Si è spento Giorgio Lipreri. Il professore a servizio della cultura e della politica
La camera ardente verrà allestita martedì 26 c.m. alle ore 10.00 presso l'Auditorium S. Croce di Casalmaggiore. La salma verrà poi trasferita alle ore 15.15 al cimitero di Cremona per la cremazione

CASALMAGGIORE – Si è spento a Reggio Emilia dove era ricoverato, a 76 anni, il professor Giorgio Lipreri, politico e storico appassionato della storia sociale e di quella della sua Casalmaggiore. Giorgio Lipreri era nato il 1 agosto del 1944. Dopo il liceo a Parma, si era laureato a Bologna nel 1971. Negli anni precedenti (da studente) ha insegnato a Rivarolo del Re, poi dopo la laurea ha insegnato a Trescore Cremasco dove per raggiungere la scuola si alzava alle 4 per arrivare in treno sul luogo di lavoro, poi ha insegnato a Piadena, Casalbellotto e Casalmaggiore. Fine saggista e ricercatore aveva lavorato alle sue ricerche sino a quando le forze glielo avevano consentito.
Lipreri era uomo di partito, l’intellettuale appassionato seguace della lezione di Gramsci. Veniva dalla vecchia scuola del PCI. Fu vice sindaco con Massimo Araldi: due figure che si completavano a vicenda. L’uno vulcanico ed uomo di azione più che di riflessione e l’altro, Giorgio riflessivo e mediatore, sempre alla ricerca di un dialogo e di una ‘quadratura del cerchio’. Con lui i servizi sociali a Casalmaggiore ricevettero un grosso impulso così come le pari opportunità, fiero assertore di tutte quelle azioni che potessero tendere all’uguaglianza di genere.
Fu anche il vice di Luciano Toscani al suo primo mandato. Era il 2004 e quando si trattò di scegliere tra un’amicizia saldissima – quella con Araldi – e il partito scelse di seguire il partito nel ruolo di traghettatore. “Ero giovane – racconta Luciano Toscani – e non posso dire che siamo diventati amici. Ma in cinque anni con lui non ho avuto mai uno screzio, ma una rottura. E’ stato il trait d’union, il garante tra la vecchia politica e le nuove istanze. Uno studioso non solo dei problemi di storia ma di quelli concreti della sua città. Gli piaceva moltissimo far politica e per me è sempre stato una sicurezza. Quando veniva in giunta io già sapevo che se proponeva qualcosa era perché l’aveva studiata a fondo. Che fosse uomo di partito lo dimostrò sino in fondo proprio nel 2004. Tra il suo ‘mito’ e la coerenza scelse la seconda via”.
“Quel che ho apprezzato di lui è sempre stata la coerenza”. Ha un ricordo simpatico l’ex sindaco Toscani. “Nel 2004 alla fine vinsi quelle elezioni e Giorgio Lipreri si sistemò con un ufficio al pian terreno. E lui con quello che allora era all’opposizione, Massimo Araldi, si vedevano quasi tutti i giorni. Parlavano dei problemi della città, discutevano e lui mediava. Devo dire grazie a quella lezione di profonda saggezza che mi ha dato. Anche con Massimo, nonostante fosse all’opposizione, il rapporto si è sempre mantenuto buono anche grazie a quell’amicizia che lo legava a Giorgio Lipreri. Ogni tanto mi raccontava delle sue ricerche, dei documenti che ritrovava e di cui scriveva”.
Insegnante, fu collega per tanti anni del professor Carlo Stassano. Ma il ricordo del presidente dell’Interflumina parte da più lontano, dalla metà degli anni ’60. “Ho un bel ricordo di lui e risale agli anni universitari. Lui era già attivo nel mondo della politica. na persona di grande cultura ed apertura intellettuale. Non era un intransigente e gli piaceva confrontarsi sulle cose. Con lui si spegne una di quelle figure che hanno saputo interpretare la realtà ed agire in un mondo che stava cambiando, fu artefice con la sua grande passione civica di quel cambiamento. Era uomo di partito, amante di quella politica che non c’è più, quella fatta di scuola di politica ed approfondimento”.
