Presidio per il Chiese, la protesta
va avanti: "Non lo lasceremo"
Per sabato 28 agosto alle ore 17, nell’area di Piazza Paolo VI adiacente al Presidio, è stata indetta una Assemblea di tutti i volontari "che finora hanno fatto i turni al Presidio, per dare spazio a tutti di esprimere liberamente le proprie riflessioni sul caso.

Il presidio per la difesa del Chiese, davanti alla Prefettura di Brescia, d’opposizione al progetto di trasformare il fiume in collettore per i reflui del Garda, va avanti. Ieri è stata inviata la richiesta ufficiale, al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, per essere ricevuti e spiegare a lui direttamente la situazione. “Il presidio – fanno sapere i vertici delle organizzazioni che lo hanno tirato su – non cesserà sino a che non verremo ricevuti dal presidente della Repubblica”. Per sabato 28 agosto alle ore 17, nell’area di Piazza Paolo VI adiacente al Presidio, è stata indetta una Assemblea di tutti i volontari “che finora hanno fatto i turni al Presidio, per dare spazio a tutti di esprimere liberamente le proprie riflessioni sul caso, e per dare modo a tutti di incrementare la propria disponibilità nel solco della linea con cui è stato avviato il 9 agosto questo Presidio di protesta e di informazione”. Restano attivi nel presidio varie organizzazioni, e nessuna si arrende. Ogni sera il presidio informa tutti coloro che sono interessati, e così continueranno a fare Alessandro Scattolo, in rappresentanza del Comitato Ambiente Territorio Basso Garda, Piera Casalini, in rappresentanza del Comitato mamme del Chiese, Mariano Mazzacani, in rappresentanza del Comitato Referendario Acqua Pubblica Brescia, Gianluca Bordiga, in rappresentanza della Federazione delle Associazioni che amano il Fiume Chiese ed il suo Lago d’Idro, Marco Apostoli, in rappresentanza del Tavolo provinciale Basta Veleni.
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