappresenta un caposaldo delle cure intermedie.

Chiediamo inoltre che venga rinnovata e garantita l’attività dell’Ambito distrettuale Casalasco-Viadanese deliberando, ancora con il coinvolgimento delle due ASST di Cr e Mn, il suo mantenimento ed istituendo con urgenza un tavolo tecnico-istituzionale che preveda anche la partecipazione di una rappresentanza dei Comitati (Comitato per la difesa ed il rilancio dell’Ospedale Oglio Po e Associazione Onlus Amici dell’Ospedale Oglio Po) al fine di stabilire strategia ed investimenti per una reale integrazione dei territori e valorizzazione dell’Ospedale Oglio Po”.

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