Politica

Le lapidi del Vho raccontano la storia: minoranza chiede "attenzione e salvaguardia"

"Pensiamo che sarebbe un dovere dell’amministrazione non solo conservare la lapide (che effettivamente è in condizioni molto precarie), ma restaurarla con cura dando la giusta importanza ad un personaggio di alto spessore culturale della nostra comunità".

PIADENA DRIZZONA – “Nei giorni scorsi siamo stati contattati da alcuni concittadini che ci hanno portato all’attenzione una questione che secondo noi merita la giusta considerazione e intendiamo con la presente proporVi. Presso il cimitero di Vho sono presenti alcuni avvisi e ciò che vorremmo affrontare tratta in particolare le tombe a terra. L’avviso raccomanda la manutenzione e chiede al concessionario di contattare gli uffici competenti”.

Inizia così l’interrogazione dei consiglieri di minoranza di Piadena Drizzona Ivana Cavazzini, Nicola Ricci, Andrea Cantoni e Andrea Volpi. “Nel caso si trattasse di una rimozione a nostro avviso si potrebbe procedere ad un’attenta valutazione delle lapidi da demolire. Ve ne sono parecchie di valore, se non artistico, almeno storico e meriterebbero di essere conservate, sistemandole magari sui muri liberi perimetrali. Ad esempio la tomba del Cav. Francesco Orefici (1858 – 1931) per la quale probabilmente nessuno si presenterà all’appello del Comune ma bisogna ricordare che si tratta di colui che ha avviato con altri le campagne degli scavi archeologici di fine ottocento, ricordato non solo nelle guide locali (Costantino Gamba nella sua storia di Piadena e Guida al museo archeologico Platina) ma anche nelle più recenti pubblicazioni a cura della Soprintendenza archeologica”.

“Pensiamo che sarebbe un dovere dell’amministrazione – spiegano i consiglieri – non solo conservare la lapide (che effettivamente è in condizioni molto precarie), ma restaurarla con cura dando la giusta importanza ad un personaggio di alto spessore culturale della nostra comunità. Inoltre segnaliamo che davanti al Cav. Orefici si trova il monumento a Roberto Grasselli, il più imponente del cimitero, e poco dietro la tomba di Romeo Pasquali che è un’altra figura legata alla storia culturale piadenese ovvero il fondatore dell’“Antiquarium Platina”. Come si può notare dunque il luogo andrebbe rispettato e curato in modo particolare data la particolare presenza di importanti testimonianze di figure eccellenti della nostra comunità oltre che ovviamente per il rispetto ad ogni defunta/o”.

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