Cronaca

Crisi energetica: trivellazioni
anche sul cremonese?

22 milioni di euro già investiti per realizzazione una rete diffusa di impianti di produzione e accumulo che servirà i fabbisogni di abitazioni private, aziende, ospedali, scuole ed enti locali, riducendo i costi a carico degli utilizzatori. GUARDA IL SERVIZIO TG DI CREMONA 1

Non solo le bollette, il tema energetico alza anche le proteste. L’approvazione del “Piano per la transizione energetica sostenibile delle aree idonee”, ha generato reazioni da parte dei comitati contro le trivellazioni. Il no Triv Lombardia, che sottolinea come nel territorio cremonese venga già stoccato il 40% del gas nazionale, ha inviato una richiesta di chiarimento ad un centinaio di comuni, per capire se vogliano fare ricorso o prendere posizione sulla questione.

Al 30 settembre 2021, tra le aree interessate dal permesso di ricerca di idrocarburi, su suolo cremasco compariva Trigolo, conferimento ad Eni risalente al 2010. Tra le zone invece con concessioni di coltivazione di idrocarburi è presente Soresina con sito Eni, istanza scaduta a Cignone e con produzione sospesa da parte di Società Padana Energia a Vescovato. Sul fronte energetico si muove anche Regione Lombardia. 22 milioni di euro già investiti per realizzazione una rete diffusa di impianti di produzione e accumulo che servirà i fabbisogni di abitazioni private, aziende, ospedali, scuole ed enti locali, riducendo i costi a carico degli utilizzatori. L’intervista a Gabriele Barucco. Servizio di Simone Arrighi.

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