Cronaca

Il peso di un Punto Nascite mancante nell'esperienza di Luca Maffi: "Non si può rischiare così"

“’Papà ma sei andato fino a Cremona in ospedale?’ mi hanno chiesto i miei figli. E io ho risposto ‘Sì, non potevo andare a Oglio Po, dove siete nati voi, perché non nascono più 500 bambini all'anno?’. La risposta mi ha spiazzato: “Che sia uno o che siano 500, potevano aprire lo stesso: in fondo sono bambini’”.

RIVAROLO DEL RE – Del Punto Nascite Oglio Po, chiuso a Casalmaggiore dall’ottobre 2018, non si parla più perché come spiega Luca Maffi, residente a Rivarolo del Re e noto a tutti per il suo Rap Gesù Cristico, “finché non lo provi sulla tua pelle non puoi capirlo”. Luca assieme alla moglie Monica Martani festeggia il quarto genito della famiglia, Eliseo, che però – come spiega Luca – “al contrario di Isacco, Ester e Gioele che sono nati a Casalmaggiore, è nato a Cremona. Siamo stati accolti dal reparto di Ostetricia in modo da farti veramente sentire a casa, personale professionale, un reparto che funziona, non c’è nulla da dire. L’unica cosa che ho da dire, a mente fredda, col senno di poi, è che la scorsa notte, da papà ho fatto una pazzia, non per colpa mia ma di chi amministra la sanità”.

Ed è qui che si torna sul tema caldo, anche se ormai raffreddato dal tempo trascorso. “Quando alle 1.30 della notte con Monica sul sedile a fianco con le contrazioni siamo dovuti partire per Cremona, tanti sono stati i pensieri. E’ stato un viaggio della speranza, speravo a ogni contrazione che non succedesse nulla, speravo di arrivare in tempo. Allora hai un’unica soluzione: devi correre, correre per arrivare in ospedale il prima possibile, perché dopo aver visto gli altri tre figli nascere, sai che l’imprevisto è dietro l’angolo. Il mio pensiero era solo uno: dovevo arrivare veloce su una strada comunque poco illuminata e con tutti i rischi del caso. Anche a correre come un folle ho impiegato 32 minuti. Ora dico che avrei potuto andare piano, tanto Eliseo è nato alle 4, avrei potuto chiamare un’ambulanza… Avrei, avrei, ma ho fatto così perché in quel momento tu sei un uomo, un marito e un papà che in tre secondi deve decidere cosa fare, sostenere la propria moglie e desideri che tuo figlio possa nascere in modo umile, ma dignitoso, e non sul tappetino di un’auto”.

“E’ andato tutto bene – racconta Luca – Eliseo è fantastico e un pensiero va a chi in questi anni per il punto nascite dell’Oglio Po si è sbattuto, cittadini ascoltati tardi dalle istituzioni, ascoltati quando politicamente si era ormai deciso. Sì, perché non mettere a repentaglio la vita come ho fatto l’altra sera, basterebbe a giustificare anche il non raggiungimento dei 500 parti, perché l’importanza di strutture così, la capisce solo chi vive in questa landa stupenda che spesso mi sembra dimenticata da chi governa”. Infine un episodio curioso ma che dice molto. “’Papà ma sei andato fino a Cremona in ospedale?’ mi hanno chiesto i miei figli. E io ho risposto ‘Sì, non potevo andare a Oglio Po, dove siete nati voi, perché non nascono più 500 bambini all’anno?’. La risposta mi ha spiazzato: “Che sia uno o che siano 500, potevano aprire lo stesso: in fondo sono bambini’. Forse i miei figli hanno capito più di tanti politici”.

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