Cronaca

Palazzetto, fiaccolata e testimonianze virtuali: i signori nessuno che dicono no

"Un giorno potrò a chi me lo chiederà che io a questa cosa qui mi sono opposto sino all'ultimo. Io vado a letto tranquillo". E' Andrea Assoni a pronunciare queste parole

CASALMAGGIORE – Un migliaio di firme raccolte, tra petizione on line e attività commerciali, e una battaglia che comunque andrà avanti sino all’avanzare definitivo delle ruspe. Perché il palazzetto si farà, non ne hanno alcun dubbio. Ma ne fanno una questione di rispetto per le proprie idee, di principio. Dinosauri forse, gli ultimi – autentici – ambientalisti rimasti. Senza manifestazioni e premi da ritirare o da dare, senza appoggi politici, senza battaglie ciclopiche da portare a termine, senza nessuno alle loro spalle. Ostinati e refrattari, continuano a metterci la faccia. Il palazzetto lo faranno ma non ‘in loro nome’.

Lottano per le proprie idee, per quelle mille firme raccolte, e per quel prezzo di prato e di alberi cresciuti da soli. “E perché un giorno potrò a chi me lo chiederà che io a questa cosa qui mi sono opposto sino all’ultimo. Io vado a letto tranquillo”. Sono un manipolo di signori nessuno. C’è pure una famiglia. Non rappresentano altri che loro stessi e quei 1000 firmatari. Non c’è la politica, ne (per ovvi motivi) la maggioranza nè l’opposizione impegnata a capire cosa farà da grande o forse troppo impegnata a capire come uscire dall’empasse di un palazzetto per il quale l’attuale maggioranza ha avuto la bravura di trovare metà dei soldi ma che è figlio di altri, della sinistracentrica e di chi l’ha rappresentata. Non c’è neppure il Listone. Nessuno dei due gruppi c’è stato nelle ultime settimane, questo il dato di fatto. Per capire da che parte stare ci vuole tempo. Un tempo biblico ma neppure l’onnipotente, in fondo, creò il mondo in un paio d’ore.

Non ci sono gli ambientalisti che hanno scelto altre strade, e alcuni il silenzio. Tra le più critiche Giovanna Anversa, una delle più attive in questo frangente: “La politica non ci ha dato una mano, e c’era gente di cui avevo fiducia e che mi ha meravigliato. Come mi meraviglia la non presenza di gente che si è sempre detta ambientalista, anche tra le persone che conosco. Ho capito che non c’è alcun consigliere ambientalista in questo consiglio”. Le sue parole, le parole di chi viene dalla sinistra e lì ha le sue profonde radici, pesano come macigni. Non sono le sole. “Sono una dei nessuno, ma sono contenta di essere qui”, ripete più volte.

“Il palazzetto si farà, ma lo stesso sindaco ha il potere di ripensarci. Non è un reato confrontarsi, magari cambiare idea” chiude la pasionaria. E’ una speranza, o forse solo una maniera per farsi coraggio.

La conferenza stampa di stamattina era stata convocata per presentare un’iniziativa che partirà il 18 di questo mese. “Avevamo pensato ad una fiaccolata – ha spiegato Gian Carlo Simoni – ma poi parlando con un amico carabiniere, leggendo le anticipazioni del prossimo DPCM e visto il periodo, abbiamo pensato ad una iniziativa social. Una sorta di fiaccolata virtuale. Invitiamo chiunque voglia contribuire a partecipare. Un selfie, qualche parola, una canzone, un video, fotografie, un piccolo pensiero. Qualunque contributo che dica No al Palazzetto sarà ben accetto. Stiamo ancora pensando a come organizzarla bene, perchè sino a qualche giorno fa pensavamo ad una vera e propria fiaccolata. Ma per senso di responsabilità non possiamo farla di persona: evitiamo gli assembramenti e qualunque tipo di problema. Le firme sono ormai un migliaio e i moduli continuano a chiederceli, sia a Casalmaggiore che in frazione”.

