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Tra tradizione e innovazione,
Torricella si gode il suo Festival

Particolare il concerto conclusivo: da un lato l'automa Celestino al pianoforte, dall’altro alla batteria Pieremilio Canavera, storico batterista degli Acqua Fragile. GUARDA IL SERVIZIO TG DI CREMONA 1

Il 4° Festival della Torretta, all’omonimo agriturismo di Torricella del Pizzo, è stato una festa per il territorio casalasco, come conferma anche la presenza all’inaugurazione di sabato di ben quattro amministrazioni, con i sindaci Emanuel Sacchini di Torricella, Vittorio Ceresini di Solarolo Rainerio, Giorgio Borghetti di Voltido e dell’assessore alla Cultura Rosa Cabrini per Torre dè Picenardi. Si tratta dei quattro comuni che hanno aderito al 1° festival “Suoni delle pianure cremonesi e lodigiane” con i Solisti Laudensi nei loro comuni.

Oltre all’apertura del Museo Amarcord degli strumenti musicali e della mostra Leonardo da Vinci e le sue Macchine a cura del maestro Romano Meloni di Motta Baluffi, uno degli eventi clou è stata l’esposizione di pittura dell’Associazione Artisti cremonesi, con 6 diversi artisti su un totale di 30 associati, come spiega la vicepresidente Anna Maccabelli. “Questa mostra è significativa perché al nostro interno ci sono diverse tendenze, qui ben rappresentate: tradizione naturalistica, astrazione, concettuale. Da qualche anno abbiamo aperto ai fotografi, prima solo pittori e scultori”.

“La nostra associazione – sottolinea sempre Maccabelli – nasce nel 1958, ha avuto una lunga storia e travagliata, da diversi anni abbiamo la sede storica in palazzo Azzolini in via Cesare Battisti, ma ci stiamo allargando con esposizioni esterne: abbiamo appena fatto una grande mostra in Santa Maria della Pietà. Questa occasione ci conferma che l’Italia è straordinaria con monumenti strepitosi ma anche nei piccoli borghi trovi manifestazioni culturali che ti lasciano di stucco come a Torricella il museo di musica meccanica: la peculiarità di questo museo è che non presenta solo pezzi importanti, ma è emozionale, fa sentire le voci del passato”.

La domenica, dopo l’apertura di altre due mostre dedicate al Regno dei rapaci e alla collezione “I Trocchi” di Mauro Adorni, il gran finale è stato in musica con le sonate barocche in anteprima mondiale per viola e violoncelli ad opera dei Solisti Laudensi e successivamente robot e umani fianco a fianco: da un lato l’automa Celestino al pianoforte, dall’altro alla batteria Pieremilio Canavera, storico batterista degli Acqua Fragile.

V.R.

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