Politica

Viadana, Tripodo in consiglio:
"Il nostro impegno per il sociale"

"Da tempo coltiviamo i rapporti le associazioni impegnate nel territorio (che non cito per questioni di tempo e di spazio, ma che so bene esistono ed operano attivamente). Da novembre abbiamo avviato un importante lavoro di rete con il CSV , l’Azienda Speciale Consortile e le associazioni che si occupano di distribuzione di beni primari a chi è in difficoltà".

VIADANA – Venerdì sera, durante la seduta del consiglio comunale di Viadana, la presentazione del Documento Unico di Programmazione ha consentito ad alcuni assessori di tracciare le linee guida per i prossimi mesi. Tra questi, nell’ambito sociale, anche Maria Grazia Tripodo.

“L’attuale contesto sociale nazionale e locale si caratterizza – ha esordito l’assessore viadanese – per la presenza di fenomeni di rilevante importanza come la crescita della povertà, intesa in senso più ampio come “condizioni di disabilità, di bisogno e disagio individuale e familiare, derivanti da inadeguatezza di reddito, difficoltà sociali e condizioni di non autonomia” (art.1 L.328/2000) e l’assenza di capacità e di strumenti. Altro fenomeno sempre più presente è la povertà educativa, cioè la condizione in cui i minori si trovano privati del diritto all’apprendimento, delle opportunità culturali ed educative e del diritto al gioco.

Tutte queste sono condizioni e situazioni con le quali l’ambito sociale è quotidianamente chiamato a confrontarsi, avendo cura di superare l’ottica “assistenziale” e mettendo in atto la possibile valorizzazione del positivo che emerge da questi fenomeni. Il contrasto alla povertà può essere conseguito solo attivando azioni preventive e diffuse, evitando o limitando quindi scelte meramente assistenzialistiche. Il servizio sociale può e deve accompagnare quanti sono esposti al rischio di povertà e di esclusione sociale sostenendone il processo di autodeterminazione, di maturazione e di crescita umana e sociale. Non dimentichiamo che l’emergenza COVID ha sicuramente accentuato la presenza di persone che, pur non essendo povere, hanno cambiato il proprio tenore di vita ritrovandosi in forte fragilità economica”.

“Il senso di precarietà definisce inoltre – ha aggiunto l’assessore – l’attuale contesto sociale:
– precarietà lavorativa che colpisce negativamente un sempre maggior numero di persone e riduce o toglie la possibilità di programmare e perseguire un futuro sicuro e dignitoso, generando insicurezza e sfiducia.
– precarietà economica che ne consegue e che incide fortemente sui meccanismi di sviluppo economico e sulla possibilità da parte dei nostri giovani di progettare il proprio futuro.

Fatta questa premessa quali saranno gli obiettivi delle politiche sociali auspicabili nel nostro territorio ed il ruolo del servizio sociale del Comune di Viadana?

  • Evidenziare il valore della partecipazione dei cittadini, dei soggetti privati, del terzo settore, del volontariato, di tutte le parti sociali, e la promozione della solidarietà sociale. Da tempo coltiviamo i rapporti le associazioni impegnate nel territorio (che non cito per questioni di tempo e di spazio, ma che so bene esistono ed operano attivamente). Da novembre abbiamo avviato un importante lavoro di rete con il CSV , l’Azienda Speciale Consortile e le associazioni che si occupano di distribuzione di beni primari a chi è in difficoltà. Stiamo lavorando ad un documento che verrà sottoscritto per coordinare l’attività in modo efficiente ed efficace. Inoltre già da una settimana i volontari del territorio sono impegnati nel servizio di accoglienza dell’hub vaccinale di Viadana coordinati dalla Protezione Civile.
  • Valorizzare maggiormente la partecipazione dei cittadini significa ridurre il senso di estraneità e di passività, permettendo di individuare soluzioni condivise e maggiore responsabilità sociale.
  • Promuovere la civile convivenza, attraverso forme concrete di sostegno e di servizi disponibili.
  • Considerare il servizio sociale professionale quale presenza capillare, nei territori, a sostegno delle persone e delle famiglie. A tal proposito il servizio sociale verrà potenziato con l’assunzione a tempo determinato di due assistenti sociali a tempo pieno ed una figura part-time per il personale amministrativo.
  • Promuovere l’integrazione tra gli aspetti sanitari e quelli sociali (come sottolinea l’O.M.S. nella definizione di salute e benessere) per favorire il risparmio sia per i bilanci delle istituzioni socio-sanitarie che delle persone coinvolte, i cui costi aumentano con l’aggravarsi e cronicizzarsi delle situazioni di disagio e di malattia.
  • Garantire il diritto all’abitare sostenendo le politiche della casa utilizzando al massimo il patrimonio abitativo esistente con alloggi a canone sostenibile.
  • Anziani, disabili, giovani e disoccupati in testa alle politiche di sostegno alle famiglie viadanesi in difficoltà. Vorremmo evitare l’erogazione di contributi cosiddetti “a pioggia”, puntando sulla progettualità che analizzi e soddisfi gli effetti bisogni sociali del territorio. Abbiamo “in cantiere” varie idee che, grazie all’adesione a bandi regionali e nazionali, l’Azienda Speciale di cui sono Presidente potrà trasformare in realtà.
  • Maggiore attenzione e cura dei rapporti con la RSA di Viadana e tutte le realtà sociali del territorio.
  • Valorizzare il ruolo della famiglia: ricordo che da qualche mese Viadana è Comune amico della famiglia. L’adesione a questa rete nazionale ci darà l’opportunità di confrontarci con altre realtà per costruire e co-ideare strategie di intervento per le famiglie viadanesi;
  • Rendere protagonisti i giovani proponendo, quando sarà possibile, manifestazioni che aggregano e che rafforzano il senso di comunità e di appartenenza, progetti di rigenerazione urbana e sociale ed azioni che avvicinino i nostri ragazzi al volontariato”.

“Concludo sottolineando che oggi “il sociale” ha necessità assoluta di interconnessioni – ha spiegato infine Tripodo – di una lettura non parcellizzata dei bisogni delle persone e dei loro contesti di vita, di interventi di rete, di attenzione a fare risorgere e vitalizzare la comunità restituendole responsabilità e protagonismo. E’ importante rivedere il sociale nella sua dimensione comunitaria per uscire dal senso di solitudine e di insicurezza delle persone e delle nostre comunità, la comunità come possibile strumento di coesione sociale tenendo conto della stretta connessione fra mutamento sociale e politiche sociali.

Nonostante le critiche “gratuite”che spesso leggo sui social network e sui giornali sull’attuale Amministrazione Comunale posso sostenere con certezza che fin dal primo momento non ci siamo fermati un attimo. E non ci fermeremo. Anzi sono molto ottimista: si può costruire nell’interesse dei nostri cittadini grazie al contributo e alla collaborazione di tutti, ognuno con le proprie competenze e capacità”.

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