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Sulla strada del Giglio: Colorno
si colora di fiori nel weekend

Florovivaismo, artigianato, prodotti naturali e contadini, piccole aziende agricole pronte a rimettersi in gioco ma non solo: un mercato di assoluta qualità (come è sempre stato quello del Giglio) dislocato, per ovvie ragioni, tra giardino della Reggia e Centro Storico

Foto di repertorio

Era importante riprendere la strada che il Covid aveva cancellato – quanto meno nella sua forma originaria – e adesso che è possibile, anche se in formato speciale, si terrà nel prossimo weekend, 22 e 23 maggio, Sulla Strada del Giglio. Florovivaismo, artigianato, prodotti naturali e contadini, piccole aziende agricole pronte a rimettersi in gioco ma non solo: un mercato di assoluta qualità (come è sempre stato quello del Giglio) dislocato, per ovvie ragioni, tra giardino della Reggia e Centro Storico. L’ingresso è gratuito, dalle 9 alle 19 in entrambi i giorni. Sulla Strada del Giglio è organizzato in collaborazione con l’Antico Mercato Contadino.

“Si era nel 1993 – si legge nella storia dell’evento – quando questa manifestazione prese vita. Da non molto si erano conclusi i restauri sull’antica Reggia di Colorno e il Parco stava gradualmente tornano all’antica, perduta magnificenza. Lo sforzo immenso fatto dalla Provincia di Parma per ridare dignità all’intero complesso storico dell’antica Reggia aveva restituito un luogo di bellezza straordinaria, scenario ideale per grandi manifestazioni. Di qui l’idea di riportare nel ritrovato Parco persone che, per passione e competenza, sapessero godere del grande recupero. Nasceva così la Mostramercato del giardinaggio di qualità. Il nome della nuova creatura non poteva che richiamare la nobiltà del luogo ed ecco “Nel segno del Giglio”, dove il giglio è l’emblema floreale dei Farnese, Signori di Parma e di questo magnifico buen retiro. Da allora, anno dopo anno, la mostra è cresciuta sino a conquistarsi la qualificazione di “Nazionale” e soprattutto a imporsi tra i punti di riferimento più amati dai pollici verdi italiani e non solo. In questo ventennale percorso la mostra ha assunto un ruolo sempre più di rilievo, tanto da collegarsi, unica in Italia, con la più titolata esposizione del Continente, quella di Courson, in Francia. Pur ospitando espositori e visitatori da tutto il territorio nazionale ma anche da altri Paesi europei, “Nel segno del Giglio” si è fatta un punto d’onore: quello di valorizzare le non poche eccellenze verdi del proprio territorio. Di qui l’attenzione che viene riservata alle iniziative di chi nel parmense opera per il recupero di varietà scomparse o per la salvaguarda dei magnifici parchi di una provincia che spazia dall’alto Appennino alla placida piana del Po”.

N.C.

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