Cronaca

Rivarolo del Re celebra la giornata
dell'Unità e delle Forze Armate

𝐎𝐠𝐧𝐢 𝐩𝐚𝐞𝐬𝐞 𝐡𝐚 𝐢𝐥 𝐬𝐮𝐨 “𝐀𝐥𝐭𝐚𝐫𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐩𝐚𝐭𝐫𝐢𝐚” 𝐨𝐬𝐬𝐢𝐚 𝐮𝐧 𝐬𝐮𝐨 𝐌𝐨𝐧𝐮𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐢𝐧 𝐫𝐢𝐜𝐨𝐫𝐝𝐨 𝐝𝐞𝐢 𝐜𝐚𝐝𝐮𝐭𝐢, 𝐝𝐚𝐯𝐚𝐧𝐭𝐢 𝐚𝐥 𝐪𝐮𝐚𝐥𝐞 𝐝𝐨𝐛𝐛𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐚𝐯𝐞𝐫𝐞 𝐢𝐥 𝐦𝐚𝐬𝐬𝐢𝐦𝐨 𝐫𝐢𝐬𝐩𝐞𝐭𝐭𝐨, 𝐝𝐚𝐯𝐚𝐧𝐭𝐢 𝐚𝐥 𝐪𝐮𝐚𝐥𝐞 𝐝𝐨𝐛𝐛𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐫𝐢𝐧𝐧𝐨𝐯𝐚𝐫𝐞 𝐥’𝐚𝐦𝐨𝐫𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐥𝐚 𝐥𝐢𝐛𝐞𝐫𝐭𝐚̀, 𝐥’𝐚𝐭𝐭𝐚𝐜𝐜𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐝𝐞𝐦𝐨𝐜𝐫𝐚𝐳𝐢𝐚

Rivarolo del Re ha celebrato ieri, con una cerimonia semplice ma sentita, la Giornata dedicata all’Unità Nazionale e alle Forze Armate e i 100 anni del Viaggio della bara del Milite Ignoto sino a Roma.

GIORNO DELL’UNITA’ NAZIONALE E DELLE FORZE ARMATE – “𝐋𝐚 𝐠𝐫𝐚𝐧𝐝𝐞𝐳𝐳𝐚 𝐧𝐨𝐧 𝐡𝐚 𝐮𝐧 𝐭𝐞𝐦𝐩𝐨 𝐞 𝐧𝐨𝐧 𝐡𝐚 𝐮𝐧 𝐧𝐨𝐦𝐞”. Questo il claim del 4 novembre, “Giorno dell’Unità Nazionale” e “Giornata delle Forze Armate”. Parole che rimandano al Milite Ignoto, quel soldato senza nome divenuto poi figlio e fratello di tutti noi, che rappresenta uno dei simboli più importanti su cui poggia il concetto di identità nazionale. Il “Treno della Memoria”, quel convoglio speciale che nel 1921 trasportò la salma del soldato da Aquileia a Roma.

Esattamente 100 anni fa, il 4 novembre 1921, ebbe luogo la tumulazione del Milite Ignoto nel sacello dell’Altare della Patria. Dopo la 1^ guerra mondiale, le Nazioni che vi avevano partecipato vollero onorare i sacrifici e gli eroismi delle collettività nella salma di un anonimo Combattente, caduto armi in pugno. In Italia l’allora Ministero della guerra dette incarico ad un’apposita commissione di esplorare tutti i luoghi nei quali si era combattuto e di scegliere una salma ignota e non identificabile per ognuna delle zone del fronte.

Undici salme, una sola delle quali sarebbe stata tumulata a Roma al Vittoriano, furono trasportate nella Basilica di Aquileia. Qui venne operata la scelta tra undici bare identiche. A guidare la sorte fu chiamata una popolana di Trieste, Maria Bergamas, il cui figlio Antonio – disertore dell’esercito austriaco e volontario nelle fila italiane – era caduto in combattimento senza che il suo corpo potesse essere identificato.

Il Feretro prescelto fu trasferito a Roma su ferrovia, con un convoglio speciale sulla linea Aquileia -Roma, ricevendo gli onori delle folle. L’epilogo avvenne il 4 novembre 1921 con una solenne cerimonia. Più di trecentomila persone accorsero per quel giorno a Roma da ogni parte d’Italia e più di un milione di italiani fece massa sulle strade della Capitale. Prima della tumulazione, un soldato semplice pose sulla bara l’elmetto da fante.

Il feretro del Milite Ignoto veniva quindi inserito nel sacello e così tumulato presso quel monumento che poteva ora ben dirsi Altare della Patria.

