Cronaca

Incidente al Cremona Circuit:
chi era la vittima, Fabrizio Antonuzzi

Fabrizio Antonuzzi amava l’alta velocità e le auto sportive. Ma gli amici della zona di Brescia lo definiscono come un pilota comunque attento e prudente. Lascia la moglie Pinuccia, subito accorsa al Cremona Circuit di San Martino del Lago, e quattro figli. GUARDA IL SERVIZIO TG DI CREMONA 1

Sull’asfalto del Cremona Circuit di San Martino del Lago, alla fine di quel rettilineo maledetto, non c’erano segni di frenata: Fabrizio Antonuzzi, 61enne di Manerba sul Garda, in provincia di Brescia, non ha nemmeno provato a frenare la sua Porsche GT3 lanciata a oltre 200 km all’ora.

Le immagini registrate del circuito, durante la sessione di prove libere di sabato, parlano chiaro. Alessandro Canevarolo, gestore del Cremona Circuit, ha avuto modo di visionarle e ha spiegato di avere visto la vettura lanciata a tutta velocità contro il guard rail. Da qui le due ipotesi più gettonate sulla morte di Fabrizio: o un problema tecnico ai freni oppure un malore del pilota alla guida.

Alle 15.36 l’impatto, come spiega anche Areu, poi fino attorno alle 19.30 le operazioni: non di soccorso, perché purtroppo si sono rivelate inutili dato che Fabrizio è morto sul colpo, ma di recupero del mezzo e di ricostruzione dei fatti con i carabinieri di Solarolo Rainerio sul posto.

Fabrizio Antonuzzi amava l’alta velocità e le auto sportive. Ma gli amici della zona di Brescia lo definiscono come un pilota comunque attento e prudente. Lascia la moglie Pinuccia, subito accorsa al Cremona Circuit di San Martino del Lago, e quattro figli.

Antonuzzi era titolare di Negozi Srl, azienda con sede a Nuvolento, non lontano da Manerba del Garda, con clienti anche all’estero che si occupa di progettare e realizzare arredamenti per negozi di gioielleria e ottica. Come detto, la sua passione per le auto sportive l’aveva portato a San Martino del Lago per provare con la sua Porsche da strada, dato che quella sessione specifica era proprio riservata a questa tipologia di vetture.

Il rettilineo lungo quasi un chilometro è terminato con un tragico schianto: le misure di sicurezza e soccorso subito prese dai gestori del circuito non sono servite. Come detto, Fabrizio Antonuzzi è morto sul colpo.

G.G.

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