Cronaca

Gussola, via Madonnina
vede finalmente la luce

"Finalmente abbiamo chiuso un capitolo che si era aperto a luglio 2019" commenta il sindaco Stefano Belli Franzini, al quale chiediamo se la ditta originariamente incaricata abbia o meno ricorso contro la sua decisione: «Al momento non ci sono conseguenze del contratto stracciato

È stata un’opera decisamente tormentata, ma a distanza di quasi due anni ha visto finalmente la luce. Stiamo parlando del rifacimento di un lato di via Madonnina a Gussola, la strada che da piazza Comaschi conduce all’argine maestro, proprio laddove si erige la chiesetta della Madonna del Pilar, particolarmente venerata nella regione spagnola dell’Aragona, tanto che fu eretta nello stesso secolo (il Seicento) che vide alla luce la maestosa Cattedrale del Pilar di Saragozza.

Ma torniamo alla nostra via, che ha iniziato a suscitare polemiche prima dell’appalto e non ha smesso nemmeno durante i lavori. Le prime polemiche riguardavano la necessità di tagliare gli alberi del marciapiede di sinistra (guardando l’argine), le cui radici mettevano in serio pericolo non solo il marciapiede ormai rovinato, ma anche i muretti delle case che si affacciano sula via da quel lato. Inevitabile la scelta di procedere, dopo di che furono appaltati i lavori. Senonché la ditta vincitrice ha lasciato da subito a desiderare, fino a che, ad un certo punto (fine estate 2020) l’Amministrazione comunale di Gussola ha deciso di risolvere il contratto procedendo ad un nuovo affidamento. Stavolta ad aggiudicarsi l’opera è stata la ditta Stabili di Casalmaggiore, che ha rispettato pienamente i tempi, tanto che questa settimana i lavori sono terminati.

“Finalmente abbiamo chiuso un capitolo che si era aperto a luglio 2019” commenta il sindaco Stefano Belli Franzini, al quale chiediamo se la ditta originariamente incaricata abbia o meno ricorso contro la sua decisione: «Al momento non ci sono conseguenze del contratto stracciato. La Stabili ha portato avanti i lavori e li ha ultimati al meglio nei tempi previsti, e merita un nostro ringraziamento assieme all’ufficio tecnico coordinato dall’architetto Chiara Stefania Incerti”.

Si ripropone il vecchio tema degli appalti, su cui lei era già intervenuto in passato chiedendo interventi legislativi: “Sostengo da sempre che al di sotto di una certa soglia, 1-1,5 milioni di euro, si dovrebbero trovare regole di territorialità per consentire alle amministrazioni di trovare direttamente imprese che comportino risultati migliori e un miglior utilizzo del denaro pubblico. L’esempio di via Madonnina è eclatante: io mi sono assunto la responsabilità di bloccare i lavori per spendere al meglio soldi pubblici, in ogni caso in meno di due anni l’opera è compiuta. I cittadini hanno dovuto subire questa situazione ma ora hanno un lavoro ben fatto e, ripeto, avendo tutelato la spesa pubblica. Anche io mi sono preso critiche e insulti, ma sono più che a posto con la coscienza. Di tanti lavori fatti in questi anni a Gussola, l’unico problema è venuto da questo, e guarda caso con la presenza di una ditta vincitrice che veniva da molto lontano”.

Letta così, non sembra una dichiarazione di un sindaco di centrosinistra. “Io amministro al di là della mia personale posizione politica: le strade non sono né di destra né di sinistra”.

La soddisfano le modifiche al codice degli appalti nel Decreto Semplificazioni? “Il subappalto che sale al 50% ci sta, ma sono i criteri di partecipazione che vano discussi: servono credenziali vere delle aziende. Sul massimo ribasso non sono d’accordo: preferirei una norma che invece imponesse migliorie”.

Al posto delle piante ci sono aiuole. Ci saranno solo essenze basse? “Ci saranno anche alcune piante imposte dalla Sovrintendenza, ma non certo dell’altezza delle precedenti”.

V.R.

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