𝐈 𝐦𝐢𝐥𝐢𝐭𝐚𝐫𝐢 𝐩𝐫𝐞𝐬𝐞𝐧𝐭𝐢 𝐞 𝐢 𝐫𝐚𝐩𝐩𝐫𝐞𝐬𝐞𝐧𝐭𝐚𝐧𝐭𝐢 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐧𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐬𝐭𝐫𝐚𝐧𝐢𝐞𝐫𝐞 𝐞𝐫𝐚𝐧𝐨 𝐬𝐮𝐥𝐥’𝐚𝐭𝐭𝐞𝐧𝐭𝐢, 𝐦𝐞𝐧𝐭𝐫𝐞 𝐭𝐮𝐭𝐭𝐨 𝐢𝐥 𝐩𝐨𝐩𝐨𝐥𝐨 𝐢𝐧 𝐠𝐢𝐧𝐨𝐜𝐜𝐡𝐢𝐨. 𝐀𝐛𝐛𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐢𝐥 𝐝𝐨𝐯𝐞𝐫𝐞 𝐝𝐢 𝐢𝐧𝐠𝐢𝐧𝐨𝐜𝐜𝐡𝐢𝐚𝐫𝐜𝐢 𝐪𝐮𝐚𝐧𝐝𝐨 𝐫𝐢𝐜𝐨𝐫𝐝𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐢 𝐧𝐨𝐬𝐭𝐫𝐢 𝐜𝐚𝐝𝐮𝐭𝐢 𝐢𝐧 𝐠𝐮𝐞𝐫𝐫𝐚 𝐜𝐡𝐞 𝐬𝐚𝐜𝐫𝐢𝐟𝐢𝐜𝐚𝐧𝐝𝐨 𝐥𝐚 𝐥𝐨𝐫𝐨 𝐯𝐢𝐭𝐚 𝐡𝐚𝐧𝐧𝐨 𝐫𝐞𝐬𝐨 𝐩𝐨𝐬𝐬𝐢𝐛𝐢𝐥𝐞 𝐥𝐚 𝐥𝐢𝐛𝐞𝐫𝐭𝐚̀ 𝐝𝐢 𝐭𝐮𝐭𝐭𝐢 𝐧𝐨𝐢, 𝐡𝐚𝐧𝐧𝐨 𝐫𝐞𝐬𝐨 𝐩𝐨𝐬𝐬𝐢𝐛𝐢𝐥𝐞 𝐚 𝐭𝐮𝐭𝐭𝐢 𝐧𝐨𝐢 𝐝𝐢 𝐯𝐢𝐯𝐞𝐫𝐞 𝐢𝐧 𝐮𝐧𝐨 𝐒𝐭𝐚𝐭𝐨 𝐝𝐞𝐦𝐨𝐜𝐫𝐚𝐭𝐢𝐜𝐨. 𝐋𝐚 𝐥𝐢𝐛𝐞𝐫𝐭𝐚̀ 𝐞 𝐥’𝐚𝐮𝐭𝐨𝐧𝐨𝐦𝐢𝐚 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐫𝐢𝐭𝐞𝐧𝐮𝐭𝐞 𝐮𝐧 𝐝𝐢𝐫𝐢𝐭𝐭𝐨 𝐢𝐧𝐚𝐥𝐢𝐞𝐧𝐚𝐛𝐢𝐥𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐩𝐞𝐫𝐬𝐨𝐧𝐚, 𝐢𝐧 𝐪𝐮𝐚𝐧𝐭𝐨 𝐝𝐢𝐠𝐧𝐢𝐭𝐚̀ 𝐝𝐞𝐢 𝐟𝐢𝐠𝐥𝐢 𝐝𝐢 𝐃𝐢𝐨.

