Comitato contro la CR-MN:
"Autostrada, partita aperta"
"Ribadiamo in proposito alla Regione che nella fattispecie andrebbe secondo noi dichiarata decaduta la convenzione di concessione, ai sensi dell’art. 36 della stessa, che prevede che nulla sia dovuto al concessionario nel caso in cui sia dimostrata la sua incapacità tecnico-economica e/o patrimoniale di portare avanti un progetto".

L’acquisizione, alla cifra di 24.970.681,12 euro del progetto preliminare e di quello definitivo dell’Autostrada Cremona Mantova non ha lasciato indifferenti i comitati ambientalisti che da anni si battono contro l’ennesima colata d’asfalto. Il Coordinamento Comitati No autostrade Cr-Mn e Ti-Bre, Legambiente Cremona, WWF Cremona, Italia Nostra Cremona, Italia Nostra Mantova, Fiab Lombardia, Slow Food Cremonese, Salviamo il Paesaggio Cremonese Casalasco, Stati Generali Clima, Ambiente e Salute della Provincia di Cremona hanno emesso un comunicato in cui spiegano le loro ragioni.
“Il 29 dicembre scorso – scrivono – la Giunta regionale lombarda ha deliberato di erogare ad ARIA S.p.A (la propria società che gestisce anche le grandi opere) la somma di € 24.970.681,12, appositamente stanziati nel luglio scorso, per l’acquisizione del progetto preliminare e di quello definitivo dell’autostrada regionale Cremona-Mantova, all’interno di una risoluzione consensuale della concessione in essere tra ARIA S.p.A. e Stradivaria S.p.A.. Questo provvedimento, oltre che a rispondere ad una logica contabile, non fa altro che confermare la tenuta di un accordo politico di vecchia data, tra il PD e le forze politiche del centro destra che governano la regione, per la realizzazione di tale infrastruttura. Così, dopo che il progetto autostradale della Cr-Mn, ha subito una doppia bocciatura dagli organismi tecnici regionali, quella della Direzione Generale Infrastrutture per insostenibilità economico finanziaria, e quella da parte della stessa società concedente ARIA S.p.A. per “insussistenza di presupposti per un nuovo riequilibrio della concessione autostradale dovute a carenze del piano economico finanziario e non rispetto dei limiti imposti dalla norma in merito alle procedure di revisione del piano economico finanziario”, ora, con una legittimità tutta da verificare, la giunta regionale ha deciso invece di premiare, indennizzandola, la società concessionaria Stradivaria S.p.a., nonostante non sia stata in grado di adempiere ai propri obblighi contrattuali. Ribadiamo in proposito alla Regione che nella fattispecie andrebbe secondo noi dichiarata decaduta la convenzione di concessione, ai sensi dell’art. 36 della stessa, che prevede che nulla sia dovuto al concessionario nel caso in cui sia dimostrata la sua incapacità tecnico-economica e/o patrimoniale di portare avanti un progetto, quello autostradale, per il quale si è aggiudicata una gara pubblica in qualità di soggetto proponente. Tuttavia se questo accordo transattivo si concluderà nei termini delineati dalla regione, si aprirà necessariamente una seconda fase, in cui la giunta regionale dovrà confermare la propria volontà di realizzare l’autostrada con una società pubblica regionale, a cui dovrebbe però versare circa 750 milioni di euro di capitale sociale. Dove troverà queste risorse e soprattutto a discapito di quali opere e servizi veramente utili per i cittadini lombardi? Inoltre è solo il caso di ricordare come questa rappresenti solo un’ipotesi, uscita al tavolo regionale delle infrastrutture del 30 luglio 2019, la cui sostenibilità, come ribadito in quell’occasione, è ancora tutta da verificare, perché basata sulla stessa insufficienza di flussi di traffico, e quindi con ricavi da pedaggio non in grado di sostenere l’investimento e la gestione dell’autostrada. La deriva climatica e ambientale in atto, ci impone di uscire, ora, dal “medioevo” della mobilità, e impiegare il poco tempo che ci rimane per cambiare decisamente rotta“.
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