Obiettivo Futuro: Fontana nel
Casalasco, e Torre dov'era?
"Nella lettera consegnata al Presidente Fontana ci chiediamo dunque se Torre, per mezzo dell’Amministrazione, abbia espresso le sue richieste. Ci chiediamo inoltre come mai il nostro paese non sia mai tra i protagonisti negli incontri in cui le massime cariche Regionali e dello Stato visitano i nostri territori"
Attilio Fontana nel Casalasco, e Torre de Picenardi dov’era? Questa la domanda che si fa l’opposizione di Obiettivo Futuro. Continuare a lamentarsi di certo non aiuta ad ottenere di più. Torre deve avere il posto che merita ed i continui piagnistei non fanno altro che aumentare il divario tra comune e regione.
“Lungi da noi essere completamente allineati a ciò che Regione Lombardia fa o dice, lungi da noi l’idea di non criticare per paura di conseguenze ma una riflessione la vogliamo fare: attaccare continuamente la Regione e il suo Presidente Fontana è costruttivo per Torre? Il continuo brusio da parte dell’Amministrazione su fondi mancati, dovuti, avuti o mal distribuiti, la contrarietà più o meno velata all’autostrada, la mancanza (almeno apparente) di dialogo con l’Istituzione più vicina e più importante, è un sottofondo che al Pirellone, di certo, non farà cambiare le politiche inerenti al nostro territorio, ma che, sicuramente, non crea un humus positivo per coltivare rapporti costruttivi.
Noi siamo minoranza nel comune di Torre, ma per prima cosa siamo Torrigiani, e, da Torrigiani, ciò che vogliamo, è un paese che abbia un futuro; questo passa per le decisioni prese a Milano, a prescindere dal colore politico della giunta alle redini della Regione.
Nella lettera consegnata al Presidente Fontana ci chiediamo dunque se Torre, per mezzo dell’Amministrazione, abbia espresso le sue richieste. Ci chiediamo inoltre come mai il nostro paese non sia mai tra i protagonisti negli incontri in cui le massime cariche Regionali e dello Stato visitano i nostri territori.
Una risposta forse ce la siamo dati da soli e la presentiamo sotto forma di consiglio agli attuali amministratori: più critiche costruttive che vadano nella direzione del dialogo con enti ed istituzione, e meno piagnistei e irrigidimenti dettati dall’eccessiva suscettibilità a mezzo stampa o social, perché Torre deve essere protagonista oggi e negli anni a venire”.
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