Carlo Stassano fu collega per tanti anni del professor Lipreri: “Era uno di quei docenti che sapeva capire i ragazzi, anche se fu sempre esigente. Voleva che studiassero, che approfondissero, che non si fermassero a quello che apprendevano ma che apprendessero una capacità di analisi. Si poneva sempre in un’ottica di rispetto e di attenzione nei confronti di studenti e colleghi, ma voleva che i suoi studenti studiassero”.
Anche Vittorio Rizzi, bibliotecario, ne traccia un ritratto approfondito: “Quello che mi preme si ricordi del professor Lipreri è l’approfondito lavoro di storico che ha portato avanti in tanti anni e la vicinanza che ha sempre avuto nei confronti della biblioteca. E’ stata la sua una presenza quasi quotidiana, sempre attento nella ricerca o nel dare suggerimenti. E’ stato un’intellettuale di ampio raggio, non solo un politico. Lascia qui da noi tantissimi appunti, tantissimi saggi abbozzati, testi quasi pronti. Abbiamo lavorato ad un saggio su Quarenghi sino all’ultimo. E’ stato strappato alla vita con tante cose ancora da dire e da discutere. Mi ci vorrebbe una vita per poter mettere mano a tutto”.
La biblioteca per Giorgio Lipreri era un’abitudine quasi quanto l’acquisto, ogni mattina e all’incirca allo stesso orario, dei suoi quotidiani. “Aveva portato tanti dei suoi lavori qui. Appunti di ricerca a cui poi rimetteva mano quando trovava motivi per approfondire. Per noi si spegne una presenza importante. Aveva quasi terminato un libro su Alcibiade Moneta, (garibaldino, giornalista, politico nato a Casalmaggiore e per anni costretto all’esilio in Spagna, morto nel 1901, ndr) e credo che almeno quello fosse quasi pronto. Come biblioteca conserveremo tutta quella mole di materiale elaborato, sperando di poterci mettere mano un giorno e convinti che il frutto di quel lavoro non resterà lì fermo, ma produrrà altri frutti. Ne onoreremo così la memoria”.
Bellissimo anche il ricordo che ha scritto stamattina Francesca Isidori. “Ciao Giorgio Lipreri. Ci hai lasciato anche tu. Ho mosso i primi passi con te frequentando il partito da ragazzina. Sono cresciuta imparando cosa vuol dire amministrare. Hai insegnato a noi giovani del secolo scorso cosa vuol dire ‘cosa pubblica’. Ci spiegavi, con santa pazienza, come si leggono le leggi e come vanno applicate nella gestione del bene comune. Hai creato dal nulla i servizi sociali in cui credevi profondamente.
Credevi profondamente nella politica al servizio del cittadino. I tuoi interventi in Consiglio Comunale erano sempre di alta politica ciò che oggi non si sentono più. Sei sempre stato un raffinato storico della nostra comunità e delle relazione tra territorio e governo nazionale. Un intellettuale di grande spessore. Mi mancherai a te devo la mia caparbieta nel credere che il bene pubblico va sempre difeso. Che bisogna essere cocciuti per fare si che tutti abbiano uguali diritti e uguali opportunità. Che non ci si vende per il potere”.
Giorgio Lipreri lascia una grande eredità alla città: quella di uno studioso appassionato e di un politico che ha lavorato per la crescita della propria comunità. A piangerlo la moglie Lina, il figlio Lucio con Alessandra, il fratello Claudio con Luisa, le cognate, i cognati e parenti tutti. La camera ardente verrà allestita martedì 26 c.m. alle ore 10.00 presso l’Auditorium S. Croce di Casalmaggiore. La salma verrà poi trasferita alle ore 15.15 al cimitero di Cremona per la cremazione. I familiari rivolgono un particolare ringraziamento al dott Angelo Vezzosi al dott Nicola Facciolongo ed ai reparti Pneumologia e Terapia Intensiva dell’ospedale “S Maria Nuova” di Reggio Emilia e ringraziano tutti coloro che in qualsiasi modo ne onoreranno la memoria. Non fiori ma opere di bene
Nazzareno Condina