Politica

I gessi in Consiglio regionale
Gli interventi di Piloni e Cattaneo

Il nuovo Programma di gestione dei rifiuti, ha spiegato Cattaneo, sarà sicuramente lo strumento principale di questa pianificazione che si avvarrà anche delle valutazioni e delle elaborazioni cartografiche prodotte da Ersaf.

Continua a far parlare la questione dei fanghi contaminati. Sul caso sono intervenuti il consigliere regionale Matteo Piloni, capodelegazione Pd in commissione Agricoltura, e l’assessore all’Ambiente e Clima di Regione Lombardia, Raffaele Cattaneo. Entrambi hanno espresso la propria opinione dai banchi del Consiglio regionale.

“Bisogna investire molto di più sui controlli”, ha detto Piloni, che questa mattina in aula consiliare ha presentato un question time sull’indagine che interessa l’azienda WTE e il direttore dell’Aipo. “Lo chiediamo ormai da tre anni: Regione Lombardia deve aumentare le risorse destinate ad Arpa per poter effettuare controlli a tappeto e impedire che si ripetano scempi come quello che si è verificato su circa tremila ettari dei nostri territori a causa dello smaltimento di 150mila tonnellate di fanghi contaminati”.

“Non possiamo stare seduti sulla riva del fiume aspettando la normativa nazionale – incalza Piloni – La Regione si muova subito e, anche nell’ottica del Recovery Fund, metta le risorse per implementare i servizi di Arpa che non è altro che una società della Regione stessa”.

“Non si capisce, infine – conclude il consigliere dem -, perché si continui a permettere l’ingresso, per lo smaltimento in Lombardia, di fanghi e gessi autorizzati provenienti da altre regioni, che rappresentano il doppio di quelli prodotti dagli impianti di depurazione dei nostri territori, soprattutto dopo vicende come questa. Come può la Lombardia continuare ad essere la regione che accoglie i fanghi che altre regioni vietano?”.

L’assessore Cattaneo, da parte sua, ha risposto a due interrogazioni che riproponevano le recenti notizie di cronaca sulla società Wte srl che avrebbe illecitamente utilizzato gessi da defecazione provenienti da fanghi smaltendoli su terreni destinati a coltivazioni agricole.

“Il fatto – ha affermato Raffaele Cattaneo – preoccupa la Giunta e questo comportamento, se verrà confermato dalle indagini, è da condannare nella maniera più assoluta”.

Sul tema dei fanghi, secondo l’assessore all’Ambiente e Clima di Regione Lombardia è opportuno fare qualche chiarimento.

“In primo luogo – ha precisato l’assessore – è bene ricordare che in questa vicenda non si sta parlando di fanghi ma di gessi. I fanghi infatti sono rifiuti e in quanto tali sono sottoposti al rigido sistema dei controlli ambientali disciplinato dalle norme nazionali e anche da Regione Lombardia. I gessi al contrario non sono un rifiuto ma un ammendante agricolo, che per definizione non è sottoposto a quel sistema di controlli”.

“Più volte Regione Lombardia – ha sottolineato Raffaele Cattaneo – ha chiesto al Governo di emanare un decreto per equiparare i gessi ai fanghi e permettere così l’utilizzo in agricoltura solo dei gessi provenienti da fanghi di qualità”. Lo ha sollecitato di nuovo in questi giorni, ha precisato, con una lettera al ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani.

“Se oggi in Lombardia abbiamo regole più stringenti per i fanghi che per i gessi – ha proseguito l’assessore all’Ambiente – è proprio perché manca una norma nazionale”. A conferma dell’importanza di una legge italiana, ha aggiunto Cattaneo, sta il fatto che ieri “la Giunta di Regione Lombardia ha dovuto approvare una delibera per la costituzione in giudizio al Consiglio di Stato contro Wte. Dal momento che una sentenza del Tar ha dato ragione proprio alla Wte srl perché la Lombardia ha stabilito dei limiti al conferimento di quei gessi. Rispedisco perciò al mittente l’accusa a Regione Lombardia di non aver ha agito in questi anni in materia di fanghi, sul loro trattamento e sul loro utilizzo”.

Cattaneo ha quindi elencato una serie di provvedimenti adottati a livello regionale in materia.  L’ultimo è la dgr 1777/2019 che disciplina tra fanghi che possono essere usati in agricoltura e fanghi che non possono avere questa destinazione, limitando “significativamente le tipologie e la quantità utilizzabile” ha spiegato. “Tuttavia – ha aggiunto l’assessore all’Ambiente – rimane il fatto che tale delibera ha potuto riferirsi solo ai fanghi e non ai gessi”.

“Nel nuovo Programma di gestione dei rifiuti – ha annunciato Cattaneo – sarà invece presente per la prima volta un Piano specifico sui fanghi da depurazione. Il Piano conterrà strumenti per favorire la ricerca e l’innovazione di progetti per il recupero dei fanghi attraverso tecnologie evolute. Il Piano prevede anche lo studio dei fanghi prodotti e trattati in Lombardia e dà le indicazioni per la loro corretta gestione. Definisce quindi gli elementi per pianificare la ricettività dei terreni ed esamina gli scenari evolutivi per la gestione dei fanghi stessi”.

Il nuovo Programma di gestione dei rifiuti, ha spiegato Cattaneo, sarà sicuramente lo strumento principale di questa pianificazione che si avvarrà anche delle valutazioni e delle elaborazioni cartografiche prodotte da Ersaf.

“Ricordo inoltre – ha aggiunto l’assessore all’Ambiente – che l’assessorato all’Agricoltura di Regione Lombardia ha vietato lo spandimento dei fanghi in 169 Comuni lombardi e incentivato l’utilizzo di festato di origine zootecnica”.

Regione Lombardia in collaborazione con Arpa, ha infine precisato Cattaneo, sta lavorando in ambito formativo con seminari e attività varie cooperando anche con le Prefetture.

“Nell’ambito del nuovo Programma rifiuti – ha spiegato l’assessore – abbiamo deciso di implementare l’applicativo Orso che monitora e rende tracciabili tutti i rifiuti con una sezione specifica dedicata ai fanghi. Questo ci consentirà di tracciare tutte le fasi di notifica e di spandimento dei fanghi in agricoltura. Il sistema inoltre sarà accessibile a tutti gli Enti e migliorerà le attività di controllo, che sono attualmente in capo ad Arpa e alle Province”.

In particolare, ha sottolineato Cattaneo, il controllo degli impianti soggetti ad Autorizzazione integrata ambientale (Aia), è svolto da Arpa secondo il Piano dei controlli e la programmazione approvati dalla Regione. In accordo con le province di Pavia e Cremona è prevista pure un’attività di campionamento e di analisi dei fanghi utilizzati in agricoltura e dei terreni.

“Non possiamo essere a favore dell’economia circolare – ha concluso Cattaneo – e contro l’utilizzo dei fanghi in agricoltura. I fanghi sono materia organica, che è opportuno recuperare e utilizzare in agricoltura. Ovviamente questo riguarda solo quelli di buona qualità, controllata e certificata. Su tutto questo Regione Lombardia si è impegnata a fare la propria parte. Rimane però, lo sottolineo ancora, un vuoto normativo in tema di gessi sul quale abbiamo bisogno di una disciplina nazionale”.

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