Lettere

Piadena, piante
sbagliate: si poteva
fare (molto) meglio

da Dante Benelli (Castelfranco d'Oglio)

Gentilissimo sig. Direttore ( Oglio Po News).

La scorsa settimana la stampa locale ha divulgato delle dichiarazioni auto celebrative pronunciate dal sindaco di Piadena Drizzona. Fra i vari traguardi raggiunti finora sotto la sua amministrazione, afferma che al campo sportivo verranno piantumati dei platani sopra il tratto perimetrale che prima vedeva radicati alberi di pioppo cipressino.

Purtroppo occorre precisare che il platano in questi ultimi anni non vive vita tranquilla visto e considerato che è oggetto di una epidemia fungina denominata cancro colorato (Ceratocystis fimbriata) dovuta a un fungo ascomicete che come accennato sceglie come ospiti unicamente piante appartenenti al genere platanus. Tale microrganismo pernicioso può diffondersi da una pianta infetta ad altre sane penetrando mediante le spore, all’interno dei tessuti vegetali attraverso ferite (tagli di potatura, lesioni accidentali ecc.) o con il micelio tramite anastomosi radicale ( fusione di radici di alberi contigui disposti in filare).

Una volta insediatosi, il patogeno colonizza rapidamente i tessuti circostanti necrotizzandoli e originare il cancro diffusivo. Per far ricadere la scelta su questo genere di albero da porre a dimora, sembra che il sindaco in carica si sia spremuto parecchio il cervello e alla decisione abbia coinvolto anche i più stretti e fidati collaboratori i quali hanno fornito il loro alto assenso per la oculata scelta.

Tuttavia noi non vogliamo interferire sulle ragionate scelte del sindaco e suoi accoliti, ma vorremmo informarlo che i comuni dove è più diffusa questa epidemia la Regione Lombardia ha contraddistinto il territorio in zone di pericolo contagio. Per la zona “A” ha incluso Cremona città e comuni limitrofi compreso anche il comune di Pessina Cremonese.

Quindi è il caso di dire che il nemico è alle porte. Pare comunque il caso di soggiungere che coloro i quali si interessano di agricoltura e di pratiche forestali già può notare che solo osservando il nostro territorio, balzano agli occhi in tutta evidenza alberi secchi che punteggiano l’orizzonte campestre e inequivocabilmente fra essi scorgerà alberi di olmo colpiti in modo massivo da grafiosi e a seguire da alberi o ceppaie di platano colpite dal cancro colorato.

Di solito le persone o meglio gli amministratori lungimiranti riflettono anche sugli aspetti futuri degli investimenti di qualsiasi genere, soprattutto se rivolti alla collettività ed in particolare se sono realizzate con denari provenienti dalla cassa comune dei cittadini.

Non va altresì dimenticato di accennare che gli amministratori pubblici, per quanto riguarda l’arredo verde cittadino tendono a piantumare alberi a rapido sviluppo vegetativo e abbisognevoli di molte potature (vedi il genere acer) omettendo di considerare alberature autoctone a lentissimo accrescimento quali quelli appartenenti al genere quercus (quercia farnia leccio ecc.), Tigliacee (Tiglio), moracece (gelso della specie morus alba fruitless, che non fa frutti, oleaceaeche (frassino maggiore) ma anche fagacee (faggio), Carpinus betulus etc. etc. Chissà per quali giustificati motivi, ad esmpio, il sindaco piadenese non abbia optato per la piantumazione di quercus robur pyramidalis dove la manutenzione consiste nell’irrigazione di soccorso, il semplice taglio dei rami basali e la eventuale raccolta delle foglie in autunno?

La verità va comunque ricercata nel fatto che a seguito della fusione dei comuni di Piadena e Drizzona, per un decennio pioverà da Roma in modo costante una assegnazione annuale extra quota che quest’anno è consistita in €uro 489.661,88 per cui si può permettere di largheggiare nelle spese e ogni idea di spreco e sperpero passa in secondo luogo. Ma altro ci sarebbe da dire e lo diremo usufruendo della puntuale rubrica offerta democraticamente da codesto giornale on line.

Distinti saluti.
Castelfranco d’Oglio, lì, 23 ottobre 2020.
IL CONSIGLIERE DI MINORANZA (“Avanguardia civile”).
BENELLI Dante.

© Riproduzione riservata