𝐎𝐠𝐧𝐢 𝐩𝐚𝐞𝐬𝐞 𝐡𝐚 𝐢𝐥 𝐬𝐮𝐨 “𝐀𝐥𝐭𝐚𝐫𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐩𝐚𝐭𝐫𝐢𝐚” 𝐨𝐬𝐬𝐢𝐚 𝐮𝐧 𝐬𝐮𝐨 𝐌𝐨𝐧𝐮𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐢𝐧 𝐫𝐢𝐜𝐨𝐫𝐝𝐨 𝐝𝐞𝐢 𝐜𝐚𝐝𝐮𝐭𝐢, 𝐝𝐚𝐯𝐚𝐧𝐭𝐢 𝐚𝐥 𝐪𝐮𝐚𝐥𝐞 𝐝𝐨𝐛𝐛𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐚𝐯𝐞𝐫𝐞 𝐢𝐥 𝐦𝐚𝐬𝐬𝐢𝐦𝐨 𝐫𝐢𝐬𝐩𝐞𝐭𝐭𝐨, 𝐝𝐚𝐯𝐚𝐧𝐭𝐢 𝐚𝐥 𝐪𝐮𝐚𝐥𝐞 𝐝𝐨𝐛𝐛𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐫𝐢𝐧𝐧𝐨𝐯𝐚𝐫𝐞 𝐥’𝐚𝐦𝐨𝐫𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐥𝐚 𝐥𝐢𝐛𝐞𝐫𝐭𝐚̀, 𝐥’𝐚𝐭𝐭𝐚𝐜𝐜𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐝𝐞𝐦𝐨𝐜𝐫𝐚𝐳𝐢𝐚, 𝐝𝐨𝐛𝐛𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐩𝐫𝐞𝐧𝐝𝐞𝐫𝐞 𝐞𝐬𝐞𝐦𝐩𝐢𝐨 𝐝𝐢 𝐜𝐨𝐬𝐚 𝐬𝐢𝐠𝐧𝐢𝐟𝐢𝐜𝐡𝐢 𝐯𝐞𝐫𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 “𝐀𝐦𝐨𝐫𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐥𝐚 𝑃𝐚𝐭𝐫𝐢𝐚”.
𝐎𝐧𝐨𝐫𝐞 𝐚 𝐭𝐮𝐭𝐭𝐢 𝐢 𝐧𝐨𝐬𝐭𝐫𝐢 𝐜𝐚𝐝𝐮𝐭𝐢, 𝐨𝐧𝐨𝐫𝐞 𝐚 𝐭𝐮𝐭𝐭𝐢 𝐢 𝐌𝐢𝐥𝐢𝐭𝐢 𝐈𝐠𝐧𝐨𝐭𝐢.

Oggi 4 novembre è anche il giorno delle Forze Armate. Le Forze Armate sono al servizio della Repubblica. Questa è la formula utilizzata dalla legge per esprimere, nella forma più alta e profonda, il legame indissolubile che esiste fra le Forze Armate e l’Italia, le sue Istituzioni, il suo popolo. Esse sono al servizio della collettività e, al tempo stesso, ne sono diretta espressione, incarnandone i valori.

Con la loro presenza e il loro quotidiano agire, adempiono al sacro dovere a cui la Costituzione chiama ogni cittadino, difendere la Patria. Fedeli a questo dettato, le Forze Armate adeguano costantemente la loro composizione, l’organizzazione e il modo di operare, in funzione delle prioritarie esigenze che scaturiscono dai compiti istituzionali che sono chiamate a svolgere.

L’Italia, con le sue Forze Armate, rimane un pilastro di stabilità nell’area euro-atlantica e nel bacino del Mediterraneo, garantendo la continua sorveglianza e la difesa degli spazi sotto la propria sovranità e contribuendo alla sicurezza degli alleati, nel quadro dei trattati in vigore. Concorre, con un ruolo di primo piano, alla sicurezza internazionale, partecipando con i propri Contingenti militari alle principali operazioni militari di stabilizzazione. Ogni giorno, più di 7000 militari italiani compiono il loro dovere nei diversi Teatri di crisi, lontano dalla madrepatria, in condizioni quanto mai gravose e rischiose. Questo oneroso impegno si va ad aggiungere alle attività condotte in Patria, in Italia abbiamo circa 306.000 agenti (appartenenti alle varie forze dell’ordine ) che quotidianamente sono sempre presenti a garantire la nostra sicurezza ed attivi anche nei casi di straordinaria necessità e urgenza.

