Ambiente

Cava Caselli, Noi Ambiente Salute:
"Ora si proceda col pieno recupero"

"vengano sì rimossi tutti i rifiuti di tipo Tenax e venga anche completata senza problemi di carattere ambientale la rinaturazione della ex cava, ma il fine ultimo è di renderla effettivamente fruibile al pubblico interessato a frequentare aree di notevole pregio ambientale e ricche di biodiversità, quali scolaresche, pescatori, appassionati dell'ambiente. Speriamo veramente, ma continueremo a vigilare affinché ciò succeda"

Felici per la vittoria in tribunale del comune di Viadana, ora però si proceda con il recupero di Cava Caselli, tramite quei soldi che il comune non dovrà restituire alla ditta. A pronunciarsi ieri l’Associazione Noi, Ambiente, Salute di Viadana, tramite il suo referente Luigi Gardini: “Da svariati anni la nostra associazione ha seguito con attenzione la vicenda Cava Caselli allo scopo di restituire un pezzo di golena del Po, area verde di particolare interesse naturalistico, alla possibile fruizione pubblica senza alcun problema o minaccia di carattere ambientale. Ci siamo rivolti ai vari amministratori del Comune di Viadana, che si sono succeduti, commissario compreso con i relativi responsabili dell’Ufficio Tecnico, ma siamo ricorsi anche ad altri Enti preposti alla tutela dell’ambiente, sono stati effettuati anche un sopralluoghi con consiglieri comunali e regionali insieme ad altre associazioni del territorio Comitato Terre di Zara e Gli Aironi Neri per sostenere il risultato di una sentenza del tribunale di Mantova ed il corretto utilizzo di risorse derivante dall’escussione di una fidejussione di 323.000 Euro per togliere dalla golena Viadanese del Po i cosiddetti rifiuti di tipo Tenax, ospite indesiderato nell’area verde, rimasti per troppi anni non rimossi. Non ci hanno ascoltati; adesso la vegetazione sviluppatasi rigogliosa ha reso più complicata l’operazione da noi sostenuta e ribadita anche attraverso numerosissimi comunicati e conferenze stampa. Ora leggiamo che il Comune di Viadana ha vinto in Corte di Appello di Brescia l’annoso ricorso quindi non dovrà restituire la somma escussa, ma dovrà essere sistemata correttamente l’oasi naturalistica. Dopo aver preso atto che le nostre convinzioni erano correttamente fondate, ora ci resta di seguire che i lavori di ripristino ambientale vengano eseguiti puntualmente e secondo i crismi stabiliti. Ci sembra che per concludere la vicenda Cava Caselli nella maniera corretta vengano sì rimossi tutti i rifiuti di tipo Tenax e venga anche completata senza problemi di carattere ambientale la rinaturazione della ex cava, ma il fine ultimo è di renderla effettivamente fruibile al pubblico interessato a frequentare aree di notevole pregio ambientale e ricche di biodiversità, quali scolaresche, pescatori, appassionati dell’ambiente. Speriamo veramente, ma continueremo a vigilare affinché ciò succeda“.

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