Chiesa

In tanti a Malagnino per la commemorazione di Luciano Abruzzi e delle vittime del Covid

A causa del distanziamento imposto da Covid, molte persone hanno assistito dal sagrato, oltre un centinaio. Il vescovo, riprendendo i concetti del Vangelo, ha parlato del “rinnegare se stessi” cristiano: un parallelismo con chi, come Luciano Abruzzi e tante persone in questo periodo difficile, ha messo le esigenze degli altri davanti alle proprie.

Foto Sessa

La pioggia non ha scoraggiato le tantissime persone che oggi hanno voluto ricordare le vittime del Covid di Malagnino e in particolare  Luciano Abruzzi, il medico scomparso lo scorso 20 aprile. Una cerimonia officiata dal vescovo Napolioni, che avrebbe dovuto svolgersi nel campo sportivo di San Giacomo di Malagnino, ma che si è presto dovuta trasferire in chiesa a causa del temporale. A causa del distanziamento imposto da Covid, molte persone hanno assistito dal sagrato, oltre un centinaio. Il vescovo, riprendendo i concetti del Vangelo, ha parlato del “rinnegare se stessi” cristiano: un parallelismo con chi, come Luciano Abruzzi e tante persone in questo periodo difficile, ha messo le esigenze degli altri davanti alle proprie.

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