𝐄𝐬𝐩𝐫𝐢𝐦𝐨 𝐥𝐚 𝐦𝐢𝐚 𝐠𝐫𝐚𝐭𝐢𝐭𝐮𝐝𝐢𝐧𝐞 𝐚𝐥 𝐧𝐨𝐬𝐭𝐫𝐨 𝐂𝐨𝐦𝐚𝐧𝐝𝐨 𝐥𝐨𝐜𝐚𝐥𝐞 𝐝𝐞𝐢 𝐂𝐚𝐫𝐚𝐛𝐢𝐧𝐢𝐞𝐫𝐢 𝐝𝐢 𝐑𝐢𝐯𝐚𝐫𝐨𝐥𝐨 𝐝𝐞𝐥 𝐑𝐞 𝐞𝐝 𝐔𝐧𝐢𝐭𝐢 𝐩𝐞𝐫 𝐢𝐥 𝐥𝐚𝐯𝐨𝐫𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐪𝐮𝐨𝐭𝐢𝐝𝐢𝐚𝐧𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐬𝐯𝐨𝐥𝐠𝐨𝐧𝐨 𝐬𝐮𝐥 𝐭𝐞𝐫𝐫𝐢𝐭𝐨𝐫𝐢𝐨, 𝐮𝐧𝐚 𝐜𝐨𝐥𝐥𝐚𝐛𝐨𝐫𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐚𝐭𝐭𝐢𝐯𝐚 𝐜𝐢 𝐢𝐦𝐩𝐞𝐠𝐧𝐚 𝐩𝐞𝐫 𝐠𝐚𝐫𝐚𝐧𝐭𝐢𝐫𝐞 𝐨𝐫𝐝𝐢𝐧𝐞 𝐞 𝐬𝐢𝐜𝐮𝐫𝐞𝐳𝐳𝐚 𝐚𝐥 𝐩𝐚𝐞𝐬𝐞 𝐞 𝐚𝐥𝐥𝐞 𝐧𝐨𝐬𝐭𝐫𝐞 𝐟𝐚𝐦𝐢𝐠𝐥𝐢𝐞. 𝐑𝐢𝐧𝐠𝐫𝐚𝐳𝐢𝐨, 𝐚 𝐩𝐫𝐞𝐬𝐜𝐢𝐧𝐝𝐞𝐫𝐞 𝐭𝐮𝐭𝐭𝐞 𝐥𝐞 𝐏𝐞𝐫𝐬𝐨𝐧𝐞 𝐜𝐡𝐞 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐚𝐥 𝐬𝐞𝐫𝐯𝐢𝐳𝐢𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐂𝐨𝐦𝐮𝐧𝐢𝐭𝐚̀, 𝐢𝐥 𝐂𝐨𝐦𝐮𝐧𝐞 𝐧𝐨𝐧 𝐞̀ 𝐜𝐫𝐞𝐚𝐭𝐨 𝐝𝐚𝐥𝐥𝐨 𝐒𝐭𝐚𝐭𝐨 𝐦𝐚 𝐝𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐜𝐨𝐦𝐮𝐧𝐢𝐭𝐚̀ 𝐬𝐭𝐞𝐬𝐬𝐚, 𝐥𝐚 𝐪𝐮𝐚𝐥𝐞, 𝐚 𝐬𝐮𝐚 𝐯𝐨𝐥𝐭𝐚, 𝐞̀ 𝐫𝐢𝐝𝐮𝐜𝐢𝐛𝐢𝐥𝐞 𝐚𝐥𝐥𝐞 𝐩𝐞𝐫𝐬𝐨𝐧𝐞 𝐜𝐡𝐞 𝐥𝐚 𝐚𝐧𝐢𝐦𝐚𝐧𝐨. 𝐋𝐚𝐬𝐜𝐢𝐚𝐭𝐞𝐦𝐢 𝐫𝐢𝐧𝐠𝐫𝐚𝐳𝐢𝐚𝐫𝐞 𝐥𝐚 𝐧𝐨𝐬𝐭𝐫𝐚 𝐏𝐫𝐨𝐭𝐞𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐂𝐢𝐯𝐢𝐥𝐞 “𝐋𝐞 𝐀𝐪𝐮𝐢𝐥𝐞 – 𝐎𝐝𝐯”, 𝐥𝐚 𝐫𝐚𝐩𝐩𝐫𝐞𝐬𝐞𝐧𝐭𝐚𝐧𝐳𝐚 𝐥𝐨𝐜𝐚𝐥𝐞 𝐝𝐞𝐠𝐥𝐢 𝐀𝐥𝐩𝐢𝐧𝐢, 𝐭𝐮𝐭𝐭𝐢 𝐢 𝐯𝐨𝐥𝐨𝐧𝐭𝐚𝐫𝐢 𝐜𝐡𝐞 𝐚𝐧𝐢𝐦𝐚𝐧𝐨 𝐥𝐚 𝐯𝐢𝐭𝐚 𝐝𝐞𝐥 𝐩𝐚𝐞𝐬𝐞, 𝐢 𝐒𝐚𝐜𝐞𝐫𝐝𝐨𝐭𝐢 𝐃𝐨𝐧 𝐆𝐢𝐮𝐬𝐞𝐩𝐩𝐞 𝐀𝐥𝐥𝐞𝐯𝐢 𝐞 𝐏𝐚𝐝𝐫𝐞 𝐅𝐫𝐚𝐧𝐜𝐞𝐬𝐜𝐨 𝐙𝐚𝐦𝐛𝐨𝐭𝐭𝐢”.

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