Cronaca

Furti in serie all'Oratorio Maffei, denuncia contro anonimi. Don Arrigo: "Chiediamo una mano per ripartire"

"L’idea stessa dell’oratorio è di trasmettere e consolidare nelle nuove generazioni quella visione dell’uomo annunciata nel vangelo stesso, resa concreta nella comunità e nella vita in oratorio". Perciò, conclude don Arrigo, "mi piacerebbe rivolgermi alle comunità: se qualcuno in libertà vuol dare una mano, vorremmo rimetterci in pista per riacquistare ciò che è stato rubato".

CASALMAGGIORE – «Quando sono rientrato dalle ferie, con gli universitari ci siamo messi in pista a creare una sala studio per loro. E lunedì i ragazzi mi hanno riferito come siano spariti la televisione e il cassetto del registratore di cassa. Il giorno dopo poi mi sono accorto che non c’era più il decespugliatore con la tanica di benzina piena, e quello successivo con i collaboratori abbiamo notato che anche la lava pavimenti è scomparsa». Così Don Arrigo Duranti, vicario della Parrocchia di Santo Stefano e San Leonardo di Casalmaggiore, racconta un nuovo episodio della cronaca casalasca in questi mesi colpita da atti di vandalismo e furti.

Stavolta a farne le spese è stato l’Oratorio Maffei, che da qualche tempo ha lanciato alcune iniziative e proposte per ripensare gli spazi della parrocchia e ripartire con un nuovo spirito di comunità. In questi giorni nei quali si sta preparando la riapertura dell’Oratorio per il prossimo anno pastorale e in vista dell’evento per l’anniversario di sacerdozio di don Davide Barili, i volontari dalla cucina e delle pulizie, oltre ai giovani studenti, si sono accorti della serie di furti. «Il valore di questi oggetti non è prezioso, ma erano tutte cose che funzionavano e usavamo parecchio», precisa don Arrigo. Il quale ha già esposto denuncia contro ignoti alle forze dell’ordine e attuato le prime misure di sicurezza degli ambienti del Maffei. «L’oratorio è stato messo in sicurezza ancora di più, e nulla vieta di pensare anche a un sistema di telecamere», aggiunge il vicario.

Eppure, don Arrigo lancia un appello di fiducia: «Ringrazio tutte le famiglie e chi ha espresso la propria solidarietà in questi giorni. L’oratorio è la parte concreta dove si può stare insieme e condividere la propria esperienza di vita. Così come in passato, esso sia anche un segno di una vita dell’uomo di oggi. L’idea stessa dell’oratorio è di trasmettere e consolidare nelle nuove generazioni quella visione dell’uomo annunciata nel vangelo stesso, resa concreta nella comunità e nella vita in oratorio». Perciò, concude don Arrigo, «mi piacerebbe rivolgermi alle comunità: se qualcuno in libertà vuol dare una mano, vorremmo rimetterci in pista per riacquistare ciò che è stato rubato».

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