Alfio Lucotti da Vicobellignano, il poeta 'maledetto' di stazione
Le opere sono raccolte in maniera logica ed ordinata in vari volumi rilegati a mano con forgia un po' rudimentale ma estremamente bella ed efficace

VICOBELLIGNANO – Esistono talenti che rimangono nell’ombra, che non si mostrano e che per questo nessuno potrà mai conoscere, chissà quanti, pittori, musicisti, scrittori, poeti le cui opere vengono godute solo da famigliari e pochi amici o addirittura da nessuno.
A volte invece capita che il caso porti alla luce talenti inaspettati ed è ciò che è successo con Alfio Lucotti, il cui figlio Mauro racconta, tra una chiacchiera e l’altra, ad alcuni dei Casalmattori che suo padre amava scrivere e che lo ha fatto per tanti anni.
Alfio, classe 1934, di Vicobellignano, inizia da ragazzo a fare il calzolaio col nonno, poi, “quand è gni föra li söli ad goma” il lavoro diminuisce e quindi trova impiego in fornace.
Ma Alfio è un ragazzo vivace e non si accontenta, partecipa al concorso per manovale ferroviere, lo passa e viene trasferito allo smistamento in stazione centrale a Milano tornando a casa ogni tre giorni in quello che lui definiva “al dé dal vescuv”.
Persona intelligente, curiosa e di cultura “fai te”, dopo l’avviamento, pur lavorando, legge moltissimo riuscendo a passare tutti i concorsi interni che gli permetteranno di diventare vice del capo stazione e infine capo stazione.
Ama il suo lavoro al punto che l’ambiente ferroviario, la stazione, l’ufficio e i colleghi diventano spesso scenario dei suoi scritti. Alfio infatti non solo legge, scrive e lo fa con passione e costanza; scrive a macchina sui fogli dei block notes delle ferrovie dello Stato, scrive poesie in dialetto e in italiano perfettamente in rima, intere sceneggiature teatrali, racconti brevi alternando un lessico colto e dotto ad un altro dialettale, che affonda le radici nel linguaggio comune della sua terra.
Gli argomenti sono prevalentemente l’ambiente di lavoro, i colleghi, il paese, i vari personaggi e i quadri bucolici che richiamano la campagna, la natura, il tempo descritto attraverso la narrazione delle parti del giorno e del susseguirsi delle stagioni, qui nella bassa. Le opere sono raccolte in maniera logica ed ordinata in vari volumi rilegati a mano con forgia un po’ rudimentale ma estremamente bella ed efficace.
Alfio Lucotti sarà letto dai Casalmattori, sabato 17 Ottobre, alle ore 17.30, in Galleria Gorni davanti alla libreria Il Seme che ospiterà questo momento di “cultura nostrana”. Non mancherà la musica ad intervallare i componimenti del “Poeta Maledetto di Stazione” firma posta da Alfio in calce ad ogni scritto.
Le letture saranno eseguite all’aperto e nel massimo rispetto delle norme Covid.
Giovanna Anversa