Cultura

Tre idee per rilanciare lo Zenith
"E nel progetto pure l'ex ospedale"

Tre le proposte di Jacopo Orlo: il recupero di un’unica sala, riducendo la capienza da 1000 a 300 posti, con il resto della platea da adibire a zona bar o accoglienza; la divisione di due sale distinti, una in platea una in galleria; sempre una divisone in due sale, ma con un muro pressoché definitivo. GUARDA IL SERVIZIO TG DI CREMONA 1

CASALMAGGIORE – Un’idea per rilanciare il Cinema Teatro Zenith, lo storico cinema di piazza Garibaldi a Casalmaggiore. Messo in vendita un anno fa all’asta, ma al momento ancora senza offerte e dunque da sfruttare nel migliore dei modi per la comunità. L’idea arriva da un giovane appassionato di cinema il casalese Jacopo Orlo, che negli anni ha già collaborato all’organizzazione della Festa della Zucca settembrina, con il contenitore Inventio.

“Sono un comune cittadino appassionato di cinema – spiega – e dopo tanti mesi di scrittura, ricerca e riflessioni, ho finalmente buttato giù l’idea da diversi anni presente nella mia testa di riqualificazione del cinema-teatro Zenith. Il tempo storico certo non è favorevole, ma lo spunto è nato da molto prima e, magari, potrebbe essere utile per il prossimo futuro…  Vorrei quindi innanzitutto ringraziare la dott.sa Cavalca: per la sua disponibilità ad aprire e far visitare il cinema-teatro Zenith in occasione della sua potenziale riapertura per la Festa della Zucca 2019 e per tutte le informazioni condivise con il gruppo di persone, tra cui il sottoscritto, presenti in quella circostanza; i dettagli tecnici, economici e strutturali relativi allo stabile si riferiscono perciò a quella data. Un singolo grazie va poi a ogni persona che, in questi mesi, mi ha donato tempo, contatti, professionalità ed esperienza per scrivere nero su bianco questo insieme di idee, proposte e competenze tecniche; anche una piccola dose di fiducia nell’assecondare questa follia”.

Tre le proposte di Orlo: il recupero di un’unica sala, riducendo la capienza da 1000 a 300 posti, con il resto della platea da adibire a zona bar o accoglienza; la divisione di due sale distinti, una in platea una in galleria; sempre una divisone in due sale, ma con un muro pressoché definitivo a separare le stanze, anziché uno schermo agganciato al parapetto, come prevede la seconda soluzione.

“Questo progetto nasce da una passione personale per il cinema. Da molti anni mi sono domandato come sia possibile lasciare abbandonata quella grande struttura nel centro di Casalmaggiore; ma soprattutto, mi sono spesso chiesto perché in città manchi un vero e proprio polo culturale, non soltanto incentrato sull’arte cinematografica. Così come non venga mai posto nella discussione politica e pubblica il bisogno di creare posti di lavoro per i giovani in generale e nell’ambito culturale nello specifico.

Il rilancio del cinema teatro Zenith, presentato nel documento, vuole essere una proposta per dare nuovo impulso a Casalmaggiore a riappropriarsi di uno spazio culturale e giovanile per i prossimi anni a venire. Credo infatti sia un problema, nella provincia di Cremona, nella Bassa lombarda, che il nostro Oglio-Po sia il solo luogo a non avere né l’uno né l’altro in una realtà estremamente variegata, crocevia tra territori di grande spessore come Mantova e Parma e con una storia cittadina di alto lignaggio da “Piccola Venezia” passata”.

“Per ovvie ragioni da soli non è possibile realizzare da soli l’opera, per le grandi difficoltà iniziali di preventivo e di spesa. Per questo propongo il progetto non solo al mondo politico e all’amministrazione comunale, ma anche alle realtà imprenditoriali, giovanili e delle associazioni interessate del territorio Oglio-Po per mettersi insieme a collaborare sulle possibilità dell’idea, trovare i fondi e muovere i primi passi. Chiunque voglia manifestare interesse per parlarne o capire meglio il futuro, può farsi avanti e contattarmi sulle piattaforme social”.

