Cronaca

Si è spenta la professoressa Norma
Giazzi: insegnò francese a tantissimi

Chère Madame Norma, Chère Madame la professeur, merci pour tout ce que vous avez donné, enseigné et transmis à plusieurs jeunes étudiants. On se souvient de vous derrière la chaire, avec vos yeux bleu glacier intense, votre voix calme et efficace, votre grande culture et votre amour extraordinaire pour la France, le français, l'école et sourtout pour nous. Impossible s'oublier de vous. Bon voyage Prof, repose en paix!

Non era una Prof la signora Norma Giazzi (Paternieri il cognome da nubile), lei era LA PROF, un’insegnante di una volta ma sempre di gran moda, di quelle che ce ne vorrebbero, di quelle che ci lasciano all’età di cento anni destando profonda commozione in parecchie generazioni come se l’età non le avesse toccate.

Persona per bene, affabile e cordiale, ha insegnato per anni francese alla Scuola Media Diotti, quando lo studio della lingua straniera era, non dico una novità ma quasi. Rigorosa, autorevole, sapeva mantenere l’ordine e al tempo stesso coinvolgere. Conosceva e amava moltissimo la lingua e la insegnava con una chiarezza e una passione a cui non si poteva rimanere indifferenti.

Non solo grammatica, non solo esercizi di riempimento, quelli dove devi mettere la parolina mancante, i compiti in classe, oggi chiamati verifiche, non vertevano sull’ultimo argomento spiegato ma su tutto il programma svolto fino a quel momento, tante traduzioni sia dal francese che dall’italiano, conversazione, fonetica, accenti, la storia della Francia, i suoi letterati, poeti, pittori, la geografia, la cucina, le città importanti, i luoghi da visitare.

Noi che poco avevamo visto oltre a qualche luogo di villeggiatura non troppo lontano da casa, visitavamo virtualmente la Francia tramite lei, la sua bravura, la sua cultura, le sue parole e ce ne innamoravamo. In quanti abbiamo sognato di vedere Parigi, i castelli della Loira, Lione, Avignone, Digione, Normandia e Bretagna dopo che lei ci li aveva raccontati.

Ci parlò a lungo del Mont Saint Michel, delle maree, del suo splendido borgo medievale, della leggenda che narra che l’arcivescovo Aubert di Avranches costruì un’abbazia sul monte dopo che l’Arcangelo Michele, in una visione, gli chiese di trasformarlo in un importante luogo di pellegrinaggio. Difficile dimenticare la soddisfazione di saper formulare frasi in francese, di saper dialogare andando oltre il “Je m’appelle, quelle heure est-il, d’où venez-vous”, difficile dimenticare l’emozione durante la lettura, ovviamente in lingua, della misteriosa festa in maschera tratta da Le Grand Meaulnes. Abbiamo vissuto di rendita il primo anno delle superiori e soprattutto non abbiamo mai più dimenticato ciò che da lei abbiamo imparato. Era una vera Signora e una grande educatrice, severa, rigorosa, buona, sensibile e giusta.

Chère Madame Norma, Chère Madame la professeur, merci pour tout ce que vous avez donné, enseigné et transmis à plusieurs jeunes étudiants. On se souvient de vous derrière la chaire, avec vos yeux bleu glacier intense, votre voix calme et efficace, votre grande culture et votre amour extraordinaire pour la France, le français, l’école et sourtout pour nous. Impossible s’oublier de vous. Bon voyage Prof, repose en paix!

Giovanna Anversa

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