Politica

Degli Angeli: "Il M5S esca
dal Governo Draghi"

"Mai come oggi servirebbe un M5s forte, coeso e determinato. Da fuori, si ricomincia con chi ci sta e soprattutto con chi ha voglia di mettere da parte protagonismo, ambizioni per vantaggi personali e toni da bulli autocelebrativi”.

“Non serviva uno scienziato, per capire che, in questo periodo di adorazione mistica nei confronti di Sua Eminenza, Eccellenza, Ing., Dott., Supremo nonchè ‘grillino’ Draghi e la sua truppa dei ‘migliori’, l’obiettivo fosse quello di affondare ed abolire il reddito di cittadinanza e scassare le politiche attive per il lavoro, lasciando a casa i navigator.
In questi giorni un filotto di ‘successi’ per le solite elite: al via i licenziamenti, stop a cashback, futuro incerto per il superbonus e certo per trivelle e gas”. Inizia così l’attacco alle scelte del Governo Draghi da parte del consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Marco Degli Angeli.

“In ossequio a Confindustria – dice ancora Degli Angeli in un post sulla propria pagina Facebook -, azionista di maggioranza, che rema per mettere finalmente in atto l’agenda dei migliori; si prodigano tutti affinché si metta finalmente in scena l’atto finale dello sfruttamento dei giovani e di chi non ha alternative che accettare proposte squallide al limite della decenza”.

Il consigliere quindi spiega: “La politica purtroppo è fatta anche dai sondaggi e spesso i sondaggi sono più efficaci nel condizionare alcune scelte dell’esecutivo, rispetto al numero di seggi in parlamento, peraltro messi da mesi nel congelatore.  Da fuori si ricomincia. Da fuori.  Diciamocela tutta, senza troppi giri di parole, la presenza del Movimento nella melassa del governo del partito unico di Draghi è inutile, impalpabile e più che marginale, oltre che deleteria. Ancora più inutile stare dentro a un governo e aspettare che il PD finisca di fare gli aerosol con i renziani, calendiani e compagnia bella”.

“Prima di qualsiasi votazione – conclude l’esponente pentastellato -, nuovi confronti, tentativi per ricucire. Si faccia finalmente un gesto politico identitario e si esca da questo governo. Un gesto politico che è scelta di campo, quello dei cittadini. Poi subito si apra un confronto schietto tra portavoce, attivisti, Conte, Grillo, ma lo si faccia partendo da un atto chiaro e distintivo. Mai come oggi servirebbe un M5s forte, coeso e determinato. Da fuori, si ricomincia con chi ci sta e soprattutto con chi ha voglia di mettere da parte protagonismo, ambizioni per vantaggi personali e toni da bulli autocelebrativi”.

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