Cronaca

Vaccini, per Nicola Taurozzi impossibile rispettare i tempi con questa organizzazione

In Italia - spiega Taurozzi - la vaccinazione di massa anti Covid interessa 36.590.000 persone pari al 70% della popolazione con l'esclusione della fascia di età 0-14. Al netto delle dosi somministrate fino ad oggi (2.868.505), le dosi vaccinali residue da somministrare agli italiani risultano circa 70.313.000

E’ ancora il Primario Emerito e Docente Universitario Nicola Taurozzi ad intervenire in merito alla campagna vaccinale in Italia. Una campagna che va a rilento e che richiederemme maggior sforzo da parte degli organi preposti. Taurozzi dà alcuni numeri indicativi. Ad oggi, e senza accelerare la somministrazione, difficile ipotizzare che la campagna possa esaurirsi nei tempi previsti.

“In Italia – spiega Taurozzi – la vaccinazione di massa anti Covid interessa 36.590.000 persone pari al 70% della popolazione con l’esclusione della fascia di età 0-14. Al netto delle dosi somministrate fino ad oggi (2.868.505), le dosi vaccinali residue da somministrare agli italiani risultano circa 70.313.000 nel periodo dal 24 febbraio al 30 settembre, secondo la nuova suddivisione dei vaccinandi in sei categorie indicate nel nuovo piano nazionale.

Il ritmo delle somministrazioni giornaliere che ne risulta si attesta intorno alle 312.000 dosi, 7 giorni su 7. Questo obiettivo è fondamentale per superare l’emergenza pandemica.

Per raggiungerlo dovrebbero essere soddisfatte le seguenti condizioni: disponibilità di una vasta gamma di vaccini, soprattutto di quelli ancora in fase di autorizzazione da parte dell’EMA, che possono essere inoculati non solo dai medici vaccinatori dedicati ma anche dai medici di famiglia e presso le farmacie, in virtù della loro semplificata modalità di conservazione e di somministrazione; disponibilità di un grande numero di personale vaccinatore con il supporto di figure del settore amministrativo; la necessità da parte del cittadino di riuscire ad utilizzare il portale per la prenotazione delle vaccinazioni sia con il proprio computer e sia indirettamente attraverso il medico di famiglia e il personale delle farmacie.

L’attuale incertezza sulla futura consegna contrattualizzata dei vaccini, sul numero di risorse del personale sanitario effettivamente disponibile (ad esempio in provincia di Mantova attualmente sono attivi tre punti vaccinali con 5 medici vaccinatori!!!), nonché la diversa modalità di prenotazione della vaccinazione nelle varie Regioni e del differente periodo di effettuazione sollevano fondati dubbi sulla realizzazione della vaccinazione di massa annunciata dal Commissario all’emergenza Covid”.

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