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Arma Aereonautica e Romani: Life On
Mars si lega al nome del cavalier Baroni

A presentare ieri mattina la donazione il presidente dell'Associazione Giorgio Lena, il vice presidente Giovanni Donzelli, la figlia di Antonio Baroni, Marina Baroni e per la scuola la dirigente scolastica Daniela Romoli e i professori Michele Cominetti (Fisica) e Paola Brighenti (Matematica)

Life on Mars andrà avanti. Sarebbe andato avanti lo stesso, ma la donazione dell’Associazione Arma Aereonautica di Casalmaggiore in memoria del Cavalier Antonio Baroni (1400 euro) dà nuova linfa ed amplia le possibilità di un progetto multidisciplinare e multiscolastico che ha già ricevuto ampi consensi sia alla Festival Bergamoscienza che a  Mantova Scienza. Life on Mars avrà un seguito e la cosa sarebbe probabilmente piaciuta al cavaliere, uomo di profonda cultura pratica, di abilità tecnica non comune e affascinato dal mondo della meccanica e del volo. A presentare ieri mattina la donazione il presidente dell’Associazione Giorgio Lena, il vice presidente Giovanni Donzelli, la figlia di Antonio Baroni, Marina Baroni e per la scuola la dirigente scolastica Daniela Romoli e i professori Michele Cominetti (Fisica) e Paola Brighenti (Matematica).

LIFE ON MARS – Il progetto attraverso un plastico interattivo simula un insediamento umano su Marte, composto da tre siti (locali abitativi, serra, laboratorio di ricerca) e un veicolo per l’esplorazione del pianeta con movimento autonomo. Durante l’esposizione sono stati illustrati gli aspetti scientifici e i possibili risvolti socio-politico-culturali di un’esplorazione sul Pianeta Rosso. Oltre agli aspetti scientifici, gli studenti, con la guida dei docenti, hanno studiato i risvolti sociali, politici e culturali di una esplorazione marziana. Scienza applicata, che ha presupposto uno studio specifico sui diversi aspetti del pianeta rosso e sulle innumerevoli difficoltà di vita sul pianeta. Non dunque un progetto fantascientifico, ma un percorso multidisciplinare e multiistituto che ha coinvolto più materie. Il progetto, il cui referente è il prof. Michele Cominetti, ha visto il coinvolgimento attivo delle classi 3a e 3b Liceo Scientifico Scienze Applicate, 5a Liceo Linguistico, e di alcuni studenti del corso IeFP Operatori elettronici e del corso ITIS Informatica. Il percorso multidisciplinare ha coinvolto in particolare le materie di Fisica, Elettronica, tecnologie e tecniche di rappresentazione grafica, Scienze naturali, Italiano, Matematica, Inglese e Francese. La donazione dell’Associazione Arma Aereonautica permetterà di completare il plastico rendendo la base tridimensionale epermetterà altresì di sviluppare lo studio e la realizzazione della parte – energetica – del plastico, con pale eoliche e pannelli ad energia solare. Life On Mars ha parti meccaniche, parti componentistiche e parti informatico/elettroniche. Tutte realizzate dai ragazzi. Un gran bel progetto, che vedrà implementata anche la parte legata agli aspetti culturali: sono previsti infatti (con l’ausilio delle conoscenze dell’associazione guidata da Lena) incontri con figure di alto livello legate all’ambito aereospaziale. Bergamo e Mantova sono state solo due tappe: intento degli studenti e dei loro docenti è quello di farne un modello per le scuole e per le cooperative. La sfida nella sfida (in parte già vinta) è quella di rendere fruibile in maniera semplice alle scuole il possibile futuro.

