Cronaca

Torre delle Acque, appello di 'Io Amo Colorno'. E Stocchi scrive a 'Italia Nostra'

Da troppo tempo ormai la situazione dell'area in cui è ubicata la 'Torre delle acque' è incancrenita. L'area continua ad essere indecorosa. L'erba è alta, la vegetazione folta, ed i rifiuti giacciono indisturbati in una discarica a cielo aperto

COLORNO – Torre delle Acque è diventato un ‘non luogo’. Lo è da sempre anche se è un’opera che andrebbe tutelata per la sua valenza storica. Torre delle acque è una discarica, quattro mura puntellate e pericolanti, un’area pericolosa a volte visita di scorribande di ragazzi in cerca d’avventura e di mistero. Neppure la speranza che venga in qualche modo pulita da qualche gruppo di giovani volenterosi. L’area è troppo pericolosa per avventurarvisi.

A denunciare la situazione in cui versa l’area colornese il gruppo di Io Amo Colorno. Anche le foto sono loro.

Da troppo tempo ormai la situazione dell’area in cui è ubicata la ‘Torre delle acque’ è incancrenita. L’area continua ad essere indecorosa. L’erba è alta, la vegetazione folta, ed i rifiuti giacciono indisturbati in una discarica a cielo aperto.

La struttura è puntellata e pericolante, ma nonostante tutto rimane accessibile. Il rischio che qualcuno vi acceda senza pensare alle conseguenze è davvero alto, e a farne le spese, se dovesse mai capitare qualcosa di poco piacevole, non sarebbero solo i proprietari della struttura, bensì anche la politica comunale, per mancata vigilanza.

In passato l’antico manufatto, situato alla confluenza tra i canali Galasso, Lorno e Torrente Parma, fu costruito a metà del XV secolo e con ogni probabilità, realizzato dall’ingegnere bolognese Aristotele Fioravanti.

Si trattava di un punto strategico dal punto di vista idraulico che tramite una vasca di raccolta, alimentava le fontane del palazzo ducale colornese. Una struttura di valenza storica, la cui area ormai sembra dimenticata.

Seppur in quest’ultimo periodo, sia arrivata la notizia positiva, di un passaggio prossimo di proprietà, con l’associazione ‘Italia Nostra’, da sempre impegnata nel tentativo di salvare il manufatto e riqualificato, l’attesa è controproducente. Troppo tempo è passato.

Ci piacerebbe che l’attuale proprietà intervenisse fin d’ora per mettere intanto, quantomeno in sicurezza la struttura e ripulendo la zona limitrofa, rendendola decorosa così come dovrebbe essere per un comune di valenza storica come il nostro.

Siamo certi che ogni gruppo politico che detenga un ruolo in comune e che abbia ricevuto il consenso dei cittadini tramite elezioni, abbia questo interesse e che convenga con questa nostra piccola richiesta. Una richiesta di chiunque ami Colorno, non per mero interesse personale, ma per il buon nome del paese in cui si vive.

Attendiamo con ansia e convinzione i fatti, che siamo certi, arriveranno presto“.

Anche il sindaco di Colorno Christian Stocchi ha deciso di cercare di salvare lo storico manufatto idraulico. E lo ha fatto con una lettera. “Ho scritto – spiega il primo cittadino – una lettera al Presidente di Italia Nostra (sezione Colorno), Claudio Ferrari, in merito al recupero della Torre delle Acque, oggi proprietà di un privato.

E’ in fase di valutazione l’ipotesi che l’Associazione Italia Nostra si garantisca la proprietà del bene; se ciò avvenisse il Comune di Colorno non farebbe mancare il suo supporto”.

Gentilissimo Presidente, a seguito dei contatti telefonici intercorsi, sono a confermare la disponibilità dell’Amministrazione comunale a collaborare fattivamente, nei limiti di intervento possibili a questo Ente, per il recupero e la ristrutturazione della Torre delle Acque, il cui rilievo storico e simbolico per la nostra Comunità è certamente significativo, come dimostra peraltro la mozione approvata all’unanimità nell’ultimo consiglio comunale dell’otto marzo.

Nel momento in cui la vostra associazione perfezionasse l’iter per garantirsi la proprietà del bene, il Comune, insieme con le altre realtà istituzionali eventualmente coinvolte, sarebbe immediatamente disponibile, tramite i suoi uffici e le sue strutture operative, per condividere una progettualità e ricercare insieme, attraverso bandi o richieste associate, i necessari finanziamenti atti a sostenerla.

Non solo: siamo anche disponibili a valutare, in tale eventualità, un supporto all’associazione Italia Nostra nel mantenimento dell’area circostante al manufatto, in relazione al verde o ad altri aspetti. Impegno che evidentemente non è in alcun modo possibile assumere a questo Ente prima del passaggio all’associazione.

Restando in attesa di notizie in merito al passaggio di proprietà in corso, si ringrazia per l’impegno profuso

N.C.

 

 

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...