Cronaca

Sabbioneta, si è spento Ercole
Zarotti, falegname e mobiliere

Quella passione del bimbo di 9 anni alle prese con legno e sega non lo aveva mai abbandonato. Un gran lavoratore, un padre autorevole ma con l'indole scherzosa sempre presente, un altruista per natura che amava fare qualcosa quando c'era da aiutare qualcuno, senza mai esporsi poiché il bene lo si fa, ma senza farsene vanto

La prima camera da letto, Ercole Zarotti, se la era costruita da solo quando aveva 9 anni. Una passione, quella per il lavoro con il legno, che aveva coltivato sin da piccolo. Era nato a Colorno, in quella casa al confine con l’ospedale psichiatrico che di tanto in tanto ricordava per quel muro che lo separava dai malati e dal loro disagio. Aveva poi fatto di quella passione un vero e proprio lavoro, dapprima come falegname e poi, quando si era sposato con Ave Mantovani, agli inizi degli anni ’60, gestendo il mobilificio Mantovani, attività storica dei genitori della moglie. Era scomparso piuttosto presto il suocero, ed Ercole ed Ave si erano ritrovati così a gestire quell’attività. Ed era con la moglie che lavorava in simbiosi, condividendo le fatiche e le soddisfazioni della gestione. Ave è ancora nel mobilificio, con i suoi 82 anni.

Era il lavoro il primo pensiero di Ercole, ed era un positivo per natura: nessun problema mancava di soluzione, tutto si poteva mettere a posto. Sino agli inizi del 2000, quando ha poi deciso di cedere l’attività ai figli Davide e Matteo, è sempre stato in prima linea insieme ad Ave. Era conosciuto a Sabbioneta e fuori proprio per quella sua positività e laboriosità. Ma oltre al lavoro c’era la famiglia, altrettanto importante. La moglie Ave con la quale viveva in simbiosi, i figli Davide e Matteo, ai quali non ha mai cessato di dare bonari consigli sino a poco tempo fa, e ai quali ha insegnato l’etica del sacrificio e del lavoro. Anche dopo la pensione era spesso nel mobilificio, gli piaceva partecipare, rendersi utile, darsi da fare, e quando poteva andava con i figli alle Fiere dove guardava con occhio attento l’arredamento. Doveva sempre stare in movimento, non era abituato a stare in disparte, a riposare.

L’unico sfizio che si era preso, dopo la pensione era quello della sua vecchia vespa. L’aveva ritirata fuori e rimessa in sesto. Era la stessa con la quale andava a trovare la sua Ave quando non erano ancora sposati ed è la stessa con la quale, sino a che ha potuto, lo si vedeva in giro a Sabbioneta.

Quella passione del bimbo di 9 anni alle prese con legno e sega non lo aveva mai abbandonato. Un gran lavoratore, un padre autorevole ma con l’indole scherzosa sempre presente, un altruista per natura che amava fare qualcosa quando c’era da aiutare qualcuno, senza mai esporsi poiché il bene lo si fa, ma senza farsene vanto.

Ercole Zarotti si è spento, a 86 anni. A darne l’annuncio, oltre ai figli, le nuore Elena e Sara e le nipoti Arianna, Alessia, Giada e Emma, i cognati ed i parenti. Il funerale – a cura dell’impresa funebre dei fratelli Roffia – si terrà domani alle 15 a Sabbioneta: la salma sarà accompagnata dall’abitazione di via Dondi 8 alla Chiesa Parrocchiale. Dopo il rito Ercole Zarotti riposerà al cimitero di Sabbioneta.

N.C.

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