Il Cavalier Antonio Baroni

ANTONIO BARONI – Il fondo stanziato dall’Associazione a nome del compianto Cavaliere e reduce di guerra avrebbe dovuto essere il fondo per una borsa di studio. Con la scuola però si è stabilito di indirizzare i fondi ad un qualcosa che fosse per tutti. Il Cavaliere Antonio Baroni – morto il 28 marzo del 2019 all’età di 96 anni – avrebbe sicuramente apprezzato. Originario di Trecasali, Baroni era stato, nel periodo della seconda guerra Mondiale in Grecia (4 anni sul fronte greco per lui) partendo da soldato ed arrivando sino al grado di Maresciallo di Seconda Classe. Sfruttando le abilità tecniche che aveva appreso in gioventù, era diventato fondamentale uomo della logistica dei campi. Oltre 100 le missioni nel mediterraneo. Con il procedere della guerra poi, come tanti altri soldati italiani di stanza nella penisola ellenica, era stato  fatto prigioniero e portato in un campo di lavoro in Germania. Era stato per quel che era possibile esserlo più fortunato di tanti altri poiché proprio grazie all’arte dell’errangiarsi e del saper fare, l’abilità di muoversi tra macchine, componendti industriali e motori avevano fatto di lui un ‘prigioniero utile ai tedeschi’. Raccontava spesso dei piccoli atti di eroismo di quel periodo, delle piccole manomissioni ai proiettili che i prigionieri costruivano per l’esercito tedesco che tra le altre cose avrebbero potuto costargli caro. Piccoli sabotaggi in grado di mettere in difficoltà la balistica. Aveva perso compagni di prigionia, raccontava lui stesso di qualcuno che ogni tanto spariva senza fare più ritorno, ma era riuscito a venirne fuori, anche dai giorni terribili dei bombardamenti alleati sulla Germania quando il rischio di morire – i prigionieri venivano comunque costretti a continuare a lavorare sino all’ultimo istante – era altissimo. Dopo la guerra con la moglie Argia (morta poco tempo prima di lui) si era trasferito a Casalmaggiore. Nei primi tempi elaborava motori con un’abilità che fecero presto di lui un punto di riferimento e la sua officina meccanica centro di elaborazione di motori: divenne abile nella trasformazione di motori a benzina in equivalenti a metano, sua la prima 500 a gas di cui si ha notizia. Qualunque cosa meccanica avesse bisogno di essere messa in moto lui riusciva a metterla in moto. Era stato vicino alla moglie quando la stessa poi aveva aperto una lavanderia sempre a Casalmaggiore: negli anni 70 fu la prima lavanderia a vapore, con un motore da lui stesso costruito. Amante del ballo (il valzer e l’orchestra Bagutti tra i suoi ‘amori’), della musica, del canto, del vino e dei ricordi era capace con la sua arte affabulatoria di tenerti inchiodato per ore ai suoi racconti. Ricordava a memoria, anche negli ultimi tempi, tutti gli ordini in tedesco e le frasi apprese in Grecia. Per meriti aveva acquisito i titoli di Cavaliere della Repubblica e successivamente di Ufficiale. Appassionato di motori sino a che le forze glielo avevano consentito, era diventato abilissimo restauratore di moto d’epoca che ricostruiva disegnandone a mano i progetti e poi recuperando i pezzi nei vari mercatini dell’usato: aveva una profondissima cultura meccanica pur essendo un autodidatta. Per tanti anni fu anche presidente dell’associazione Arma Aereonautica, dove ancora ricopriva la carica di presidente. Dalla morte della moglie in poi il lento declino degli anni si era accelerato, sino all’epilogo. Uomo d’altri tempi, dall’eloquio forbito e dal culto infinito per la forma, è stato uno straordinario testimone del suo tempo.

In foto, da sinistra, Giovanni Donzelli, Giorgio Lena, Michele Cominetti, Marina Baroni, Daniela Romoli e Paola Brighenti