“Siamo contro il palazzetto qui, in questo luogo. Un palazzetto qui non serve. Sarà l’ennesimo accentratore di traffico e porterà problemi anche dal punto viabilistico e della sicurezza. Qui, con solo due strade in uscita, sarà un bel problema. Chiunque si occupa di viabilità vi dirà che più accentratori concentri in un luogo più aumenti i problemi. La logica è la stessa. Lo vediamo sulle statali. Aumentano le attività commerciali, aumenta il traffico. Un palazzetto qui aumenterà le auto che si concentreranno nell’area delle scuole. Saranno costretti a riaprire al traffico anche davanti alle scuole e se riusciranno a riempire poi il palazzetto potrebbero riaprire pure l’argine. E nei fine settimana basta guardare all’argine, basta verificare quanta gente c’è che ci passeggia. C’è tanta gente che passa di qui, che passeggia e viene a cercare quiete. Noi quest’area e questa quiete la roviniamo per sempre”.

“Quando Pileri è venuto a Casalmaggiore a presentare VenTo con i suoi studenti ha fatto un’unica foto della città, quella della Chiesa di Santa Maria. Un’unica foto. Noi costruiremo una struttura a poca distanza. I bambini della scuola, che adesso da quel lato vedono l’argine, vedranno un palazzone che a loro servirà poco. Tutte le città stanno portando avanti politiche che allontanano il traffico dalle scuole, percorsi sicuri e politiche per la sicurezza dell’utenza debole. Noi qui facciamo il contrario”.

Presente alla conferenza stampa anche Adamo Manfredi (M5S). E’ l’unico che fa riferimento ad una forza politica, ed è il più duro di tutti. “Il piano Marshall Regionale prevede 3 miliardi e 500 milioni di euro di investimenti. Sono fondi a debito, soldi che prima o poi i cittadini lombardi tutti pagheranno, che si ritroveranno a dover rimborsare alla regione. Se calcoliamo che in Lombardia ci sono 10 milioni di abitanti sono 350 euro a cittadino. Se poi moltiplichiamo questa cifra per i cittadini casalaschi, sono 5 milioni e 250 mila euro che ci si potrebbe attendere. Quei soldi non li avremo mai. Il sindaco è stato bravo ad ottenere 1600000 euro, che sono una parte di quello che ci spetterebbe. Ma detto questo, li ha ottenuti e li potrebbe spendere anche in un altra area: se lo chiedesse, leghista è lui è leghisti sono in Regione. Noi siamo, come ha dichiarato lui, nessuno e non rappresentiamo nessuno. Lui è un sindaco senza coraggio ne cuore”.

Ma torniamo alla fine. “Un giorno potrò a chi me lo chiederà che io a questa cosa qui mi sono opposto sino all’ultimo. Io vado a letto tranquillo”. E’ Andrea Assoni a pronunciare queste parole. Ha spiegato sino all’ultimo che di quella struttura nessuna società sportiva Casalasca ne avrà bisogno e nessuna avrà le forze per sostenerla: ergo, i soldi che mancheranno nella gestione li metterà Pantalone. Ha pure chiesto alle altre società di pronunciarsi ma tranne il basket Casalmaggiore, che è favorevole e che con moltissime probabilità sarà chiamato a gestire la struttura, l’Interflumina che non lo vuole là ma al limite nel campo a fianco direttamente sul fontanazzo che lì regna e che garantirà, nei tempi di piena, acqua a volontà e la VBC che lo vuole anche se ha già fatto sapere che quel palazzetto non servirà al Volley di Serie A, nessun altro al momento ha espresso il proprio parere.

L’opposizione ‘di strada’ (l’altra non è mai pervenuta) continuerà a farsi sentire e proseguirà pure la raccolta delle firme, oltre che con altre iniziative. In mezzo a tutto questo caos un merito al primo cittadino (oltre ad aver recuperato i soldi) va riconosciuto. Nella vicenda Palazzetto Filippo Bongiovanni è stato – tanto quanto i nessuno vari – il più coerente di tutti: vuole costruire e asfaltare, non lo ha mai nascosto, e cercherà di asfaltare anche le ultime resistenze che ancora cercano di opporsi.

Nazzareno Condina

 

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