SpaventaCappella, l'edizione 2020 non sarà "di comunità" ma non mancherà di colorare il paese
“Abbiamo saputo che molte famiglie realizzeranno spontaneamente davanti ai giardini o alle loro case, dal 14 giugno in avanti, i tradizionali spaventapasseri. Questo ci fa molto piacere, perché significa che la popolazione tiene molto a questo momento, tanto che si è organizzata in proprio".

CAPPELLA (CASALMAGGIORE) – SpaventaCappella doveva tenersi ieri: domenica 24 maggio era infatti la data – designata da tempo da parte dell’Acli della frazione di Casalmaggiore e degli organizzatori, ormai da sette anni, dell’evento, con Giuliano Braga in testa – per celebrare la festa degli spaventapasseri. Un festa pensata per ritrovare le vecchie tradizioni dei campi, inventando quei pupazzi utilizzati appunto per tenere lontani gli uccelli dalle colture, evitando che mangiassero germogli o sementi, coinvolgendo però i più piccoli e insegnando loro la tecnica nella realizzazione di questi fantocci. Un evento collegato alla fantasia dei singoli e delle associazioni, che da Cappella aveva coinvolto Camminata, vicina di casa della stessa Cappella, e altre frazioni di Casalmaggiore: ciascuno aveva portato idee nuove, di edizione in edizione, con composizioni speciali e sempre innovative.
La settima rassegna si è arresa così al lockdown, che non ha consentito di mettere a punto i dettagli organizzativi della macchina già in moto da settembre 2019, e soprattutto al Coronavirus, non ancora debellato. Impossibile pensare a un evento come quello degli anni scorsi, con molte persone coinvolte nello spazio davanti alla chiesa della frazione. “Tuttavia non ci siamo arresi del tutto – spiega Giuliano Braga -. La nostra iniziativa ha in questi anni avuto successo per la sua originalità nel saper miscelare la tradizione dei più anziani con la fantasia dei bambini”.
Per questo Braga ha pensato a cosa fare, trovando un parallelo curioso ma azzeccato. “Anche in questa nostra attuale emergenza – spiega – il nostro fantoccio rimane vittima del distanziamento sociale, del quale lui stesso è del resto uno storico esempio essendo ben distanziato da tutti in mezzo ai suoi campi”. Da qui la decisione di rimandare la manifestazione nella sua veste ufficiale di questo 24 maggio, ma al contempo di rilanciare. “Abbiamo saputo che molte famiglie realizzeranno spontaneamente davanti ai giardini o alle loro case, dal 14 giugno in avanti, i tradizionali spaventapasseri. Questo ci fa molto piacere, perché significa che la popolazione tiene molto a questo momento, tanto che si è organizzata in proprio. Così anche in questo 2020 disgraziato si darà modo a tutti coloro che saranno di passaggio a Cappella di stupirsi per le fantasiose realizzazioni. E, anche se in modo diverso dalla tradizione, sarà comunque una festa: una settima edizione dello SpaventaCappella decisamente sui generis ma speciale”.
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