Cronaca

Cremona 20/30 si potenzia:
previsti investimenti per 330 milioni

I primi due progetti saranno l’impianto di produzione di biometano alimentato da biomasse e da uno specifico impianto di coltivazione di alghe, con contestuale assorbimento di C02. Si tratta di due progetti del valore di 20 – 25 milioni, secondo quanto illustrato nel piano Cremona 20/30.

Quali investimenti sono previsti nel progetto Cremona 20/30, all’interno del Piano Finanziario di A2A da qui al 2030? Quanto degli investimenti previsti a Cremona sono inclusi in quel progetto e quali invece sono da considerarsi strutturali, “finalizzati cioè a mantenere la funzionalità e l’efficienza delle reti e degli impianti nel tempo?”. Sono alcune delle domande poste dal gruppo di Forza Italia al sindaco in consiglio comunale, dopo la diffusione della notizia che l’aggiornamento del piano industriale della multiutility milanese – bresciana che ha inglobato Lgh prevede nell’arco del decennio 2 miliardi di investimenti in più del precedente.

Il sospetto espresso dal capogruppo Malvezzi è che il Comune di Cremona, ormai socio di minoranza di A2A con poco più dello 0,80%, sia tagliato fuori dalle politiche industriali del gruppo. Da qui la richiesta di chiarimenti a cui ha risposto il sindaco Galimberti, snocciolando, ieri in consiglio comunale, i numeri degli investimenti previsti su Cremona.

“Cremona 20/30 è finanziato nel piano industriale di A2A e, anzi, aumentano gli stanziamenti che nell’arco temporale previsto arriveranno a 330 milioni”, ha spiegato il sindaco, che ha anche annunciato una prossima presenza dei vertici di A2A in Ufficio di Presidenza per illustrare i progetti che prenderanno il via per primi e il piano di investimenti.

I primi due progetti saranno l’impianto di produzione di biometano alimentato da biomasse e da uno specifico impianto di coltivazione di alghe, con contestuale assorbimento di C02. Si tratta di due progetti del valore di 20 – 25 milioni, secondo quanto illustrato nel piano Cremona 20/30.

“L’obiettivo strategico – ha detto Galimberti –  è produrre energia in modo sostenibile e a livello locale, anche per renderci indipendenti e dare un contributo allo sforzo del paese e dell’Europa nella stessa direzione. Penso che davvero i territori siano attori fondamentali, per quanto ovviamente non gli unici, per rendere concrete queste scelte strategiche che abbiamo davanti.

Specifichiamo gli obiettivi: produrre energia in loco, contribuendo all’autosufficienza; migliorare la sostenibilità energetica; diminuire il consumo di energia; usare scarti agroalimentare per produrre energia; sostenere la transizione elettrica dentro la transizione ecologica: gli investimenti sulle reti elettriche sono fondamentali”. Gli ambiti interessati sono la produzione di energia da scarti di materiale in una logica di economia circolare; il fotovoltaico, l’efficienza energetica, il teleriscaldamento, solo per citarne alcuni.

Insoddisfatta la reazione di Malvezzi, capogruppo FI: “Con questa interrogazione volevamo capire con precisione quali investimenti ci fossero e con quali tempistiche. Ebbene non si è capito. Purtroppo dal sindaco abbiamo avuto una risposta estremamente evasiva e confusa, dalla quale non abbiamo ricevuto indicazioni chiare e precise né rispetto ai lavori che si vogliono fare, né riguardo le tempistiche. Questo è molto grave,  sono stati proposti 150 milioni di investimenti straordinari, oltre a quelli ordinari, di cui non c’è traccia nel piano industriale. E’ il sindaco che deve rispondere su questi temi – ha concluso Malvezzi – non la rappresentante di Aem all’interno di A2A, a cui il sindaco ci ha detto di rivolgerci”.

Scetticismo è stato poi espresso riguardo la coltivazione di alghe per produrre biometano: “Oggi in Italia non c’è un solo impianto di questo tipo, non ne esistono, ci sono semplicemente dei progetti pilota”.

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