Salute

Agitazione dei sindacati, vessilli
fuori dall'Oglio Po: ecco perché

"Difendiamo la sanità pubblica, il servizio pubblico, e tutte le sue operatrici e operatori! No alle esternalizzazioni!”. GUARDA IL SERVIZIO TG DI CREMONA 1

Foto Alessandro Osti

Le bandiere delle sigle sindacali campeggiano fuori dall’ospedale Oglio Po e pure da quello di Cremona. E sono un messaggio degli stessi sindacati, che passa da una nota stampa completa.

“La decisione della Asst Cremona di esternalizzare i servizi di supporto assistenziale dei reparti di medicina dell’Ospedale Maggiore e dell’Ospedale Oglio Po è inaccettabile, sia nel metodo sia nel merito. A dispetto della norma contrattuale, alle organizzazioni sindacali non è stata fornita una puntuale informazione preventiva su progettualità e ricadute in termini occupazionali, economici, organizzativi, di sicurezza, ecc. (comportamento indicativo di relazioni sindacali insufficienti) di questa sciagurata scelta. Ed è mancato un confronto compiuto su questi servizi, attività “core” o comunque “strutturali” svolte dalle operatrici e dagli operatori socio sanitari”.

“Riteniamo questa privatizzazione – si legge – gravissima e pericolosa, con il rischio, ad esempio, della commistione di manodopera. Alla Asst che ritiene la propria scelta in linea con gli indirizzi di Regione Lombardia ed a vincoli di budget, replichiamo con il ruolo prezioso svolto dal personale O.S.S., come mostrato anche nell’emergenza pandemica, e con la necessità non di privatizzare e provocare esuberi ma, diversamente, stabilizzare i precari e provvedere a nuove assunzioni per migliorare organizzazione e condizioni di lavoro e la qualità delle prestazioni erogate. Lo avevamo chiesto, rilanciando la necessità di indire un bando di concorso per O.S.S. Impegno puntualmente disatteso”.

“Crediamo che, in quanto pubblica amministrazione, la Asst Cremona, almeno al pari nostro, dovrebbe sostenere l’obiettivo di un servizio pubblico efficiente e di qualità, attraverso un piano strategico condiviso e investimenti in risorse umane, economiche e strumentali. I servizi pubblici vanno rilanciati, innovati e protetti, a partire dalle attività fulcro, quali sono anche quelle svolte da operatrici e operatori socio sanitari. Respingiamo l’idea che, all’interno di uno stesso posto di lavoro, possano esserci lavoratrici e lavoratori di serie A e di serie B, come accade con le esternalizzazioni (di qualunque tipo), con la mercificazione del mercato del lavoro e il peggioramento delle condizioni e dei trattamenti di chi vi opera. Noi crediamo fermamente nel principio che per uno stesso lavoro debbano esserci stesso stipendio, stesse tutele e stessi diritti”.

“La Asst Cremona – spiegano i sindacati – ha riconosciuto l’esigenza di potenziare gli organici assistenziali, soprattutto nelle realtà dove la figura dell’O.S.S. è diventata indispensabile. Peccato, poi, che questa ammissione cozzi contro l’incongruenza del ricollocamento delle lavoratrici e lavoratori in esubero esternalizzando il servizio! Vista l’assenza di un confronto di merito, ci risulta anche poco chiaro il nesso con cui la Asst lega le esternalizzazioni all’organizzazione del lavoro ed all’assistenza infermieristica. Sia gli organici del personale O.S.S. che di quello infermieristico vanno implementati, e le due professionalità vanno sempre di più e meglio integrate, specie nei contesti a media o alta intensità/complessità di cura. Ma non si possono trascurare i rischi gestionali per cui, in uno stesso servizio, ci sono lavoratrici e lavoratori che rispondono alla Asst (infermieri) e altri alle cooperative sociali o ai privati (O.S.S.)”.

“Questa una sintesi delle ragioni per cui proclamiamo lo stato di agitazione di tutto il personale di comparto della Asst Cremona, con assemblee che saranno programmate nei due presidi ospedalieri, e con una mobilitazione che vogliamo rendere il più visibile possibile alla cittadinanza. Difendiamo la sanità pubblica, il servizio pubblico, e tutte le sue operatrici e operatori! No alle esternalizzazioni!”.

redazione@oglioponews.it

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