Cronaca

Ambientalisti, no al nucleare:
"Viadana rinnega la sua identità"

"Come cittadini, comitati ed associazioni del territorio Viadanese, Casalasco e Bassa Reggiana esprimiamo sconcerto e giudichiamo assurdo ed inaccettabile il voto negativo, come pure l’astensione, dei rappresentanti eletti in consiglio comunale di Viadana che con superficialità hanno impedito l’approvazione della mozione"

Foto tratte da La bassa contro l'Atomo di Umberto Chiarini

S’inserisce anche il Gruppo Noi Ambiente Salute di Viadana, il gruppo Persona Ambiente di Damiano Chiarini e i comitati e Verdi della Bassa Reggiana nel dibattito in corso sul nucleare. Questo il loro documento.

Come cittadini, comitati ed associazioni del territorio Viadanese, Casalasco e Bassa Reggiana esprimiamo sconcerto e giudichiamo assurdo ed inaccettabile il voto negativo, come pure l’astensione, dei rappresentanti eletti in consiglio comunale di Viadana che con superficialità hanno impedito l’approvazione della mozione contro “ L’IPOTESI…DI INSTALLARE QUALSIASI FORMA DI CENTRALI NUCLEARI NEL TERRITORIO DI COMPETENZA COMUNALE” rinnegando la storia, l’identità e l’impegno trasversale di tanti Viadanesi che negli anni passati hanno profuso energie e risorse proprio per scongiurare l’individuazione nel Viadanese di un sito per la costruzione di una mega centrale atomica, lottando per il bene comune.

Ciò ha portato le precedenti amministrazioni comunali a decidere di installare cartelli espressamente contrari alla sceltanucleare sui confini del comune. È un segnale che ci allarma notevolmente e segna uno scollamento preoccupante, tra chi ci dovrebbe rappresentare, Sindaco in primis e chi ancora oggi spende gratuitamente energie e risorse, per la tutela dell’ambiente e della salute della comunità Viadanese e che in passato, per il benessere di tutta la comunità, ha pagato sulla propria pelle subendo ingiustamente la restrizione delle libertà personali.

La mozione, presentata dalle opposizioni, fa riferimento alle attuali ventilate ipotesi di ritorno al nucleare partite a livello del Parlamento Europeo, come lotta contro i mutamenti climatici e contrasto alle emissioni di CO2 a cui hanno fatto eco le affermazioni di rappresentanti politici e ministri favorevoli, che indicano proprio in Lombardia e nel Mantovano un sito possibile, per cui si rende necessaria una ferma presa di posizione contraria visto che in passato era stata dimostrata l’inidoneità dell’area da un autorevole Comitato Tecnico Scientifico e visto che la tecnologia nucleare non ha avuto nel frattempo grossi miglioramenti dal punto di vista della sicurezza.

La fusione nucleare è ancora lontana, mentre in Germania il nuovo governo ammette di avere bisogno del gas nella transizione, ma conferma l’uscita dal nucleare entro il 2022. Inoltre la mozione sottolinea la necessità del rispetto dei due esiti referendari contro l’installazione di centrali nucleari sul territorio italiano avvenuti nel novembre 1987 e nel giugno 2011. Già in precedenza nel 1984 a Viadana si è tenuto un referendum consultivo con una massiccia partecipazione e con il risultato di 91,12% di NO al nucleare.

Seguendo la videoregistrazione della seduta del Consiglio Comunale, sorprende che i sostenitori del nucleare non evidenzino che i due disastri nucleari avvenuti a Chernobyl nell’aprile del 1986 e a Fukushima nel marzo 2011 hanno prodotto danni incalcolabili ed incancellabili nel tempo e costituiscono tuttora una minaccia globale, e non abbiano dubbi sulla scelta del nucleare come fonte di produzione di energia sostenibile quando invece ci si dovrebbe porre il quesito di cosa potrebbe accadere in caso di un analogo incidente sul nostro territorio densamente popolato e soggetto a continue problematiche idrogeologiche.

Prendendo spunto da alcune affermazioni autorevoli del Prof. Umberto Chiarini, riportate sul testo “La Bassa contro l’atomo” si capisce cosa è stato il percorso di crescita civile di buona parte della popolazione Viadanese durante gli anni ‘70 ‘80: “Il Coordinamento Antinucleare conduce un’opera capillare di continua informazione sui problemi dell’energia e delle centrali in mezzo alla gente…Prima ci si informa, poi si produce informazione… Siamo presenti sempre, in modo puntuale, costante e con ricca documentazione di supporto. Si cerca di contrastare l’azione di propaganda dell’ENEL anche nelle scuole… Quella del Coordinamento è un’azione culturale e politica. Il titolo di una gran parte dei nostri volantini è “ LA GENTE DEVE SAPERE PER POTER DECIDERE”… Gli anni che andarono dal 1975 al 1987, grazie proprio al dibattito aperto sul nucleare, rappresentarono per la gente della Bassa un’importante stagione di vera crescita culturale e di partecipazione democratica attiva alla vita sociale e politica del Paese.

”Consigliamo sinceramente agli amministratori di Viadana di consultare il materiale su tutta la lotta antinucleare della collettività Viadanese conservato presso la Società Storica Viadanese per comprendere che non si tratta di mera ideologia, ma di un costante crescendo di azioni concrete sostenuteda una coscienza collettiva responsabile e costruttiva. Invitiamo le amministrazioni comunali dei paesi limitrofi ad approvare tale mozione.Negare e seppellire questo bagaglio culturale, sociale politico che segna ancora l’esperienza attuale di molti Viadanesi tuttora impegnati per difendere valori condivisi, è un grave atto che non può essere tollerato. Come è un tradimento non rispettare l’esito dei referendum, espressione Costituzionale e democratica della volontà popolare. Ci permettiamo di indicare al Sindaco e ai consiglieri di maggioranza di Viadana che le priorità da realizzare sono un piano di risparmio energetico e un serio piano di energia solare edidroelettrica, dirottando gli attuali incentivi dai combustibili fossili a queste fonti sostenibili di produzione energetica acqua (idroelettrico e maree), sole, vento e geotermia, scelte che incentiverebbero un incremento di occupazione, molti degli antinuclearisti degli anni 70 hanno dimostrato che ciò è possibile. Diversamente avremo ancora problematiche ambientali sicuramente più pericolose delle attuali“.

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