Cronaca

Commessaggio, calca e disservizi alle poste. Sarasini: "Ora basta, scrivo alla Prefettura"

"Ho visto di persona il funzionario che, uscito dall’Ufficio, ha invitato i cittadini ad andare in altre filiali di comuni vicini e allora, a questo punto, mi sono indignato: perché le Poste sono tenute a fornire un servizio funzionale anche nel comune che io amministro, anche a Commessaggio. Una risposta del genere non sta né in cielo né in terra”.

COMMESSAGGIO – La foto che correda l’articolo l’ha scattata il sindaco Alessandro Sarasini in prima persona. Perché questa è la situazione che a Commessaggio, fuori dall’Ufficio Postale, si ripete a cadenza puntuale praticamente quasi ogni lunedì, mercoledì e venerdì. Sono questi i tre giorni nei quali l’ufficio rimane aperto, a differenza di quanto avvenuto fino a pochi mesi fa, quando l’apertura era garantita per l’intera settimana, escludendo il weekend.

“La chiusura un giorno sì e un giorno no – spiega Sarasini, molto arrabbiato – è avvenuta con l’inizio della pandemia, direi in un momento sbagliato: il nostro è un paese con tanti anziani, che dunque hanno bisogno di un ufficio postale funzionale. Ho visto di persona il funzionario che, uscito dall’Ufficio, ha invitato i cittadini ad andare in altre filiali di comuni vicini e allora, a questo punto, mi sono indignato: perché le Poste sono tenute a fornire un servizio funzionale anche nel comune che io amministro, anche a Commessaggio. Una risposta del genere non sta né in cielo né in terra”.

“Fuori dall’Ufficio di Commessaggio non c’è nemmeno un seggiolino – rimarca Sarasini – e a questo punto ne faccio una questione di educazione, perché molte persone sono avanti con gli anni e consentire loro, quanto meno, di poter aspettare da seduti è un gesto di civiltà. Scriverò comunque alla Prefettura facendo presente il disservizio, senza dimenticare una seconda problematica, emersa in queste ultime settimane, ossia l’ammassamento che si crea durante l’attesa, proprio adesso che tutti parlano di distanziamento sociale. Non entro nel merito delle scelte aziendali delle Poste, spero non facciano tutto questo per risparmiare su mezzo dipendente, ma in ogni caso devono provvedere in fretta”.

Giovanni Gardani

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