LA CONFERENZA STAMPA – Alla presenza dei vertici dell’associazione di Casalmaggiore, dei referenti del progetto scolastico, della dirigente del Romani e della figlia del cavalier Antonio Baroni è stata presentata stamattina la donazione. Daniela Romoli ha aperto l’incontro: “Sono molto contenta che l’associazione Arma Aereonautica abbia pensato alla nostra scuola, finanziando il nostro progetto di astrofisica. Peraltro questa proposta si inserisce proprio nell’ottica che vede la scuola farsi parte del territorio ed il territorio interagire con la scuola, così come deve essere. Life on Mars fa parte di un lavoro ad ampio spettro che andrà avanti”. Poi è stato il turno di Giorgio Lena: “Sono il successore di Antonio Baroni alla guida dell’associazione che, nata come parte della sezione di Cremona è poi divenuta sezione a se grazie al lavoro del Cavaliere. E’ stato lui a volerla fortemente e a farla crescere, arrivando ad annoverare sino a 200 iscritti. Prima che venisse a mancare ha voluto che fossi io il presidente ed ho accettato di portare avanti il suo lavoro. Ci siamo concentrati su più fronti, puntando molto sull’aspetto culturale e sociale. Così abbiamo dato una mano all’Oglio Po e al Busi e presto verrà formalizzata la donazione alla Biblioteca Mortara di Casalmaggiore di un fondo librario di valore, con libri raccolti negli anni dallo stesso Antonio Baroni oltre a quelli donati dal dottor Paolo Franzini e da Leonardo Malatesta. E’ un altro modo per farci conoscere sempre di più anche dai ragazzi e dai bambini”. Marina Baroni, figlia del Cavaliere, è rimasta stupita dal progetto del Romani, ben felice che il fondo dedicato al padre andasse a finanziare un progetto come Life On Mars: “Mio papà ci teneva molto ai giovani. Sarebbe stato sicuramente molto entusiasta di questo progetto. Lui era motorista e meccanico, diceva sempre a chi lo interpellava che i problemi di meccanica si potevano affrontare e risolvere. Ho a casa tutti i suoi disegni di parti meccaniche che poi realizzava. Era un tecnico, pur avendo solo la quinta elementare. Aveva affrontato la vita militare, gli piaceva realizzare da parti di recupero e così aveva fatto con le linee telefoniche in Grecia. Poi era stato portato come schiavo in Germania e grazie alla sua competenza e a molta fortuna è riuscito a riportare a casa la pelle”. A parlare poi è stato il referente del progetto, il professor Michele Cominetti: “Il progetto Life On Mars era nato per partecipare, nel 2019, a Bergamo Scienza. Partiva dall’esplorazione spaziale, dal pensare come poteva essere la vita di una base su Marte. Analizzando tutti gli aspetti della possibile vita sul pianeta. Abbiamo pensato di realizzare un plastico. Insieme agli studenti e al professor Scazza abbiamo realizzato il plastico di 2 metri per 2, con locali abitativi, serra e laboratorio. Il plastico mostra un possibile insediamento, lasciando la possibilità agli studenti di interagire. La costruzione ha coinvolto davvero tantissimi alunni e tante materie: dalla fisica alla chimica, dall’elettronica all’informatica, dalla filosofia alla storia e alle lingue. E’ stato un lavoro multicorso che ha coinolto l’intera scuola. Dalla realizzazione dei circuiti, al software, dall’automazione ai filmati. E tutto ha presupposto un lavoro di ricerca. Abbiamo analizzato tanti dei possibili problemi, tecnici e legati alla società, le varie implicazioni di una convivenza. Obiettivi per Life On Mars 2.0? Implementare il progetto, migliorare ulteriormente la presentazione, arricchirla di nuovi contenuti, ampliare il plastico introducendo alcuni aspetti che avevamo lasciato un po’ da parte, a partire da quello energetico. Aggiungeremo alcune strutture eoliche e pannelli solari. Cercheremo anche di ampliare la piccola città”. Anche la base cambierà. Diventerà tridimensionale. Paola Brighenti ha invece parlato di “Una maniera diversa di far conoscere la scienza. Abbiamo cominciato ad andare a BergamoScienza come spettatori per poi provare ad essere anche noi protagonisti. E lo abbiamo fatto sia a BergamoScienza che a Mantova Scienza. I referenti del progetto sono stati gli stessi ragazzi che hanno spiegato il loro progetto. Il tentativo è quello di avere un’approccio alla scienza in maniera divertente. La scienza non è solo un insieme di regole formali, si può fare scienza anche attraverso altri tipi di progettualità”.

Nazareno Condina

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