“Le proposte elencate, ai possibili interessati appassionati di cinema come me e fiduciosi nell’importanza della cultura sul territorio, sono tutte orientate verso questo orizzonte di idee e di valori. Una soluzione di riqualificare lo stabile perciò non dev’essere, ad avviso di chi scrive, un condominio o un centro commerciale. In zona esistono già supermercati e distretti economici; idee strampalate che non hanno attecchito. Non è il luogo adatto con una piazza invidiata da tanti nel nostro Oglio-Po e non solo. Lo Zenith può essere dunque elemento di contorno a qualcosa di più attraente come un cinema o strutture legate ad eventi”.

“Dopo aver analizzato la condizione attuale del cinema-teatro Zenith e l’offerta cinematografica presente sul territorio, ho avanzato tre ideali proposte di riqualificazione della sala. Ho poi passato in rassegna la futura struttura finanziaria dell’esercizio commerciale del cinema, tra spese di gestione, accordi con i distributori e le fonti di finanziamento nazionale e soprattutto europeo. Inoltre, ho delineato come sarebbe organizzato il lavoro all’interno dello Zenith e l’offerta culturale del cinema per la città e il territorio; collaborazioni con scuole, apertura al mondo delle associazioni, convenzioni per favorire commercio e turismo locale. Senza dimenticare l’approccio comunicativo per rendere ancora più attraente questo futuro luogo delle arti”.

Poi ecco l’asso nella manica. “Mi sono posto, sulla base di recenti spinte ad avanzare proposte di riqualificazione di luoghi della città abbandonati, un interrogativo tanto folle quanto provocatorio: perché non estendere lo spirito di rinnovamento e riqualificazione degli spazi e delle strutture cittadini ad un’intera area abbandonata? In questo caso, l’apertura di una nuova sala di cinema e, al tempo stesso, di intervento urbano nell’ex Ospedale Vecchio in via Cairoli. Come avvenuto in molte città italiane, sia negli interventi di riqualificazione sia nell’affidamento del servizio, si potrà sfruttare l’ampia offerta di stanze e piani per le associazioni culturali, musicali, artistiche del territorio. In questa particolare visione, l’orientamento principale è quello di accentuare la dimensione cinematografica e artistica e rendere l’ex Ospedale Vecchio un vero e proprio distretto delle arti”.

“L’aspetto più forte di questo progetto è dunque la visione estremamente manageriale e imprenditoriale di questa futura attività culturale. Credo fermamente come oggi il riferimento al modello gestionale di un’azienda sia la chiave del successo di ben note realtà culturali e cinematografiche; oltre che un possibile ritorno dell’offerta culturale ad alti livelli di qualità e organizzazione dell’attività nel lungo periodo. Se per condizioni avverse a queste idee o per paura di scommettere sui giovani e sulle arti e sulla mancanza di ritorni economici immediati tale proposito non verrà realizzato, l’importante è dare l’impulso a fare cultura.

Sia nelle forme più elementari di maggiori cineforum o rassegne, sia nella creazione di una prima associazione o circolo culturale che avrà la lungimiranza di creare un gruppo di persone – di privati o pubblici o cittadini – mosse dalla volontà di raccogliere i fondi necessari per il progetto e creare posti di lavoro, secondo l’orizzonte di senso espresso nel documento, con uno spirito di condivisione della cultura e di vivere un’esperienza di comunità”.

“Sarebbe infine un bel gesto – conclude Orlo – da parte dei futuri finanziatori o partecipanti, far entrare come lavoratori tutte le persone appassionate di questo progetto riunitesi insieme per costruire una proposta comunitaria. Ognuno può fare il suo cinema. Purché si faccia”.

redazione@oglioponews.it

 

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