Cronaca

Raddoppio ferroviario, entro
novembre conferenza dei servizi

“Nel documento - spiega Zolezzi (M5S) - si fa riferimento in realtà anche al possibile impatto paesaggistico cumulativo della ferrovia con l‘opera regionale definita “autostrada Mantova-Cremona...”

Cremona e Mantova sono due prime donne adagiate sulla pianura che si parlano poco e raramente, ma che per rifiorire avrebbero bisogno di un’interazione continua. La metafora è più una suggestione, ma il bisogno di aumentare e migliorare la comunicazione tra le due città è cosa ben nota a livello regionale. “Bene che il Commissario Straordinario al raddoppio ferroviario fra Mantova e Cremona e Codogno, Chiara De Gregorio stia valutando di indire la Conferenza di Servizi entro novembre.  
Ora auspico che sia il MITE sia il MIC ne autorizzino presto la realizzazione.” Lo dichiara in una nota il deputato pentastellato, Alberto Zolezzi dopo la risposta ricevuta alla sua interrogazione durante il Question Time in commissione ambiente alla Camera. “Il raddoppio ferroviario fra Mantova, Cremona e Codogno è un’opera strategica – ricorda Zolezzi – inserita anche nel PNRR con relativo finanziamento e commissariamento e insiste su un’area in pesante, persistente infrazione per la qualità dell’aria (direttiva UE 2008/50). “È in corso la valutazione d’impatto ambientale e risulta dai documenti pubblici che il Ministero della cultura (in data 24 marzo 2021) abbia chiesto integrazioni al MITE, soprintendenza ed enti locali  in data 24 marzo 2021, in merito al progetto definitivo del raddoppio della tratta Mantova Piadena (prima fase funzionale del raddoppio Mantova, Cremona, Codogno). “Nel documento – spiega Zolezzi – si fa riferimento in realtà anche al possibile impatto paesaggistico cumulativo della ferrovia con l‘opera regionale definita “autostrada Mantova-Cremona” e all’autostrada Tirreno-Brennero, opere entrambe senza progettazione definitiva (la Mantova Cremona aveva visto richiesta di modifiche progettuali per incompatibilità alla VIA) e senza finanziamento. Parliamo di 150 km2 di consumo di suolo, 10 volte più che il raddoppio ferroviario.“Nel frattempo si vuole spingere per l’autostrada Tibre per chiudere il buco da 8 km e quasi 1 miliardo di euro che lascerebbe l’autostrada Mantova-Cremona. Entrambe opere faraoniche per cui mancano progetti e fondi. Senza contare che il progetto TIBRE interferisce con il sovrapasso ferroviario NV23 e con la SP31, distruggendo parte del paesaggio agrario a Marcaria. Anche la riqualificazione della SS10 viene sostanzialmente bloccata dal mancato abbandono del progetto autostradale (ammissione dell’assessore alle infrastrutture in Lombardia Terzi) e la strada necessita di una riqualificazione urgente non limitata alle seppur importanti somme citate dal Viceministro Morelli nella risposta al question time (6.700.000 euro) ma estesa almeno alla realizzazione di raddoppi selettivi.” Conclude.
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