Cronaca

Cna e Confartigianato: 'Vaccino al più presto anche per addetti trasporto pubblico'

Scaturiscono da qui anche una serie di richieste che il settore ha avanzato a livello regionale e nazionale, confidando nelle misure economiche che il governo metterà in campo con l’atteso “Decreto sostegno”.

Anche il personale delle aziende di trasporto persone deve essere vaccinato al più presto. Autisti di bus e pullman, tassisti, conducenti di aziende di noleggio, accompagnatori, svolgono un servizio essenziale a continuo contatto con i numerosi utenti del trasporto pubblico locale e del trasporto scolastico ed è quindi necessario proteggerli dal rischio di contagio. E’ questa la richiesta inviata venerdi scorso da  Confartigianato e Fita Cna Cremona al direttore dell’ATS Valpadana Salvatore Mannino e alla responsabile del servizio vaccinazioni dell’Asst di Cremona Antonella Laiolo.

“E’ una richiesta da parte degli operatori del settore – spiegano Egidio Violato di Confartigianato e Alessia Manfredini, responsabile di Cna Fita Cremona, che hanno firmato la lettera. Il trasporto pubblico è un servizio essenziale che obbliga gli operatori a venire a contatto con decine di persone ogni giorno: per questo, crediamo che dopo le categorie individuate dal Ministero della Salute, gli operatori del trasporto debbano aver la priorità”.

Il settore del trasporto persone, aggiungono i due rappresentanti delle associazioni, è uno settori dei più colpiti dalle conseguenze economiche della pandemia: “Le aziende del trasporto persone hanno subito un calo di fatturato, nei mesi del lockdown, pari al 70%. Il motivo è presto detto: traggono gran parte del proprio reddito d’impresa dal turismo, che da mesi è fermo, e nemmeno la breve riapertura estiva è bastata alla ripresa del settore”.

Scaturiscono da qui una serie di richieste che il settore ha avanzato a livello regionale e nazionale, confidando nelle misure economiche che il governo metterà in campo con l’atteso “Decreto sostegno”.

“Il settore – spiegano Violato e Manfredini – ha bisogno di ristori a fondo perduto calcolati sull’intero periodo dell’emergenza Covid e commisurati agli effettivi cali di fatturato subiti. Inoltre, bisogna mettere a punto una serie di agevolazioni che tengano conto della forte riduzione di attività subita durante l’emergenza: premi assicurativi, bolli, tariffe vanno ricalcolate in base ai pochi chilometri percorsi dall’inizio del 2020. E non bisogna dimenticare gli investimenti che il settore ha dovuto sostenere per dotarsi di dispositivi di protezione anti Covid, nel rispetto dei protocolli di sicurezza”.

Infine, a livello regionale serve maggiore integrazione tra pubblico e privato: “L’emergenza Covid – concludono i due rappresentanti Violato e Manfredini– con la necessità di ridurre la percentuale di posti occupati, ha accresciuto la richiesta di mezzi per il trasporto pubblico locale. Sarebbe quindi importante rispondere alla maggiore richiesta con un maggiore coinvolgimento delle imprese private nel trasporto pubblico locale e  nel trasporto scolastico.

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