Corsa al tampone ormai da un mese
AFM: "A questi ritmi è dura"
“Riceviamo 200 telefonate al giorno e i 75 tamponi che riusciamo a garantire quotidianamente sono sempre esauriti. Non abbiamo ulteriori spazi” spiega Marco Ponticelli, presidente di AFM.

Più o meno ogni pomeriggio la stessa scena: un sovraffollamento di persone in coda per il tampone da effettuare davanti alla Farmacia Comunale in piazza Garibaldi a Casalmaggiore. Da un mese a questa parte (e forse, anzi, da un mese e mezzo) la situazione è praticamente identica, ripetuta e ripetitiva: “Riceviamo 200 telefonate al giorno e i 75 tamponi che riusciamo a garantire quotidianamente sono sempre tutti prenotati. Non abbiamo ulteriori spazi” spiega Marco Ponticelli, presidente di AFM.
Una situazione difficile da sopportare anche per la stessa farmacia “perché finché l’emergenza dura una settimana o due, ci può stare, ma qui l’impressione è che si andrà avanti ancora per un po’ di tempo. Ma il personale è lo stesso di sempre”.
Ora che sono cambiate le regole a livello nazionale, l’AFM di Casalmaggiore non fa differenza rispetto ad altre farmacie in Italia. Si è cercato di migliorare il servizio, per quanto possibile, distinguendo la fila per la prenotazione tamponi da quella per i servizi “normali”, che comunque non sono spariti in virtù del Covid; e piazzando il servizio tamponi al pomeriggio dalle 15 alle 19 dal lunedì al venerdì e la mattina del sabato dalle 8.30 alle 12.30, garantendo risposte a tutte le altre esigenze negli orari mancanti della giornata, una sorta di puzzle che somiglia sempre più a un cubo di Rubik.
“Prima il tampone certificava l’avvenuta guarigione, o quantomeno si cercava il tampone quasi esclusivamente per quello o per accertare una positività con sintomi più o meno conclamati. Adesso anche il paziente con sintomi, che dovrebbe recarsi in ospedale o nelle strutture sanitarie preposte a fare il molecolare per rispettare il protocollo, viene direttamente in farmacia, spesso accampando scusanti e dicendo: “Me l’ha detto il medico”. Ma sappiamo che in realtà non è così, perché la disposizioni dicono altro. Inoltre a Casalmaggiore, per un totale di 15mila abitanti, sono soltanto due le strutture che forniscono tale servizio: la nostra farmacia e un’altra privata. Aggiungiamo, inoltre, che alcuni arrivano da Viadana o dai comuni limitrofi e il gioco è fatto. Si fa molta fatica”.
Quantomeno il picco sembra raggiunto, il che dovrebbe a logica significare qualche tampone in meno. “Lo speriamo, anche se per ora l’agenda è tutta prenotata: spesso riceviamo telefonate di chi chiede di fare il tampone il giorno stesso o il giorno dopo al massimo. Incastrare tutti è diventato quasi impossibile”.
Giovanni Gardani