Andrea Leo Scaglioni,
OSS, e con tanto orgoglio
"Tutti noi potremmo avere bisogno che qualcuno ci pulisca il culo, io SONO STATO UNO DI QUELLI. Gli anziani, tutti i giorni senza chiedere loro nulla, mi regalano un pezzo della loro vita, ed io tutti i giorni senza che mi chiedano nulla gli regalo un sorriso per arrivare a sera più sereni di ieri..."

E’ una sorta di sfogo quello di Andrea Scaglioni, OSS, di Casalmaggiore. O, forse meglio, una specie di orgoglio. Perché Andrea, la vita, la affronta così da sempre. Ex vigile del fuoco, ex lavoratore (e gestore) di locali, ha attraversato alcuni momenti difficili ma lo ha fatto sempre a testa alta. E sempre con l’ironia, l’infinita simpatia e il sorriso di chi sa farti star bene, e sorridere, anche e solo per essere al tuo fianco. Il suo mestiere di adesso è quello di accudire anziani. In fondo non è molto diverso da quello che ha sempre fatto, ottimamente, nella sua vita: accudire anime.
Ha sempre avuto una marcia in più Andrea Scaglioni: merito di quel suo carattere, della capacità di stare con le persone, di interagire, di sorridere e far sorridere. Il Leo è così da ragazzino, dalle vecchie compagnie, dai calci ad un pallone in oratorio dove non eccelleva (non eccelleva neppure chi scrive, ma non tutto può riuscire nella vita) ma dove faceva sempre la sua parte con compagni di gioco e di viaggio che lo hanno sempre apprezzato.
Ieri, dopo l’ennesima sottolineatura poco felice della sua attuale professione ha voluto rispondere. Per sfogo o per orgoglio, anche e soprattutto per orgoglio e lo ha fatto ancora una volta alla sua maniera: “Pensavo – scrive – che a sentire di nuovo, – ah, ma tu hai fatto il corso per pulire il culo dei vecchi? – mi viene da pensare che la gente purtroppo rimane ferma aggrappata a degli stereopiti vecchi da anni, sento il bisogno di dire a quelle persone che facciamo pulizia dei culi molto volentieri, perché non riescono più a farlo e non solo, li aiutiamo a mangiare perché non sono più in grado di farlo da soli, li aiutiamo a lavarsi, li aiutiamo a prendere le loro terapie, gli prendiamo la mano e gli diamo una carezza quando si sentono più persi più del solito, li ascoltiamo quando hanno bisogno di essere ascoltati. La loro colpa è essere diventati vecchi e non più utili, si sentono soli nonostante vivono insieme ad altri nelle loro stesse situazioni, molti di loro non vedono i loro cari da tempo ormai, il mondo sembra che si sia dimenticato di loro, e vorrei dire a quelle persone che se ci fosse la loro madre, il loro padre, sarebbero felici se qualcuno si occupi di loro, e se dobbiamo anche pulire il culo, lo facciamo volentieri per dare loro ancora un briciolo di rispetto della loro vita”.
Andrea ricorda in conclusione quando, a seguito di un brutto incidente, ha avuto la necessità lui stesso di essere accudito: “Tutti noi potremmo avere bisogno che qualcuno ci pulisca il culo, io SONO STATO UNO DI QUELLI. Gli anziani, tutti i giorni senza chiedere loro nulla, mi regalano un pezzo della loro vita, ed io tutti i giorni senza che mi chiedano nulla gli regalo un sorriso per arrivare a sera più sereni di ieri…“.
Al termine dei pensieri la firma con quella sigla, OSS, che lo rende felice. E la bellezza dell’orgoglio di un eterno ragazzo che, oltre che pulire deretani, alleggerisce anime e accende sorrisi. Una sorta di magia che chi parla a vanvera, probabilmente, non riesce più nemmeno a fare. Chapeau Andrea, chapeau Leo Scaglioni.
Nazzareno Condina