Arte

Isaia Lazzari e Alberto Gorla, i due maestri donano - nutrimento - all'Oglio Po

L'opera resterà all'ingresso e verrà valorizzata con un faretto ad illuminarne i tratti. A ricordare a tutti l'importanza di un nosocomio, spazio di dolore ma anche di speranza

VICOMOSCANO – Quando si uniscono un maestro del ferro e del tempo ed uno della materia dura quello che ne sortisce non può che essere una sublime opera d’arte. Ed è veramente un’opera ricca di fascino e di significati quella donata dal maestro del marmo Isaia Lazzari e dall’artista del ferro e del tempo Alberto Gorla all’ospedale Oglio Po.

Si chiama ‘Nutrimento’ ed è una sorta di natività in chiave moderna. Una mamma allatta il suo bambino. La testa non è completa perché l’occhio deve concentrarsi sull’altro. Sul gesto, l’attimo esatto fermato da Isaia Lazzari, e sulla radice, una sublime e delicata pianta di rose che regge il mezzo busto, lo regge e lo nutre. Una simbiosi perfetta tra due corpi che si completano a vicenda, ferro e marmo, che sono l’uno necessario all’altro.

“Un’opera – ha spiegato don Achille Bonazzi presente questa mattina all’inaugurazione – che rappresenta appieno la speranza, la sofferenza e la pienezza della vita. L’opera si chiama nutrimento e rappresenta appieno l’attività ospedaliera, che alimenta la vita in tutta la sua pienezza. E’ un ringraziamento a tutto il personale ospedaliero per il lavoro quotidiano”.

L’altorilievo è stato realizzato da un blocco di marmo ‘michelangiolesco’, una calcite metamorfica venato di ferpati di potassio particolarmente duro e difficile da lavorare. Difficile, ma non per Isaia Lazzari che già – come il Michelangelo – in un blocco vede la forma che ne sortirà e toglie materia sino a quando la materia resta in equilibrio perfetto.

All’inaugurazione, durata 5 minuti per evitare gli assembramenti, erano presenti oltre ai due artisti e don Achille Bonazzi, il dottor Rosario Canino, la dottoressa Daniela Ferrari, la dottoressa Angela Bigi, il dottor Claudio Toscani e il dottor Luigi Borghesi. Ad omaggiare i due artisti il professor Francesco Vitale, maestro Ceramista.

L’opera resterà all’ingresso e verrà valorizzata con un faretto ad illuminarne i tratti. A ricordare a tutti l’importanza di un nosocomio, spazio di dolore ma anche di speranza. Spazio di nutrimento del corpo e perché no, tramite l’arte, anche dell’anima.

Nazzareno Condina

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